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Sinner, i numeri parlano chiaro: perché il 2023 si avvia ad essere il suo anno migliore

I numeri di Jannik Sinner raccontano di una stagione senza precedenti per lui per continuità di rendimento. I punti nella Race e la possibilità di chiudere la stagione da numero 4 del mondo lo confermano.

di | 27 settembre 2023

US Open, un'esultanza di Jannik Sinner (Getty Images)

US Open, un'esultanza di Jannik Sinner (Getty Images)

Prima delle parole e delle opinioni, vengono i numeri. E i numeri dicono che il 2023 di Jannik Sinner è dal punto di vista numerico più costante, continuo e migliore del 2022 e anche del 2021, in cui pure è diventato il primo italiano a vincere quattro titoli ATP in una stessa stagione nell'era Open.

Se nel 2021 Sinner è arrivato a Torino come riserva alle Nitto ATP Finals con 3.015 punti, e nel 2022 ha chiuso la stagione a quota 2.410 nella Race (virtualmente 3.130 se si aggiungono i 720 non assegnati per la semifinale di Wimbledon), oggi l'altoatesino ha 4.310 punti prima del China Open nella Pepperstone ATP Live Race To Turin. Davanti ci sono ancora due Masters 1000, due ATP 500 e, con ogni probabilità, le Nitto ATP Finals. In termini di punti guadagnati, specchio del rendimento, questa rimane una stagione senza precedenti.

Anche dal punto di vista delle partite vinte, i numeri parlano chiaro. Sinner ha chiuso il 2021 con il 69% di successi (49 partite vinte su 71) e il 2022 con il 74,6% (47-16). Nel 2023, a due mesi dalla fine della stagione, il suo bilancio è di 44 vittorie e 13 sconfitte, con una percentuale di successi del 77,2%.

Nel circuito ATP, alla vigilia del China Open, Sinner è il quarto giocatore per percentuale di vittorie nel 2023 dietro a Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. La gerarchia rispecchia le attuali posizioni nella Race, e dunque rinforza le ambizioni dell'azzurro di chiudere l'anno da numero 4 del mondo. Sarebbe la seconda miglior posizione di sempre nel ranking di fine anno dopo Nicola Pietrangeli, considerato il numero 3 del mondo dal giornalista Tangay nel 1959 e 1960, gli anni dei trionfi al Roland Garros.

Sinner, tre anni di crescita costante

Il 2021 è stato un anno di grandi exploit, con quattro titoli vinti, l'ATP 500 di Washington e tre ATP 250 (Melbourne 1, Sofia, Anversa), la prima finale 1000 a Miami, altre due semifinali (ATP 500 di Barcellona e Vienna) e due quarti di finale. Ma ha anche perso all'esordio in due Slam (Australian Open e Wimbledon), due Masters 1000 (Canada e Parigi-Bercy), un ATP 500 (Queen's) e tre ATP 250 (Montpellier, Atlanta, Stoccolma).

Nel 2022 su 17 tornei individuali (dunque esclusa l'ATP Cup), ha vinto un titolo, a Umag, e giocato un'altra semifinale, all'ATP 250 di Sofia. Ma negli Slam e nei Masters 1000 i piazzamenti sono stati decisamente più costanti. L'altoatesino ha raggiunto tre quarti di finale (Australian Open, Wimbledon, US Open) e un ottavo (Roland Garros) negli Slam; tre quarti (Miami, Montecarlo, Roma) e quattro ottavi nei Masters 1000 ((Indian Wells, Madrid, Canada, Cincinnati); due quarti in tornei ATP 500 (Dubai, Vienna). Ha anche perso all'esordio due volte, a Eastbourne e al Masters 1000 di Parigi Bercy. 

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Quest'anno, finora, ha vinto due tornei: a Montpellier senza perdere un set e a Toronto, dove è diventato il secondo italiano dal 1990 a vincere un Masters 1000. Ha ottenuto la sua prima semifinale Slam e raggiunto almeno i quarti in 11 tornei su 16, perdendo all'esordio solo a Cincinnati. 

Globalmente, quest'anno ha avuto meno continuità negli Slam, pur avendo firmato il suo miglior risultato in carriera nei major, ma già nei Masters 1000 lo scenario è completamente diverso. Se nel 2021 oltre alla finale di Miami vantava un ottavo e sei secondi turni, nel 2022 Sinner ha centrato tre quarti e quattro ottavi. Quest'anno può vantare il trionfo a Toronto, una finale persa, due semifinali, un ottavo di finale.

Guardando agli ultimi due anni e mezzo, è evidente come Sinner abbia svolto una programmazione via via più ambiziosa, concentrata sempre più sui principali appuntamenti in calendario. Nel 2021, infatti, più della metà dei suoi punti li ha guadagnati in ATP 250 e ATP 500, nel 2023 questa percentuale è scesa al 19%.

Globalmente, quest'anno ha avuto meno continuità negli Slam, pur avendo firmato il suo miglior risultato in carriera nei major, ma già nei Masters 1000 lo scenario è completamente diverso. Se nel 2021 oltre alla finale di Miami vantava un ottavo e sei secondi turni, nel 2022 Sinner ha centrato tre quarti e quattro ottavi. Quest'anno può vantare il trionfo a Toronto, una finale persa, due semifinali, un ottavo di finale.

Migliorano servizio e risposta: dove sta andando l'evoluzione tecnica

Anche guardando agli aspetti più legati alla prestazione che fornisce ATP, ovvero il rendimento con servizio e risposta, i numeri raccontano i progressi di Sinner rispetto al 2022, anno in cui i dati erano già a loro volta migliori del 2021.

Sinner ha alzato la media ace a partita da 5,8 a 7,6 e ridotto a 1,9 da 2,3 quella dei doppi falli. A parità di prime in campo (58%), nel 2023 ottiene il 2% di punti in più con la prima (da 74 a 76%) e il 3% in più con la seconda (da 53 a 56%). Concede in media meno palle break (5 rispetto a 5,6) e ne salva il 5% in più. In totale, tiene il servizio nell'86% dei turni di battuta, il 3% in più rispetto al 2022.

Migliorano anche tutti i dati in risposta. Vince l'1% di punti in più contro la prima (33 a 32), il 2% in più contro la seconda (55 a 53). Si guadagna quasi una palla break in più a partita (8,6 di media contro 7,8) e ne converte il 2% in più (43 a 41). Complessivamente, la percentuale di break sul totale dei game di risposta è passata dal 27 al 31%.

C'è ancora da lavorare, il percorso non è completato, ma il percorso è chiaro e i progressi raggiunti finora restano innegabili benché in una misura che si è scontrata con l'ambizione impaziente di molti. Col suo passo, il momento del raccolto comunque arriverà. 

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