

Jagger Leach era tra i principali favoriti per la conquista del titolo a Milano. Di nazionalità statunitense, classe 2007, occupa attualmente la posizione numero 5 della classifica Under 18 ed è ben noto per essere il figlio di Lindsay Davenport. Ma si è arreso all'azzurro Basile
23 maggio 2025
Da una generazione all’altra. Nel tennis di oggi sono tanti i ‘figli d’arte’ alla ricerca della consacrazione nel circuito, tra innumerevoli difficoltà. Dovendo confrontarsi da una parte con il peso della fama e dei successi ottenuti in carriera dai genitori, dall’altra con il desiderio di raggiungere quanto prima una condizione di relativa autonomia. Il 65° Trofeo Bonfiglio, in corso sui campi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, sta offrendo agli appassionati tante storie particolari, meritevoli di essere raccontate.
Dallo scontro al primo turno delle qualificazioni tra Mattia Pescosolido, figlio dell’ex numero 42 Atp Stefano, e Leonardo Ljubicic, il cui padre Ivan è arrivato al terzo posto del ranking mondiale ed è stato per diversi anni al fianco di Roger Federer, passando per il main draw raggiunto da Emanuel Ivanisevic (papà Goran, tra i migliori battitori nella storia del tennis, ha vinto a Wimbledon nel 2001), si arriva a Jagger Leach, che era tra i principali favoriti per la conquista del titolo a Milano, ma ha ceduto di fronte all'azzurro Basile.
Di nazionalità statunitense, classe 2007, occupa attualmente la posizione numero 5 della classifica Under 18 ed è ben noto ai più per essere niente meno che il figlio di Lindsay Davenport, vincitrice di ben 55 titoli Wta in singolare, comprese tre prove dello Slam, e arrivata in vetta al ranking mondiale nel 1998.
Tennis, affare di famiglia: i figli d'arte del Bonfiglio
Recentemente in grado di imporsi nel prestigioso J300 di Indian Wells, Leach sta muovendo i primi passi nel circuito professionistico ed è reduce dai quarti di finale raggiunti in un torneo Itf a Orlando, in Florida. Da numero 1382 del ranking Atp, il giovane statunitense sta cercando di farsi strada nel mondo del tennis, con la consapevolezza di essere ancora all’inizio di un percorso lungo e tortuoso ma che, certamente, gli riserverà delle soddisfazioni.
“Sto lavorando per rendere il mio gioco sempre più aggressivo, andando spesso a rete, e in questo mi aiuta anche la partecipazione ai tornei di doppio - ha ammesso Leach, tre volte semifinalista Slam a livello giovanile nella specialità, in un’intervista al sito dell’Atp -. Ho sempre sognato di voler fare questa vita: da piccolo ho presenziato a tanti tornei insieme ai miei genitori, quando seguivano Madison Keys nel circuito Wta, e ho fin da subito apprezzato lo stile di vita dei tennisti, in viaggio ogni settimana e in grado di relazionarsi continuamente con tifosi e ambienti differenti”.
Essere figlio di Lindsay Davenport comporta inevitabilmente un aumento delle pressioni su Jagger Leach, da cui gli appassionati si attendono risultati in linea con quelli raccolti dalla madre a fine anni Novanta: “La gente si aspetta tanto da lui, ma penso sia in grado di gestire molto bene questa situazione - ha detto Davenport, intervistata da Andy Roddick -. Jagger è molto legato alla famiglia e sa di poter contare sul nostro sostegno: faremo di tutto, al massimo delle nostre possibilità, per far sì che si realizzi il suo sogno di diventare un tennista affermato”.
Jagger è l’unico dei quattro figli della famiglia Leach-Davenport a mantenersi in attività, mentre le sue tre sorelle (Lauren Andrus, Kaya Emory e Haven Michelle) hanno deciso di intraprendere altre strade. “Hanno imparato tutti e quattro a giocare a tennis, ma soltanto Jagger ha scelto di dedicarsi totalmente a questa professione - ha spiegato mamma Lindsay -. Per noi genitori non è semplice gestire tutte le attività di Jagger, dal tennis agli impegni scolastici, ma siamo fortunati perché è un ragazzo che non si lamenta mai e che ci fa divertire. Ci sono tanti momenti difficili, ma lui deve essere consapevole che siamo tutti al suo fianco: non deve mai smettere di imparare, nemmeno dalle sconfitte”.
Di momenti complicati, il giovane Jagger ne ha vissuti anche fuori dal campo. Un episodio, in particolare, ha rischiato di incidere in maniera determinante sulla sua carriera. Nell’agosto 2020, a soli tredici anni, rimase coinvolto in un grave incidente stradale alle Hawaii, mentre si trovava a bordo di un quad, e fu costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico per una frattura composta del femore, seguita da tre trasfusioni di sangue e da un ricovero ospedaliero di otto giorni per complicanze post-operatorie.
“Non ci eravamo mai spaventati così tanto - hanno spiegato i genitori -. Ricordiamo ancora quando Jagger ha ripreso a camminare per il corridoio del reparto, ricevendo gli applausi di tutte le infermiere”. Pienamente ristabilitosi nel giro di alcuni mesi, Leach ha ripreso gradualmente la sua routine, dedicando ogni giornata al tennis, senza però trascurare le altre sue grandi passioni quali corsa, surf e golf.
Più a suo agio sulle superfici rapide, dove ha costruito le sue fortune nel circuito Juniores (nove titoli in singolare sul cemento dal 2023), Leach è dotato di un buon servizio e di un dritto già particolarmente incisivo, mentre sembrano essere notevoli i margini di miglioramento dal lato del rovescio, giocato a due mani. Numero uno americano tra gli Under 18, Jagger si augura di arrivare a essere ricordato in futuro come campione per le proprie qualità e non soltanto come ‘figlio di Lindsay Davenport’: “Non penso a lei come leggenda del tennis, per me è una mamma come le altre. Quando mi dà consigli, però, mi rendo conto di quanto conosca alla perfezione questo sport”.
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