

La leggenda spagnola, per nove anni numero uno del mondo, non è impegnata solo in campo ma anche nel sociale. La sua associazione “Palas para todos” promuove il padel fra ragazzi con disabilità fisiche e mentali, per favorirne l’integrazione: “È la vittoria di cui vado più orgogliosa”
di Marco Caldara | 01 settembre 2021
In carriera Carolina Navarro è stata numero uno del mondo per nove anni e ha vinto un centinaio di titoli, l’ultimo la scorsa settimana nel Challenger di Calanda, dove ha interrotto un digiuno lungo dal 2013 e – a 45 anni compiuti – è diventata la più anziana a conquistare un torneo del World Padel Tour. Ma quando le chiedono quale sia il suo successo più prezioso la leggenda originaria di Madrid non ha dubbi, e il padel giocato non c’entra. La sua vittoria più grande si chiama “Palas para todos”, l’associazione da lei presieduta che promuove il padel come veicolo sociale, per ragazzi con disabilità fisiche e mentali.
“È ciò di cui vado più orgogliosa di tutti questi anni nel mondo del padel – spiega –, ed è un qualcosa che cercherò di portare avanti per sempre. La scuola ha raggiunto livelli impressionanti, e oggi conta su ben 70 ragazzi con diversi tipi di disabilità. La gioia con cui mi guardano mi dà una carica enorme, così come vedere come migliorano le proprie capacità, superano i limiti e si divertono. Osservarli dovrebbe aiutarci a dimenticare tutti i problemi stupidi che ci poniamo nell’arco delle nostre giornate”.
L’associazione è nata ufficialmente nel 2017, fondata da Elsa Navarro (sorella di Carolina) e da Nini Conejo, che hanno voluto mettere oltre vent’anni di esperienza nel mondo dell’insegnamento al servizio di ragazzi affetti da autismo, sindrome di down, sindrome di Asperger e altri disturbi psichici. Ma i progetti erano già attivi da una manciata d’anni, da quando nel 2012 al Real Club Mediterraneo è nata la prima scuola di padel adattato. Determinante, per il suo sviluppo, l’impegno come ambasciatrice (e poi presidente) della Navarro e della sua storica compagna Ceci Reiter, con la quale ha condiviso il campo da padel per 12 anni vincendo tutto il possibile.
Al termine del 2020 le due padeliste spagnole hanno rotto la coppia più longeva nella storia del padel professionistico, ma sono rimaste più unite che mai nel lavoro di promozione di “Palas para todos”. Oltre alla scuola permanente presente al Real Club Mediterraneo, negli ultimi quattro anni l’associazione è arrivata a coinvolgere una ventina fra club e altre realtà della zona di Malaga, portando in campo bambini, giovani e anche adulti per una lunga serie di attività.
L’obiettivo del padel adattato è appunto quello di favorire la pratica del gioco da parte di persone con disabilità fisiche e psichiche, compresi atleti in sedia a rotelle. Gli esercizi vengono modellati in base alle abilità di ciascun alunno, cercando di rispettare le norme base del regolamento del padel e senza dimenticare che l’obiettivo principale rimane quello di favorire l’integrazione e la socializzazione fra i ragazzi. Tuttavia, la pratica di uno sport come il padel può avere anche numerosi benefici, doppiamente importanti in certe situazioni.
Nello sviluppare i progetti di “Palas para todos” è stato studiato che praticare la disciplina può aumentare l’autostima, la capacità di concentrazione e la motivazione. In più, favorisce l’attività cardiorespiratoria, l’equilibrio, lo sviluppo del tono muscolare, il controllo delle capacità motorie, l’attenzione e la coordinazione. E infine incoraggia la cooperazione fra i ragazzi, promuove l’indipendenza, fornisce sicurezza nei propri mezzi e sviluppa valori essenziali per l’integrazione sociale, come la capacità di interpretare in maniera corretta vittoria e sconfitta, o di imparare il rispetto nei confronti dell’avversario.
“Mi viene molto difficile – ha detto ancora Carolina – spiegare a parole un’esperienza incredibile come quella che vivo quando ho la fortuna di dividere il campo con questi ragazzi. Spesso sottovalutiamo il potere di un sorriso, di un abbraccio, di un bacio, o ancora di più la soddisfazione che può dare colpire una palla. Questi ragazzi lo fanno con un’allegria immensa. Il tempo passato insieme ai ragazzi mi riempie ogni volta di un’energia nuova, diversa, che sento solo in mezzo a loro”.
Lei ricambia mettendo la sua enorme esperienza al servizio di tutti, e sfruttando la sua popolarità per regalare ai ragazzi delle esperienze incredibili. Come quella di qualche settimana fa, quando il World Padel Tour ha fatto tappa a Malaga e nella giornata di sabato sul Centrale c’è stato spazio anche per alcuni ragazzi di “Palas para todos”, invitati a scambiare qualche palla sullo stesso campo calpestato dai giganti.
“Il nostro progetto – chiude – è integrazione nel mondo dello sport, ma anche passione, impegno, e l’entusiasmo nel vedere questi ragazzi che si socializzano, di divertono e si sforzano per raggiungere i loro obiettivi”. Anche con una pala in mano.
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