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Sinner, dritto e rovescio da n. 1: i numeri lo incoronano

I dati vedono l'azzurro in testa sia per la qualità dei due fondamentali che per la risposta. Inoltre, nessuno vince più punti di lui (74,1%) quando può giocare da posizione offensiva

di | 24 settembre 2025

Sinner in azione col rovescio (Getty Images)

Sinner in azione col rovescio (Getty Images)

Jannik Sinner è pronto a tornare in campo al China Open, primo torneo dopo lo US Open, perso in finale. E nella conferenza stampa alla vigilia del suo esordio nell’ATP 500 di Pechino, l’italiano ha ribadito quanto già detto durante la premiazione sull’Arthur Ashe Stadium, che ha incoronato il suo rivale Carlos Alcaraz non solo come campione, ma anche come nuovo n. 1 del ranking ATP.

“Devo essere più imprevedibile”, aveva detto allora. E in Cina vuole proseguire sulla stessa linea: Stiamo lavorando su alcuni dettagli. Non so quanto tempo ci vorrà per eseguire tutto al meglio in partita, ma sono motivato. Meglio fare un passo avanti che due indietro”. Frase chiave, quest’ultima, del suo approccio, e di quello di tutti i grandi campioni.

Perché tutto, davvero tutto, passa da piccoli dettagli, ancor di più quando si è già arrivati in cima. E dove l’aria è rarefatta, diminuisce anche il margine d’errore nei confronti di una concorrenza spietata. Se in tante cose nessuno è oggi meglio del ragazzo di Sesto Pusteria, in alcune si nascondono nuove possibilità da tramutare in risorse.

Jannik Sinner (Getty)

Jannik Sinner (Getty)

Il quadro, nelle ultime 52 settimane, rimane estremamente positivo. Secondo i dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati da Tennis Viz, Sinner è il n. 1 per la qualità di colpi sul dritto e sul rovescio, così come sulla risposta. Su una scala da 1 a 10 che combina velocità, rotazione, profondità e vicinanza alle righe laterali, il dritto ha un punteggio di 8.79, mentre il colpo bimane si assesta a 8.44. La risposta, in ultimo, è a 8.07.

Ma non è tutto, perché Sinner è primo anche per quanto riguarda il tasso di “conversione”, ovvero la percentuale di punti vinti quando può giocare il punto in una posizione favorevole, in attacco. L’azzurro, infatti, gioca il 26,3% (il 29esimo dato più alto nel circuito)  di punti in tale situazione di gioco, portando a casa il punto quasi 3 volte su 4 (74,1%). Per completezza di informazioni, va anche detto che Sinner è 31esimo per la qualità al servizio (8.18), e 12esimo per la percentuale di punti vinti nei quali è costretto in una posizione difensiva (35,5% di “steal”).

Quelli che saranno i cambiamenti apportati da Sinner (con l’aiuto dello staff) si vedranno solo al suo ritorno in campo. E probabilmente né subito, né a velocità naturale per uno spettatore (salvo sostanziali modifiche nella meccanica dei colpi). Bisognerà quindi attendere un campione di partite abbastanza ampio da consentire nuove misurazioni del genere.

Intanto, dai dati emerge la straordinaria solidità di Sinner in risposta e nei fondamentali. Numeri importanti, che vanno ribaditi sottolineando quanto già visto nell’analisi dopo lo US Open: nessuno più dell’altoatesino basa il suo gioco sui “core shots”, i colpi in topspin da fondocampo. A maggior ragione se la qualità con cui li si è esegue è quella di cui sopra. Ferma restando la necessità di poter migliorare il proprio rendimento al servizio, sarà interessante vedere anche se Sinner – viste le percentuali – proverà scelte tattiche in grado di portarlo più spesso in posizione di attacco.

Un paragone interessante è fornito dai dati riguardanti il percorso di Alcaraz, chiuso proprio con una vittoria in finale sull’azzurro, a Pechino nel 2024. In quel torneo, infatti, l’iberico fece registrare un 8.8 di qualità col dritto (dato pressoché identico a quello di Sinner), ma con un 30% di punti giocati “in attacco” (+3,7% rispetto a Sinner) con una conversione minore (-3%).

“Ora non sono più n. 1 del mondo – aveva detto in conferenza dopo la finale dello US Open -. Cambia un po’ la prospettiva, devo inseguire. Porre così tanto l’accento sui cambiamenti da attuare, quindi, è anche un segnale per il rivale, un guanto di sfida nuovamente lanciato.

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