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Berrettini: "Firenze è una rivincita". E riceve le chiavi della città - Video

Berrettini ha ricevuto una copia delle chiavi della città di Firenze. Prima della cerimonia a SuperTennis aveva raccontato l'emozione di giocare in una città speciale per la sua famiglia e le sensazioni dell'addio di Federer

di | 10 ottobre 2022

Da sinistra il sindaco di Firenze Dario Nardella, Matteo Berrettini e Joe Barone, direttore generale della Fiorentina.

Matteo Berrettini, stella dell’UniCredit Firenze Open, ha ricevuto dal sindaco Dario Nardella la riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte della città di Firenze. "Dovrò attaccarmele sotto pelle, perché le chiavi le perdo spesso" ha detto a SuperTennis Matteo Berrettini alla vigilia della cerimonia, andata in scena allo stadio Artemio Franchi prima del fischio di inizio dell'incontro di Serie A tra la Fiorentina e la Lazio.

"Tifo Fiorentina, ho sangue fiorentino. Sono veramente contento di essere qui, è anche una piccola rivincita per aver dovuto saltare Roma" aveva ricordato Berrettini nell'intervista al nostro canale.

La consegna delle chiavi di Firenze è solo una delle tante novità di queste ultime stagioni per il primo italiano di sempre a raggiungere la finale di Wimbledon. "Stanno cambiando tante cose. Da dentro, mi sto un po' abituando. Ma quando mi guardo da fuori mi chiedo se sono davvero io quello a cui chiedono gli autografi e a cui accade tutto questo. Forse il bello è proprio questo, che non ci si abitua mai e si continua a vivere queste emozioni come se fosse la prima volta".

Fiero di allargare ad altri sport la passione sportiva degli italiani, Berrettini non ha smesso di sognare né di darsi obiettivi, tennistici e non solo. "Ho sempre detto che gioco anche per ispirare i bambini, pensare che anche solo una persona inizi a praticare il tennis perché mi ha visto giocare mi rende felice. Mi piacerebbe fare quello che Federer ha fatto con me".

Emozione Berrettini: l'addio di Federer e la famiglia riunita

A questo proposito, Berrettini era a Londra alla O2 Arena accanto a Roger Federer nel giorno del suo addio al tennis. Era a bordo campo durante il doppio con Rafa Nadal, ultima partita in carriera dello svizzero. E ha vissuto anche tutta la vigilia. "Ci diceva che era un po' teso - ha ricordato con un sorriso a SuperTennis -. E io pensavo: se sei teso tu, figurati noi".

L'addio di Federer, ha spiegato il romano, "è stata una delle emozioni più grande della mia vita. L'ho sempre guardato come un esempio. Ho imparato molto da quei suoi ultimi momenti".

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A Firenze, Berrettini ha l'occasione di giocare davanti a tutta la sua famiglia. "E' una parte importantissima della mia vita, senza di loro non sarei qui. Purtroppo o per fortuna mi sono abituato a fare questa vita da quando ho 16, 17 anni. E quando scegli di fare il tennista ti devi abituare a girare con la famiglia senza sentire troppo la mancanza di casa. Anche se certamente gli affetti mi mancano e sono contento che possiamo divertirci insieme quando capitano situazioni come questa".


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