

Non solo tanta qualità tennistica, ma anche capacità di combattere: il 17enne romano recupera da 1-4 nel terzo set contro Poljicak e centra il suo secondo quarto di finale in un Challenger, sempre in Lombardia (il primo era arrivato a Monza). Passa anche Cecchinato
25 giugno 2025
Al di là del risultato, ciò che fa ben sperare per Jacopo Vasamì sono i segnali, le indicazioni lasciate dal match che gli ha permesso di raggiungere i quarti all'ASPRIA Tennis Cup - Trofeo BCS (91.450€, terra battuta). Il giovane romano ha confermato - al quadrato - le buone sensazioni mostrate al primo turno. Oltre al talento, sembra possedere il giusto mix tra compostezza e carica agonistica. Opposto a un avversario tosto come Mili Poljicak (ex vincitore di Wimbledon junior) ha prima sofferto, poi trovato le contromisure, infine ha saputo soffrire e lottare per portare a casa un 3-6 6-1 7-5 che lo proietta nella Final Eight.
La Regione Lombardia, evidentemente, gli porta bene: meno di tre mesi fa aveva raggiunto il suo primo quarto di finale Challenger a Monza, poi qualche settimana fa si è ripetuto vincendo il Trofeo Bonfiglio. Oggi Vasamì è la stellina del torneo in virtù della sua giovane età (certo), del tennis brillante (ci mancherebbe), ma anche del modo di stare in campo e per una maturità superiore ai suoi 17 anni (diventerà maggiorenne qualche giorno prima di Natale). Oltre a vivere il suo miglior momento di forma, Poljicak è un avversario difficile da decifrare.
È un giocatore particolare, con qualche limite atletico e gestualità tecnica molto essenziale. Ci vuole un po' di tempo per prenderne le misure: Vasamì ha avuto bisogno di un set, poi ha dominato il secondo. Nel terzo, l'inerzia è diventata favorevole al suo avversario: in svantaggio 2-1 e sulla parità al servizio, Vasamì ha commesso un doppio fallo e tentato un'avventata discesa a rete, consegnando il break al croato. Non ha fatto una piega, consapevole che le partite finiscono solo con la stretta di mano. Ha continuato a giocare con ordine, approfittando di un calo atletico del suo avversario.
A un certo punto Poljicak ha cercato di ridurre la durata degli scambi, rifugiandosi in complesse palle corte, spesso perdenti. Un smorzata in mezzo alla rete ha offerto il controbreak a Vasamì (4-3), poi il break decisivo è arrivato all'undicesimo game, con Poljicak in difficoltà fisica sempre più evidente. C'è stato anche un mini-thriller prima dell'ultimo punto, quando il nastro della rete di metà campo si è allentato e sono trascorsi alcuni minuti tra la prima e la seconda di Vasamì. Nessun problema: una risposta in rete di Poljicak lo ha spedito nei quarti, nei quali se la vedrà con un altro croato, Luka Mikrut. L'immagine più bella è stata il sorriso verso il suo clan, proprio mentre c'era un sentito abbraccio tra coach Fabrizio Zeppieri e il preparatore atletico Nicolò Chiapperini. Perché alle spalle di questo talento c'è un ambiente sano e piacevole.
Vasamì non sarà l'unico azzurro nei quarti, poiché sarà accompagnato da Marco Cecchinato. Giunto a Milano a fari spenti, senza particolari aspettative, ha trovato un buon rendimento e ha lasciato tre game a Frederico Ferreira Silva. Da parte sua, il siciliano se la vedrà con l'olandese Max Houkes, 25enne che proprio a Milano si sta ritrovando dopo cinque sconfitte di fila al primo turno.
A questi livelli, ogni avversario è molto tosto: tuttavia si è già accesa la suggestione di una semifinale tutta italiana, che peraltro sarebbe un vero e proprio scontro generazionale visti i 15 anni di differenza tra i due. Comunque vada all'ASPRIA Harbour Club, la notizia più importante è che Jacopo Vasamì può diventare un giocatore "vero".
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