

Novak Djokovic debutta in doppio a Tel Aviv con Jonathan Erlich, all'ultimo torneo in carriera. Ma in futuro potrebbe giocare nel circuito qualche torneo con Matteo Berrettini dopo l'esperienza in Laver Cup.
di Alessandro Mastroluca | 28 settembre 2022
Novak Djokovic e Matteo Berrettini, avversari in finale a Wimbledon l'anno scorso, possono formare una coppia di doppio difficilissima da battere. La potenza con il servizio e il diritto di Matteo, l'efficienza in risposta e con il rovescio di Nole consentono di coprire il campo senza punti deboli. L'hanno dimostrato nella seconda giornata della Laver Cup, esibizione fra Europa e Resto del Mondo vinta per la prima quest'anno dai non europei, battendo Jack Sock e Alex De Minaur in due set.
"Ci siamo trovati molto bene, come se avessimo giocato insieme da sempre" ha detto Djokovic. "Con Nole c'è una bella intesa, magari nei tornei più piccoli potremmo prendere in considerazione l'idea di iscriverci insieme" ha ammesso l'azzurro.
Per ora, l'orizzonte del serbo è il recupero della continuità. Durante la Laver Cup, Djokovic ha sofferto per un piccolo problema al polso destro. Un leggero infortunio a cui può aver contribuito l'assenza di tornei giocati dopo Wimbledon a causa della sua decisione di non vaccinarsi per cui non è potuto entrare negli USA. Non hanno aiutato nemmeno le condizioni di gioco lente della O2 Arena, teatro dell'edizione 2022 della manifestazione che ha segnato l'addio al tennis di Roger Federer.
Il serbo ha scelto di proseguire la sua programmazione con il nuovo ATP 250 di Tel Aviv e i primi allenamenti fanno guardare con ottimismo al resto della stagione. "Non ho avuto problemi. Speriamo che questo piccolo infortunio sia alle spalle - ha detto -. Ho bisogno di giocare per ritorvare il ritmo e la condizione. Per questo abbiamo deciso di venire in Israele, volevo giocare per tre settimane di fila".
Testa di serie numero 1 del torneo introdotto quest'anno con licenza annuale vista la cancellazione degli eventi in Cina, Djokovic esordirà in singolare domani contro il brasiliano Thiago Monteiro (numero 62 del mondo) o lo spagnolo Pablo Andujar (numero 115).
Ma sarà in campo già oggi in doppio con Jonathan Erlich, icona del tennis israeliano, all'ultimo torneo in carriera. Con lui, Djokovic ha vinto il suo unico titolo ATP in doppio, al Queen's nel 2010. "Non è stato lui ad accettare di giocare con me, semmai il contrario - ha spiegato Djokovic -. Non sapevo che questo fosse il suo ultimo torneo, sono felice di essere al suo fianco davanti al suo pubblico. Non potrebbe essere un addio migliore".
Djokovic e Erlich giocheranno non prima delle 17.30 ora italiana contro gli olandesi Sander Arends e Bart Stevens. Il serbo, che punta a rinforzare la sua posizione in Top 20 nella Race to Turin per qualificarsi così alle Nitto ATP Finals di Torino, conserva ancora ricordi vividi della sua prima volta in Israela, la vittoria in Coppa Davis al Canada Stadium in Ramat HaSharon quando aveva solo 18 anni. "L'atmosfera era una delle migliori in cui abbia giocato - ha rivelato -. Il pubblico qui ha una grande passione per lo sport, e mi piace".
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