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Australia-Repubblica Ceca live SuperTenniX alle 16: aprono Machac-Thompson

Le curiosità sul quarto di finale tra Australia e Repubblica Ceca che mette di fronte nazioni con 31 successi in Coppa Davis all'attivo

di | 22 novembre 2023

Lleyton Hewitt in conferenza stampa alle Davis Cup Finals di Malaga (Getty Images)

Lleyton Hewitt in conferenza stampa alle Davis Cup Finals di Malaga (Getty Images)

L'Australia debutta contro la Repubblica Ceca a Malaga. Al Palacio de Deportes José María Martín Carpena gli Aussies, seconda nazionale più vincente nella storia della Coppa Davis, puntano al nono successo in dieci confronti diretti contro i cechi che hanno ereditato anche i risultati della ex Cecoslovacchia. E proprio a una sfida del 1975, prima della sua dissoluzione, risale l'unica sconfitta dell'Australia nei nove confronti diretti. Jan Kodes trascinò la Cecoslovacchia, che sarebbe poi arrivata per la prima volta in finale di Coppa Davis, perdendo contro la Svezia.

Australia e Repubblica Ceca non si incontrano dal primo turno del World Group 2017, e allora vinse 4-1 l'Autralia nel secondo tie da capitano da Lleyton Hewitt che contro i cechi vivrà il 25mo tie, gli incontri fra nazioni, in questo ruolo (15-9 il bilancio).

REPUBBLICA CECA-AUSTRALIA: ORDER OF PLAY
Tomas Machac (CZE) v Jordan Thompson (AUS)
Jiri Lehecka (CZE) v Alex de Minaur (AUS)
Jakub Mensik/Adam Pavlasek (CZE) v Matthew Ebden/Max Purcell (AUS)

Coppa Davis, la scheda della Repubblica Ceca

La Repubblica Ceca ha dominato la fase a gironi. E' infatti l'unica nazione ad aver nove incontri su nove per arrivare in semifinale. I tre successi per 3-0 contro Spagna, Corea del Sud e Serbia hanno permesso alla nazionale del capitano Jaroslav Navratil il primo quarto di finale in Coppa Davis dal 2016.

Navratil, che ha guidato i cechi ai due trionfi del 2012 e 2013, non ha cambiato la rosa dei convocati. Dunque anche a Malaga la Repubblica Ceca si presenta con tre giocatori Under 23. Il numero 1 per classifica è il 22enne Jiri Lehecka, numero 31 del mondo, capace quest'anno di arrivare in semifinale a Doha e ai quarti all'Australian Open, ha vinto gli ultimi sette incontri in Coppa Davis e gli ultimi sei senza perdere nemmeno un set. "La Coppa Davis è una grande priorità per noi - ha detto nella conferenza stampa della vigilia -. Ho molta fiducia, il duro è la mia superficie preferita e credo di poter esprimere bene il mio gioco qui".

L'unico altro Top 100 della squadra, in singolare, è il 23enne Tomas Machac che poche settimane fa a Stoccolma ha raggiunto il secondo quarto di finale ATP della stagione e in Davis ha vinto degli ultimi cinque incontri giocati. "Sto finendo molto bene la stagione, sono felice delle mie prestazioni nei Challenger. Poi sono stato ripescato a Stoccolma come lucky loser, sono stato fortunato, ho giocato contro Stan Wawrinka e ho vinto. Ora il mio livello di tennis è alto".

Il più giovane dei cechi rimane il diciottenne Jakub Mensik, che in nazionale ha debuttato nella fase a gironi lo scorso settembre, con tre vittorie su tre in doppio, in match giocati però a punteggio acquisito. "Quest'anno è stato duro per me, in quanto ho iniziato a giocare più tornei nei circuito professionistico: ho esordito nei Challenger, ho avuto le prime esperienze negli Slam e in Coppa Davis. Quando giochi contro un Top 300 e contro un Top 100 o un Top 50 ti accorgi che la differenza la fa il modo di gestire la pressione. E queste esperienze mi stanno aiutando molto".

Per il doppio, il capitano può contare sull'attuale numero 56 nel ranking di specialità, il 29enne Adam Pavlasek, finalista quest'anno ad Astana. Pavlasek ha debuttato in Coppa Davis nel 2015 e quest'anno nel preliminare ha giocato la sua prima partita dal 2018. In nazionale ha vinto sei doppi su otto, e complessivamente sette incontri su nove. "Mi sento un po' come un'insegnante - ha detto alla vigilia -, questa è una nuova era per il nostro tennis e mi piacerebbe farne parte".

La Repubblica Ceca alle Davis Cup Finals 2023: Jiri Lehecka, Tomas Machac, Jakub Mensik, Adam Pavlasek e il capitano Jaroslav Navratil (Getty Images per ITF)

Lleyton Hewitt, da giocatore l'australiano che ha giocato più tie, vinto più partite in totale e in singolare in Coppa Davis, guida l'Australia che prova a mettersi alle spalle la delusione per la finale persa l'anno scorso. Gli Aussies si sono qualificati come secondi nel Gruppo B: dopo aver perso 2-1 contro la Gran Bretagna, hanno vinto 2-1 contro la Francia e 3-0 contro la Svizzera. Se dovesse battere la Repubblica Ceca, diventerebbe la seconda nazione a raggiungere i 200 tie vinti nella storia della Coppa Davis dopo gli USA.

Il capitano ha mantenuto sostanzialmente la stessa squadra che ha centrato la qualificazione per le Final 8. Il numero 1, e unico Top 30 della squadra, è il numero 12 del mondo Alex De Minaur, che ha vinto otto degli ultimi dieci incontri in nazionale. 

"Demon" ha fatto leva sulla sua parte spagnola per ottenere più supporto dai tifosi. "Siamo in Spagna, ma la nazione di casa non gioca. Speriamo che vengano in tanti a sostenerci, magari perché abbiamo un po' di sangue spagnolo" ha detto alla vigilia De Minaur, nato da madre spagnola e padre uruguayano, che a cinque anni si è trasferito ad Alicante. 

Lì ha vissuto anche Alexey Popyrin, che da cinque anni si è spostato a Marbella. Il numero 2 australiano, subentrato all'infortunato Thanasi Kokkinakis, finora ha vinto solo un singolare in Davis, nel preliminare del 2019.

Max Purcell, numero 45 in singolare e 35 in doppio, può diventare il jolly di Hewitt. "Gioco ogni settimana singolare e doppio" ha spiegato in conferenza stampa il 25enne di Sydney che ha vinto sei dei sette doppi giocati in Davis.

Hewitt, che ha esaltato lo spirito di gruppo fra i suoi giocatori, ha convocato anche il 29enne Jordan Thompson, numero 56 del mondo in singolare, che punta alla decima vittoria in carriera in Coppa Davis. Il più esperto del team è il 35enne Matthew Ebden, numero 4 del mondo in doppio, forte di 10 vittorie in 12 incontri in Coppa Davis. "Siamo tutti divertiti e rilassati, ma abbiamo anche fame - ha detto in conferenza stampa -. Siamo tutti qui per una ragione. Vogliamo fare meglio dell'anno scorso"

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