

L’azzurra, n.92 e proveniente dalle qualificazioni, tiene in scacco la n.7 del mondo fino al tie-break della prima partita. Poi ha un leggero calo fisico e la statunitense scappa via. Al terzo turno toccherà a Martina Trevisan provare a battere Coco
di Enzo Anderloni | 19 ottobre 2022
Cori Gauff è già una superstar: 18 anni, gran fisico, gran tennis, sponsor globali, unghie lunghissime laccate di bianco, unica giocatrice al mondo con le scarpe disegnate per lei taglio “tre quarti”, da basket quasi, e autografate sulla linguetta. Affrontarla sul campo centrale in un Wta 1000 mentre da n.7 del mondo cerca i punti decisivi per qualificarsi per le WTA Finals non è proprio uno scherzo. Se ne esci battuta nel punteggio (7-6 6-3) ma non soverchiata nel gioco, come è successo a Elisabetta Cocciaretto a Guadalajara, puoi solo trarne preziosa esperienza e slancio per andare a ridurre un distacco in classifica che oggi è di 85 posizioni, ma non rende giustizia alla 21enne di Fermo.
La partenza sprint di Elisabetta
Cocciaretto fa il break subito, con un diritto vincente che le viene chiamato fuori dal giudice di linea e poi giustamente convalidato dall’occhio di falco.
Commette due doppi falli, rischiando la “seconda”, ma Gauff non trova le misure del campo, lenta e macchinosa rispetto a Elisabetta. Si parte 2-0 Italia e come inizio non c’è male.
Un vantaggio che permette di assorbire la ripartenza dell’americana, che è all’esordio nel torneo essendo stata esentata dal primo turno in quanto testa di serie n.5 (le prime otto godono del cosiddetto “bye”).
Gauff comincia ad abituarsi alla velocità della palla, che in altitudine viaggia più veloce, e risale. Riaggancia l’azzurra nel punteggio sul 3-3. Coco ha solo 18 anni, 3 in meno rispetto a Elisabetta, ma il fisico è già imponente: un metro e 75 di muscoli, agili ed esplosivi, che le permettono di dare alla palla un peso importante sia nel servizio che nei colpi a rimbalzo.
La bravura di Cocciaretto sta nella capacità di non perdere campo, anzi: anticipando l’impatto con i piedi sulla riga di fondo, ruba spesso il tempo all’americana, ne sfrutta la velocità aprendo angoli velenosi per poi trafiggerla spesso con il rovescio lungolinea.
Dopo 34 minuti il match è in perfetto equilibrio 4-4, 40-40, tra la n.7 e la n.92 del mondo. Gauff deve salvare due palle break, rischiando addirittura una seconda palla che è quasi da ace.
Equilibrio fino al tie-break
Potrebbe crollare l’azzurra, poco dopo, quando sotto 4-5 e 0-30 sul proprio servizio, è a due passi dal cedere la prima partita. Ma i quattro punti consecutivi con cui pareggia sono tutti schemi vincenti, sue giocate aggressive su cui Gauff nulla può.
La vicenda si ripete poco dopo, quando Elisabetta deve salvare tre set point consecutivi, sotto 5-6 0-40. Ci riesce con freddezza e intelligenza tattica. E si regala la chance del tie-break anche perché Gauff va fuori misura, cercando di giocarle sul rovescio, palle alte, profonde e cariche di top per impedirle di accelerare.
Un peccato che la partenza del gioco decisivo sia ad handicap: il rovescio tradisce l’azzurra di pochi centimetri, l’americana aggredisce e non sbaglia: Gauff vola 3-0, 5-1, 7-1. Ma per un’ora piena, Cocciaretto e Gauff hanno giocato alla pari.
Nel secondo set in campo il trainer
Elisabetta metta la testa sotto l’asciugamano al cambio campo e prova a ripartire con lo stesso slancio. Gauff però non concede più nulla e la ragazza di Fermo appare appena meno reattiva: basta un break perché la statunitense fugga sul 4-1. A quel punto l’azzurra chiama il “medical time out” perché si sente rigida e dolorante nella zona lombare. Il ricordo di tanti infortuni (in passato proprio alla schiena, lo scorso anno a un ginocchio che l’ha tenuta fuori per mesi) la rende prudente. Dopo la pausa la partita ha perso ritmo. Gauff va 5-1 poi si disunisce. Cocciaretto risale e serve sul 3-5. Salva i primi due match-point ma non il terzo: non ha più la brillantezza fisica della prima partita. Esce però a testa alta e con il prossimo best ranking da godersi (n.75).
Coco invece si deve preparare per affrontare un’altra azzurra di Billie Jean King Cup, Martina Trevisan, che ha battuto la ceca Siniakova. L’ultimo faccia a faccia fu nientemeno che la semifinale del Roland Garros, dove Gauff si impose in due set: Martina ha voglia di rivincita.
Impresa Samsonova
Sul campo centrale dell’Akron Open di Guadalajara, oltre 1.500 metri di altitudine, si era consumata nel match precedente a quello di Cocciaretto la prima grande impresa del torneo: Liudmila Samsonova, n.22 del mondo, ha eliminato in tre set, 6-4 2-6 6-2 Aryna Sabalenka, n.4 del ranking Wta e seconda favorita di questo WTA 1000. La russa di scuola italiana, allenata dal duo Silvestre/Pizzorno, ha il tennis da Top 10 e lo ha dimostrato anche questa volta, gestendo con sicurezza la superpotenza, non sempre sotto controllo, della bielorussa.
Non ci sono commenti