

La campionessa del Roland Garros 2017 supera in due set una Karolina Pliskova opaca e decisamente fallosa. Affronterà Paula Badosa che ha eliminato Sloane Stephens
di Alessandro Mastroluca | 01 ottobre 2020
"Mi serve continuità, se la ritrovo posso tornare in top 10". Così parlava Jelena Ostapenko prima di sfidare Karolina Pliskova. La desiderata continuità nel match si è vista tutta. La campionessa del Roland Garros 2017 ha dominato 64 62 contro una versione opaca dell'ex numero 1 del mondo.
Ostapenko, numero 43 del ranking WTA, ha completato il match con 27 vincenti, 19 gratuiti e notevoli percentuali di punti: 73% con la prima di servizio, sopra il 50% in risposta.
Solo il dritto in corsa ha funzionato nel gioco di Pliskova, mai realmente incisiva con il servizio già dai primi game del match segnato da cinque break nei primi sette giochi. La ceca è scivolata sotto 0-30 in cinque dei primi sei turni di battuta, e vincere così è difficile per tutti. Ancor di più se di fronte c'è un'avversaria che colpisce con timing notevole, aggressiva e sicura, che stampa una risposta vincente di dritto dopo l'altra.
L'ultimo dei cinque precedenti scontri diretti, in Cina lo scorso autunno, si era concluso con il successo di Ostapenko in tre set. La ceca aveva vinto l'ultimo confronto sulla terra, a Stoccarda nel 2018, sempre alla distanza.
Stavolta, invece, lo scoramento sempre più evidente della testa di serie numero 2 facilitano il compito della lettone, che nella finale di Parigi di tre anni fa riuscì a rimontare un set e un break di svantaggio contro Simona Halep. "Per lunghi tratti della partita mi sono sentita impotente, una spettatrice" commentò la rumena, che avrebbe trionfato al Roland Garros un anno dopo.
Pliskova, finalista agli Internazionali BNL d'Italia, si è ritrovata in una situazione simile, anche se in misura maggiore per demeriti propri. Così a Parigi peggiora il già non memorabile terzo turno raggiunto negli ultimi due anni.
"Sapevo di dover servire bene e sbagliare poco" ha detto a caldo Ostapenko dopo la sua quarta vittoria contro una top 10 in uno Slam. "Sapevo che avrei dovuto giocare il tennis migliore possibile per vincere. Il Philippe Chatrier è un campo speciale, è sempre bello giocare qui. Anche senza pubblico, anche se non è una finale".
La attende un terzo turno contro la spagnola Paula Badosa, numero 87, che non ha mai superato due turni in un major. Ha festeggiato con stile la prima volta, battendo 6-4 4-6 6-2 Sloane Stephens, numero 34 del mondo. La statunitense ha subito la terza sconfitta in 24 incontri di secondo turno negli Slam in carriera.
Rispetto a tre anni fa, ha detto Ostapenko, "penso di giocare un tennis simile. Certo non è facile fare confronti perché allora ero senza paura e le mie avversarie non mi conoscevano. Oggi sapevo che avrei dovuto rispondere bene e l'ho fatto. Dovevo servire bene, sbagliare poco e allungare gli scambi per avere una chance".
Più volte ha cercato di variare con la palla corta. "E' un colpo che funziona molto in queste condizioni" ha spiegato Ostapenko, che è a Parigi con lo storico coach di Maria Sharapova, Thomas Hogstedt.
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