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Sinner risponde alla polemica di Zverev: "Io e Alcaraz non decidiamo la velocità dei campi"

Zverev sostiene che gli organizzatori dei tornei stiano uniformando le condizioni di gioco per favorire Sinner e Alcaraz. La risposta di Jannik

di | 04 ottobre 2025

Alexander Zverev e Jannik Sinner (foto Getty Images)

Alexander Zverev e Jannik Sinner (foto Getty Images)

"Non siamo io e Carlos a costruire i campi, non decidiamo noi. Io cerco di adattarmi e giocare il miglior tennis possibile. Peraltro ho giocato un ottimo tennis anche quando i campi erano più veloci". Gioco, partita, incontro Jannik Sinner che a Shanghai ha risposto così alla polemica lanciata da Alexander Zverev che si è lamentato della tendenza a uniformare le condizioni di gioco.  

"Odio quando le velocità dei campi sono le stesse ovunque", ha detto il tedesco dopo la vittoria sul francese Valentin Royer, un match in cui si è procurato un infortunio all'alluce per cui dovrà parlare con lo staff medico e valutare il da farsi in vista del prossimo incontro. Secondo Zverev sottoporsi a esami prima del prossimo match per poi accusare i direttori dei tornei di muoversi in questa direzione per favorire sempre i numeri 1 e 2 del mondo.

"So che i direttori dei tornei vanno in questa direzione perché, ovviamente, vogliono che Sinner e Alcaraz vadano bene in ogni torneo... Abbiamo sempre avuto superfici diverse: non si poteva giocare lo stesso tipo di tennis su erba, cemento e terra battuta. Oggi, si può giocare quasi allo stesso modo su ogni superficie" ha detto Zverev.

Sinner risponde alla polemica di Zverev: "Io e Alcaraz non decidiamo la velocità dei campi"

Di sicuro, rispetto all'anno scorso, le condizioni di gioco a Shanghai sono parecchio più lente. Il Court Pace Index, l'indice che misura la velocità della superficie in base al comportamento della pallina dopo il rimbalzo, è passato da oltre 40 a 32,9, appena quattro punti in più di quanto misurato agli Internazionali BNL d'Italia, sulla terra battuta. Tra i Masters 1000 sul duro nel 2025 solo Indian Wells, altrettanto contestato dai giocatori, aveva un CPI più basso (30,9). Miami, Cincinnati e Toronto, invece, hanno tutti fatto registrare valori superiori a quota 40.

Oltre alla superficie, poi, c'è da tenere in considerazione le palline, altro tema oggetto di polemiche ripetute nel corso dell'anno da parte dei top player, compreso lo stesso Zverev. A Shanghai, l'australiano Alex De Minaur ha confermato il quadro che emerge dai dati.

"Queste sembrano le condizioni più lente in cui abbia mai giocato nel circuito. Le palline diventano enormi dopo qualche game, e la velocità del campo è davvero, davvero lenta. Il Centrale è anche significativamente più lento rispetto ai campi laterali" ha spiegato.

Jannik Sinner in corsa mentre colpisce un dritto (Getty Images)

Jannik Sinner in corsa mentre colpisce un dritto (Getty Images)

A fine settembre, in occasione della sua Laver Cup, anche Roger Federer aveva espresso un'opinione simile a quella di Zverev. "Ora tutti giocano allo stesso modo perché le velocità della palla e del campo sono state regolate in modo da essere sempre uguali ogni settimana - ha detto - I direttori dei tornei si muovono in modo che Sinner e Alcaraz arrivino in finale. Questo deve cambiare. Quello che ci piacerebbe vedere è Alcaraz e Sinner affrontarsi sia su campi velocissimi che su campi super lenti, per vedere cosa succede".

Fermo restando che Sinner-Alcaraz è la finale dei sogni per qualunque organizzatore di torneo, Jannik e Carlos nel 2025 si sono affrontati in finale sia a Roma, il secondo Masters 1000 più lento della stagione, sia a Cincinnati, il secondo più veloce (anche se è durata solo cinque game). Negli Slam, poi, si sono sfidati in finale su tre superfici diverse. Non sarà che sono semplicemente due spanne sopra la concorrenza?

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