

Malgrado l’eliminazione dall’ATP Cup per mano della Russia, gli azzurri contenti della prestazione. Berrettini sente di essersi avvicinato a Medvedev rispetto all’ultimo confronto, e dice la sua sul caso Djokovic. Opinioni sulla questione anche da Medvedev e Nadal
06 gennaio 2022
L’Italia deve dire addio all’ATP Cup, battuta per 2-1 dalla Russia, ma il bilancio dell’esperienza è comunque positivo. In Australia tiene naturalmente banco anche la questione Djokovic, malgrado nessun collega si sbilanci. Per poter giudicare l’accaduto serve un quadro dei fatti più chiaro.
VINCENZO SANTOPADRE
“Siamo andati molto vicino alla vittoria, e i ragazzi hanno dato il massimo, o anche di più. Devono essere soddisfatti della loro performance. Solo qualche punto nel match tie-break del doppio ha fatto la differenza. Abbiamo avuto le nostre chance, ma gli avversari sono stati più bravi. Matteo e Jannik hanno comunque giocato un ottimo doppio, così come successo contro la Francia. Credo possano formare un’ottima coppia, e devono continuare in questa direzione”.
MATTEO BERRETTINI
“Non è stata la nostra giornata, ma come ha detto il capitano abbiamo dato tutto. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare ancora. L’atmosfera era fantastica, e ci ha aiutato a giocare degli incontri di alto livello. Io ho affrontato uno dei giocatori più forti del circuito, se non il più forte in questo momento. Ha vinto l’ultimo Slam giocato, ed è uno dei favoriti per vincere anche il prossimo. Sono molto contento della mia prestazione. L’ultima volta che avevo affrontato Medvedev c’era maggiore differenza fra di noi. Ho bisogno di incontri come questo per migliorare, e stavolta sono andato più vicino al successo rispetto alla scorsa. Magari la prossima sarà quella buona”.
“Ho simpatia per Novak, e nessuno vorrebbe trovarsi nella sua stessa situazione. Non so quante ore sia rimasto bloccato all’aeroporto. Ma allo stesso tempo posso capire come mai gli australiani abbiano questa visione: Melbourne è stata la città con più giorni di lockdown di tutto il mondo. È difficile commentare la situazione: l’abbiamo seguita, perché è troppo grande per non farlo, ma oggi mi sono concentrato in particolar modo sul mio match. Ciò che posso dire è che sono vaccinato e sono qui. Per il resto vedremo come la situazione si evolverà”.
JANNIK SINNER
“È stato un match di alto livello, perché entrambi abbiamo giocato bene e abbiamo lottato. Me l’aspettavo proprio così, perché il nostro stile di gioco è abbastanza simile. Nel primo set penso di essere stato un po’ fortunato nel tie-break, ma a volta serve anche la fortuna. Nel secondo invece ho cercato di spingere di più, e ha funzionato. Naturalmente uscire dal torneo non è ciò che volevamo, ma è andata così. Dal mio punto di vista ci ho provato al 100%, così come hanno fatto Matteo e gli altri componenti della squadra. Questa è la cosa più importante. In termini di risultati ci auguriamo che possa andare meglio la prossima volta”.
DANIIL MEDVEDEV
“A livello di energie mi sento molto meglio oggi rispetto al primo giorno: il corpo si abitua alle condizioni. È molto umido, circola poca aria. Al termine del secondo set sono andato a cambiarmi in uno stanzino, vicino al campo. C’era ancora meno aria. In termini di sforzo fisico questo torneo è una buona preparazione per l’Australian Open".
“Non giocare da solo, ma per la squadra, mi fa sentire un’energia diversa. Sento che il mio team è con me. Ci sono un paio di tornei nel corso dell’anno nei quali succede. Durante la stagione mi capita di seguire gli incontri di Andrey (Rublev, ndr) o degli altri giocatori russi, e mi auguro sempre che vincano, ma naturalmente non mi metto a urlare a ogni punto. Qui sì, ed è l’aspetto più bello di questo torneo. È il motivo per cui in campo mi sto divertendo tanto”.
“Sulla questione Djokovic ne so quanto voi, ho solamente letto le notizie e non conosco tutte le parti coinvolte nella faccenda. Pertanto è difficile parlare. Dal mio punto di vista la questione è molto semplice: se ha un’esenzione dalla regola, allora dovrebbe essere qui insieme a noi. Se non ce l’ha, no. Se qualcosa è andato storto con le carte, succede. Nella mia carriera ho avuto un sacco di problemi con il visto”.
RAFAEL NADAL
“Ciò che stia succedendo non è positivo per nessuno, ma non conosco tutti i dettagli della storia. Sembra una situazione complicata, ma negli ultimi due anni ci siamo tutti trovati ad attraversare un periodo molto difficile, e tante famiglie hanno sofferto parecchio. Per questo credo sia normale che le persone qui in Australia non tollerino la situazione, perché hanno dovuto attraversare tanti periodi di lockdown. Non sono felice di ciò che è accaduto, e in un certo senso mi dispiace per Novak. Ma allo stesso tempo conosceva da mesi le condizioni per giocare qui, e ha preso la sua decisione”.
“Io credo in ciò che dicono gli esperti di medicina: se dicono che ci dobbiamo vaccinare, per me ci dobbiamo vaccinare. Chi è vaccinato non ha alcun problema a giocare l’Australian Open, così come gli altri tornei. Il mondo ha già sofferto abbastanza per non seguire le regole. Non incoraggio Djokovic a vaccinarsi, credo che ognuno debba fare ciò che ritiene meglio per se stesso. Ma per giocare ci sono delle regole, e chi non le segue sa che può andare incontro a dei problemi. Un sacco di persone hanno sofferto per due anni, e secondo me il vaccino è l’unica soluzione per arrestare la pandemia. O almeno questo è ciò che dicono gli esperti in materia. Io non sono nessuno per creare un’opinione differente”.
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