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Eventi internazionali

Alcaraz già nella storia: meglio di Nadal, Djokovic, Murray e Agassi

Il 18enne spagnolo supera di un soffio, con un’altra prestazione spettacolare, il serbo Kecmanovic a suo di grandi accelerazioni, grandi passanti e lob millimetrici. Il pubblico si esalta e lo trascina al successo quando deve salvarsi, a due punti dalla sconfitta. Nessuno prima di lui in semi a Indian Wells e Miami a 18 anni

01 aprile 2022

Ormai è lui l’idolo della folla, all’Hard Rock Stadium di Miami. Carlos Alcaraz è qualcosa di più che “caldo”, “hot” come dicono gli americani: il suo è un tennis “red hot chili pepper”, quel peperoncino piccante che in Florida piace moltissimo. Sull’onda dell’entusiasmo di uno stadio pieno il 18spagnolo ha continuato la sua corsa al Miami Open, arricchita di accelerazioni violentissime, millimetrici pallonetti e morbide smorzate, battendo nei quarti di finale 6-7(5), 6-3, 7-6(5) Miomir Kecmanovic.

Era il suo primo match sul campo centrale e gli è parso di essere a casa:

"Mi sembrava di giocare in Spagna in Spagna", ha dichiarato a caldo. "E' incredibile. L'energia che mi ha dato la gente è stata pazzesca. Penso che senza l’incoraggiamento del pubblico oggi non ce l’avrei fatta ad andare in semifinale".

In effetti, questa volta è arrivato a un passo dal baratro, o meglio, a due punti. L’allievo di Juan Carlos Ferrero si è trovato a due punti dalla sconfitta sul 4-5, 15/30 e di nuovo sul 5/3 per Kecmanovic nel tie-break, dove è stato due volte in svantaggio di un mini-break. Ma ha avuto coraggio nei momenti cruciali, conquistando gli ultimi quattro punti della partita e chiudendo l'affare in modo spettacolare con un passante di rovescio in rincorsa, l’ennesima di un’altra partita straordinaria. Carlos si è inginocchiato, dopo 2 ore e 23 minuti di un match molto spettacolare, per festeggiare la vittoria che lo porta a due passi vittorie dal suo primo titolo ATP Masters 1000.

"Miomir stava giocando in modo incredibile", ha ammesso lo spagnolo al suo primo faccia a faccia con il serbo. "Sapevo di dover esprimere un livello alto. Ha avuto possibilità di vincere la partita. Ho giocato un gran colpo sul 4-5, 15/30 nel terzo set, ha aggiunto, riferendosi a uno strepitoso passante lungolinea di rovescio che lo ha aiutato a cavarsi fuori da una situazione difficilissima.

L'impronta di Alcaraz sulla partita è stata evidenziata dal saldo positivo, 52 a 40, tra colpi vincenti e errori non forzati, con il n.16 del mondo a caccia ogni opportunità per attaccare. Kecmanovic, che ha fatto del suo meglio per arginarlo, a sua volta con uno score tra vincenti e errori di 19 contro 16. Non è bastato.

Entrambi giocavano i secondi quarti di finale consecutivi in un ATP Masters 1000 dopo aver raggiunto lo stesso livello a Indian Wells, e lo spagnolo ha ora eguagliato il suo miglior risultato in carriera qualificandosi per le ‘semi’. Alcaraz non aveva mai vinto una partita a Miami: con le quattro vittorie di questa settimana porta il suo record stagionale a uno strepitoso 16-2. Finora a perso solo con Matteo Berrettini agli Australian Open e con Nadal a Indian Wells.

Alcaraz a fine match ha voluto dedicare il suo successo, scrivendo sulla lente della telecamera, al suo allenatore Juan Carlos Ferrero che non ha potuto seguirlo nella trasferta di Miami a causa della scomparsa del padre Eduardo. Ora tra lui e la prima finale Masters 1000 c’è in campione uscente di Miami, il polacco Hubert Hurkacz, n. 10 del mondo

Intanto i suoi numeri sono già pietre miliari: è l’unico giocatore ad aver raggiunto le semifinali e Indian Wells e Miami a 18 anni. Rafael Nadal, Novak Djokovic, Andy Murray e Andre Agassi ci erano riusciti a 19 anni. E poi sono diventati tutti n.1 del mondo.


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