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Coppa Davis, Musetti: "Restiamo un gruppo unito"

Sconfitto in due set da Diallo il carrarino commenta così il risultato: "Giocare senza pressione li ha aiutati a dimostrate il loro talento. Il rammarico è non essere riuscito a portarlo al tie-break"

di | 13 settembre 2023

Coppa Davis, Lorenzo Musetti in azione (Foto Giampiero Sposito)

Coppa Davis, Lorenzo Musetti in azione (Foto Giampiero Sposito)

Musi lunghi in casa Italia dopo la seconda sconfitta di giornata che ha regalato al Canada il punto della vittoria. Nulla da fare anche per Lorenzo Musetti, arresosi in due set al n.158 del mondo Gabriel Diallo, ma "nel nostro spogliatoio non c'era nessuna atmosfera da funerale - ha esordito il toscano in conferenza stampa - E' ovvio che è una giornata persa, ma ci manca ancora un doppio che in ogni caso è un punto fondamentale e Simone e Matteo sono pronti a dare il massimo come abbiamo fatto io e Lorenzo".

A stupire, così come accaduto nel match perso da Lorenzo Sonego, è stata la prestazione messa in campo dai nostri avversari: "Hanno fatto due prestazioni superlative, giocare senza pressione li ha aiutati a dimostrate il loro talento. Il mio avversario oggi mi ha dato molto fastidio col sevizio, non mi ha mai concesso chance per guadagnare un po' di ritmo, ci sono stati sempre scambi corti, e in più giocava a un livello davvero alto, un tennis al limite e molto rischioso ma oggi gli è andata bene e l'unica cosa da fare è congratularsi con loro e pensare al doppio e alle prossime partite".

"(Diallo, ndr) Non ha mai avuto un calo - ha sottolineato ancora il n.18 del mondo - e il mio obiettivo contro questi battitori è portare al tiebreak il set ma non ci sono riuscuto in entrambi i parziali e il mio rimpianto è questo. Poi lui è stato bravo a non concedermi niente, e se mantiene questa costanza non resterà a lungo 150 del mondo".

Coppa Davis, Lorenzo Musetti deluso (Foto Giampiero Sposito)

"Nessuna sottovalutazione - ha ancora precisato - non è una mentalità da professionisti, soprattutto in questo sport che ti induce a pensare e a ragionare così. Sia io che Sonny, così come tutto lo staff, non abbiamo sottovalutato l'impegno. Sono i campioni in carca, seppur privi delle loro due punte di diamante. Sapevamo che c'era la possibilità che Sahpovalov non potesse scendere in campo e forse questo ha reso ancora tutto più difficile perché tutti e due non avevamo mai affrontato i nostri rivali e non sapevamo bene come affrontare la partita, e questo forse ci ha sfavorito. Li conscevamo di nome: a Toronto Diallo aveva battuto Evans, e Galarneau era avanti di 2 break nel 3° set contro Cerundolo. Sapevamo che non sarebbe stato semplice, è andata così e ora siamo concentrati sul doppio".

L'alliveo di Simone Tartarini è poi voluto tornare sul clima che ha accompagnato i giorni di vigilia di questa sfida, tra polemiche dell'ultima ora e assenze forzate giunte a stretto giro l'una dall'altra: "C'era e c'è ancora un bel clima, nessun rancore o rammarico. Sono state fatte delle scelte, giuste o meno, il capitano le ha fatte e vanno rispettate. L'ambiente in squadra è quello di un gruppo unito e senza lamentele, sia negli spogliatoi che in campo. Una giornata così può far pensare a tante cose ma questa ipotesi la scarterei".

"La gente può dire quel che vuole, - ha infine chiosato - noi rimaniamo una squadra e la squadra è questa punto e basta. Gli assenti da lontano ci hanno mandato il loro supporto: Jannik e Matteo sono in due posizioni diverse, uno è infortunato, l'altro dopo gli US Open ha deciso di staccare un attimo dal campo. Sono due scelte, una forzata e una ragionata che vanno rispettate"

"E' una gran bella sensazione, il fatto che Alexis avesse già conquistato il primo punto è stato cruciale perché ha alzato di molto l'asticella per me in questo match. Ho provato a giocare al meglio delle mie possibilità perché lui aveva giocato una grande partita. Mi era venuta la pelle d'oca guardando il suo match", ha esordito con soddisfazione Gabriel Diallo in conferenza stampa post match.

La Unipol Arena, anziché spingere l'Italia, con la sua atmosfera ha finito col rivelarsi alleata preziosa anche per i sfavoriti canadesi: "Con Alexis abbiamo parlato dell'atmosfera che c'é qui, molto rumorosa. Ma al college era lo stesso, che fossero 500 o 1000, con la differenza che tutti lì ti urlavano in faccia a distanza ravvicinata dicendotene di ogni colore - ha ricordato il n.158 del mondo - Quindi è molto più difficile gestire quel tipo di situazioni rispetto a quelle trovate qui: il pubblico ha applaudito i bei colpi e alla fine sembrava che fossero tutti contenti per aver assistito a due match d'alto livello".

"Sulla carta possiamo dire che il momento più difficile è ormai alle spalle, anche se c'é ancora il doppio da giocare e ogni punto in questa fase della competizione è importante. La fiducia ricavata dalle vittorie di oggi ci aiuterà di sicuro nell'approcciare le nostre prossime sfide. Diciamo che siamo partiti col piede giusto e che si tratti di Italia, Cile o Svezia noi affronteremo tutti allo stesso modo".


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