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Eventi internazionali

Tomljanovic va di corsa, si rivede Andreescu

La compagna di Berrettini, n.46 del mondo e quartofinalista a Wimbledon, è la più rapida della seconda giornata newyorkese a chiudere il suo primo turno, contro l’americana Volynet. Avantzano le "big" Barty, Pliskova, Bencic, Kvitova e Swiatek. Brillano le nuove stelline Raducanu e Tauson. E Bianca Andreescu vince un bellissimo match sull'Arthur Ashe contro la svizzera Golubic

01 settembre 2021

Ajla Tomljanovic è nata il 7 maggio 1993 a Zagabria ma risiede a Brisbane

Ajla Tomljanovic è nata il 7 maggio 1993 a Zagabria ma risiede a Brisbane

Doveva fare in fretta se voleva riuscire a fare un salto sul GrandStand per vedere l’esordio del suo Matteo. Ajla Tomlianovic è stata perfetta all’esordio sul campo n.11 a Flushing Meadows. Opposta alla 19enne statunitense Katie Volynets non ha perso tempo: ha messo in azione il suo tennis aggressivo ed è andata di corsa al sodo: 6-3 6-1 in un’ora e 3 minuti per guadagnarsi il diritto di sfidare al secondo turno la croata Petra Martic, testa di serie n.30, che a sua volta ha fatto presto contro l’ungherese Dalma Galfi (6-3 6-2).

Un impegno duro per la 28enne nata a Zagabria ma residente a Brisbane che quest’anno ha però colto il suo miglior risultato Slam della carriera: i quarti di finale a Wimbledon proprio mentre il suo compagno Matteo Berrettini raggiungeva la prima storica finale per l’Italia.

N.2 d’Australia dietro Ashleigh Barty, Ajla ha dimostrato però di non avere paura di nessuno e cercherà di migliorarsi anche nello Slam newyorkese dove non è mai riuscita ad andare oltre il secondo turno.

Mentre lei seguiva le vicende dell’aitante fidanzato, la prima favorita del torneo, la sua connazionale Ashleigh Barty faceva il suo esordio sull’Arthur Ashe, complicandosi un match che sulla carta non doveva avere storia. Sua avversaria era infatti la russa Vera Zvonareva, top player oltre un decennio fa, quando raggiunse anche il n.2 del mondo ma a quasi 37 anni (li compirà il prossimo 7 settembre) sostanzialmente ex-giocatrice, n.101 del mondo.

Dopo un primo set volato via, Barty si è lasciata irretire dall’esperienza della moscovita e se ne è tirata fuori solo al termine di un faticoso tie-break, chiuso 9 punti a 7. Punteggio finale quindi 6-1 7-6.

Ora Barty se la dovrà vedere con la promettentissima danese Clara Tauson, che è n.78 ma ha 19 anni meno di Zvonareva. La 18enne di Copenhagen si è guadagnata l’opportunità di misurarsi con la prima del mondo vincendo un derby tra stelline nascenti. Ha infatti superato 7-5 6-0 la francesina Clara Burel, 20 anni e tante buone prospettive.

A proposito di volti freschi e promettenti, c’è da segnalere il sorriso vincente di Emma Raducanu, altra 18enne che si è brillantemente qualificata per il secondo turno.

L’abbiamo conosciuta a Wimbledon: entrata in tabellone grazie a una wild card della sua federazione, quella inglese, è volata come una farfalla fino agli ottavi di finale, conquistando i riflettori con il tennis brillante e l’intelligenza fresca. Nata in Canada da padre rumeno e mamma cinese di Shenyang, al primo Us Open ha lasciato solo 5 giochi alla svizzera Stefanie Voegele (6-2 6-3). Ora affronterà l’esperta cinese Shuai Zhang, n.49 del mondo.

Bene anche la campionessa olimpica Belinda Bencic, che ha superato in due set l’olandese Rus e sarà prossima avversaria di Martina Trevisan, e Karolina Pliskova, n.4 del tabellone, che ha battuto nettamente la 19enne americana McNally 6-3 6-4.

Ora la ceca, ex n.1 del mondo, dovrà vedersela contro un’altra ragazzina a stelle e striscie, la sempre attesa e per ora impalpabile Amanda Anisimova, 20 anni e troppe profezie su un futuro da Sharapova.

 

Nella sessione serale, esordi senza brividi anche per Iga Swiatek (6-3 6-4 alla statunitense Jamie Loeb ) e di Petra Kvitova (6-1 6-2 a Polona Hercog). 

Ha invece lottato e urlato ad ogni colpi fino all'ultimo "quindici" Bianca Andreescu, che è venuta a capo di un match difficilissimo e spettacolare contro la svizzera Viktoria Golubic, n.45 del mondo. 

Vincitrice degli Us Open 2019, la 21enne canadese non è poi più riuscita a ritrovare quel livello, se non a sprazzi. Dopo aver saltato praticamente tutto il 2020, quest'anno la n.7 del mondo ha brilllato a Miami, dove è arrivata in finale ma poi raccolto solo briciole: 4 partite vinte in oltre 5 mesi.

In agosto la svolta: ha cambiato allenatore, passando dal suo storico coach Sylvain Bruneau all'esperto Sven Groeneveld, già a fianco di Monica Seles, Ana Ivanovic, Caroline Wozniacki, Maria Sharapova e Sloane Stephens, per citare solo alcune delle campioensse con cui ha lavorato.

Alla vigilia del torneo Andreescu si è detta entusiasta dei primi approcci con il nuovo tecnico e nell'esordio sull'Arthur Ashe ci ha messo tanto del suo per dimostrare che ci credeva.

Ha dovuto lottare per 2 ore e 48 minuti con un'ottima Golubic e recuperare anche un break di svantaggio nel terzo set prima di chiudere 7-5 4-6 7-5. L'urlo con cui ha suggellato il successo la dice lunga sulla voglia che ha di tornare competitiva ai massimi livelli. 

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