

Matteo Berrettini si ferma al terzo turno del Roland Garros. Altmaier, numero 189 del mondo, ha aumentato le difficoltà dell'azzurro in una giornata già negativa con il servizio. Combattivo, rovescio profondo, atteggiamento molto spavaldo: così il tedesco si presenta agli ottavi
di Alessandro Mastroluca | 03 ottobre 2020
Non ci sarà il tris da record di presenze azzurre negli ottavi di uno Slam in singolare maschile. Non ci sarà perché Matteo Berrettini non entra mai davvero in partita contro Daniel Altmaier, numero 186 del mondo, dal rovescio profondo e dall'atteggiamento spavaldo.
Nel Roland Garros dei carneadi, il tedesco si aggiunge agli ottavi al piccolo grande Gaston, che ha allungato la tradizione dei francesi minuti ma intelligenti, come Sebastien Grosjean o Arnaud Clement. Tra i migliori quest'anno nei Challenger, Altmaier ha chiuso 6-2 7-6(5) 6-4.
Battagliero e sicuro, il 22enne di Kempen (Renania settentrionale/Vestfalia) non è un avversario semplice da affrontare per come sta in campo e per come gioca. Ancor meno per un Berrettini che nel primo set non incide con il servizio e da dietro sbaglia tanto, anche di metri in lunghezza con il diritto. E quando cerca il tocco, il ricamo, la palla sembra non uscirgli dalle corde.
Nel secondo, nemmeno il vantaggio di un break tranquillizza Berrettini che serve per chiudere sul 5-4 e perde la battuta. Non difende nemmeno un minibreak di vantaggio nel tie-break. Nel terzo gli basta subire un break, il quarto del match, per lasciare ogni speranza. Si ripete più volte che è stanco, non si aiuta a reagire con incitamenti, pugnetti, sguardi di sfida.
Non dà modo ad Altmaier di pensare di doversi sudare la qualificazione al primo ottavo di finale Slam in carriera, il traguardo finora più importante della sua storia. Interpreta bene la partita, il tedesco, che gioca profondo, non dà tempo a Berrettini di spostarsi a sinistra per giocare il dritto diagonale e lo trafigge con il lungolinea di rovescio alla prima occasione utile.
"Mi sentivo male in campo e mi sento male adesso. Non ho giocato bene in un torneo importante. Fa male, ma credo che il tennis sia anche questo" ha detto Berrettini in conferenza stampa.
Faticavo a trovare la giusta energia, il giusto atteggiamento. Ero nervoso, ma quando cercavo di calmarmi ero troppo calmo. Oggi è stata una giornata 'no' da ogni punto di vista. Eppure, nonostante tutto ho quasi vinto un set. Forse se avessi portato a casa il secondo qualcosa sarebbe cambiato, ma non lo sapremo mai" ha analizzato.
"Oggi vedevo tutto nero, ho mancato tante palle break all'inizio del terzo. Ho giocato male e non c'ero neanche mentalmente per aiutarmi".
Questo però non gli impedisce di riconoscere i meriti del suo avversario. "Lui ha giocato molto, molto bene. Mi ha fatto muovere tanto, ha un ottimo rovescio slice, ha servito bene. Per me oggi le condizioni erano molto pesanti, ho cercato di lottare, di giocare con quello che avevo. Ma non era abbastanza. Il mio avversario ha decisamente meritato di vincere".
L'azzurro si ricordava di Altmaier, che aveva visto da vicino nel corso di due Futures giocati in Svizzera nel 2017. Giocava molto bene, da teenager arrivò ai quarti all'ATP 250 di Antalya, ma l'anno successivo una serie di problemi agli addominali e a una spalla lo costrinsero a sole nove partite.
Dopo un'ulteriore frattura all'anca, conseguenza di una caduta su un campo da tennis, la sua risalita è iniziata nell'agosto 2019. Era numero 480 del mondo, ha scelto un nuovo coach, Francisco Yunis, e ha lavorato molto sulla parte atletica. E i risultati si sono visti.
Cresciuto in Germania sulla terra rossa, nel 2020 Altmaier è il secondo giocatore per numero di partite vinte nel circuito Challenger, 21 su 32 giocate. Non ha ancora conquistato un titolo nel circuito, ma ha raggiunto le semifinali a Ann Arbor, Launceston, Cordenons e Aix-en-Provence.
A Cordenons, nei quarti, ha sconfitto Lorenzo Musetti che l'aveva sconfitto a Trieste una settimana prima. E' il successo che ha avuto l'impatto maggiore nel suo percorso di avvicinamento al Roland Garros, ha ammesso.
Nei Challenger del 2020 ha battuto anche lo spagnolo Carlos Alcaraz, il primo classe 2003 ad aver passato un turno in un torneo ATP, Lorenzo Giustino, Federico Coria che poi si è qualificato per gli Internazionali BNL d'Italia e al terzo turno del Roland Garros ha messo alla prova la tenacia di Jannik Sinner.
"Ho imparato a gestire bene questo tipo di partite" ha detto Altmaier che a Parigi ha eliminato in tre set Feliciano Lopez e il connazionale Jan-Lennard Struff, il suo primo successo contro un top 50. Purtroppo ha aggiunto la sua prima vittoria contro un top 10.
"Ho sempre creduto in me, ho sempre pensato di poter far bene nei grandi tornei e battere i migliori" ha dichiarato il tedesco in conferenza stampa. Figlio di padre ucraino e madre russa, con sponsor che hanno sempre creduto in lui anche durante le assenze per infortunio, ha raccontato la sua grande ammirazione per Stan Wawrinka. "Mi sono sempre ispirato a lui, guardo a come gioca, lo devo ringraziare per l'aiuto che mi ha dato" ha detto in conferenza stampa.
Dopo il match ha raccontato anche la sua preparazione atletica fatta di sveglie all'alba e sessioni definite via zoom con lo stesso preparatore atletico di Pablo Cuevas e Thiago Monteiro.
"Il tennis sta cambiando tanto dopo il lockdown, tutti possono battere tutti ad ogni livello" ha commentato Altmaier che ha completato un altro tris a suo modo da primato.
Dopo Jannik Sinner e Sebastian Korda, infatti, diventano tre i giocatori che hanno raggiunto gli ottavi al loro primo Roland Garros. Non succedeva a Parigi dal 1994, e allora funono quattro i debuttanti alla seconda settimana del torneo: Hendrik Dreekmann, Andrea Gaudenzi, Patrick Rafter e Mikael Tillstrom.
Per tutti e tre, l'impressione è che si tratti solo di un inizio, e non di un caso unico. Anche di Altmaier continueremo a sentir parlare, e non saranno tanti gli avversari contenti di trovarselo di fronte negli anni a venire.
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