

Gli azzurrini escono tutti entro il secondo turno, nella settimana del 'quinto Slam', al Tc Milano Alberto Bonacossa. Ma da molti di loro arrivano ottime indicazioni. Intanto, si fanno notare come sempre i ragazzi dell'Est e i sudamericani. Domenica la conclusione
18 maggio 2022
Il Trofeo Bonfiglio è un passaggio fondamentale. Ma è soprattutto un momento per capire, per confrontarsi. La vittoria è benvenuta, come sempre, ma non è (ancora) l'obiettivo primario. Per questo, i ragazzi italiani che sono usciti di scena entro il secondo turno dell'edizione numero 62, quella della rinascita dopo gli anni della pandemia, non devono sentirsi frustrati.
Al contrario, devono prendere queste sconfitte come lezioni. E in alcuni casi, come delle specie di vittorie. È il caso, per esempio, di Lorenzo Carboni, 338 al mondo secondo il ranking Itf ed entrato con una wild card: prima ha superato il polacco Pawelsky, numero 46. Poi si è mantenuto in gara per tre set durissimi contro il numero 1 Vallejo, arrendendosi solo per 6-4 nel parziale decisivo.
Carboni, sardo di Alghero, ha vinto il titolo italiano Under 16 lo scorso anno e il Bonfiglio lo potrebbe giocare ancora altre due volte. Cosa che probabilmente, a meno di sorprese, accadrà. Lo stesso vale per Federico Cinà, che di anni ne ha addirittura 15, uno in meno del connazionale. Il palermitano, figlio dello storico coach di Roberta Vinci, Francesco, ha approcciato il torneo del Tennis Club Milano Bonacossa allo stesso modo, con tanto entusiasmo e con la mentalità giusta: Federico (148, finalista lo scorso anno al torneo Les Petits As) ha piegato il numero 79 Eriksson, per poi giocare alla pari contro il detentore del titolo Bueno, a segno per 6-3 6-3.
Tra gli altri azzurrini che hanno lasciato la compagnia al secondo ostacolo ci sono Giacomo Nosei, Niccolò Ciavarella e Federico Bondioli tra i ragazzi, mentre a livello femminile nessuna è andata oltre l'esordio. In due, invece, si sono qualificate: Erika Di Muzio e Samira De Stefano, con Alessandra Teodosescu ripescata come lucky loser.
Ma cosa sta dicendo, fin qui, il torneo che fin dai suoi primi anni di vita è stato una sorta di quinto Slam giovanile? Intanto che la scuola dell'Est è sempre ben rappresentata, con tanti atleti di ottimo livello. In campo maschile, persino la Lituania (nemmeno 3 milioni di abitanti, meno della provincia di Milano) si sta facendo notare, con due giocatori qualificati per gli ottavi: Vilius Gaubas (autore dell'eliminazione di Ciavarella in tre set) ed Edas Butvilas, che è addirittura numero 4 del seeding.
Ma ci sono da tenere d'occhio pure un croato (il numero 5 Dino Prizmic), lo sloveno Bor Artnak (numero 7) e lo slovacco Peter Privara (numero 14). Tra le ragazze,dove la favorita sulla carta è la belga Sofia Costoulas, sono come spesso accade le russe (seppur senza bandiera) a recitare da protagoniste: la numero 2 Diana Shnaider (ora contro la connazionale Korneeva), la numero 3 Ksenia Zaytseva, la numero 9 Mirra Andreeva.
Poi c'è il Sudamerica, soprattutto nel maschile. Con Daniel Vallejo e Gonzalo Bueno che puntano a una finale tra Paraguay e Perù, dopo il successo di Gonzalo lo scorso anno. E, come sempre, ci sono le sorprese. Quest'anno sono un namibiano – Connor Henry Van Schalkwyk, unico del suo Paese fra i primi 1000 al mondo – e un indiano con passaporto americano, Nishesh Basavareddy, in campo con un paio di occhiali scuri che gli conferiscono un look particolarmente originale. Domenica prossima, sul Centrale di via Arimondi, capiremo chi potrà sognare sulle orme dei tanti campioni che hanno alzato il trofeo degli Internazionali d'Italia Juniores.
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