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Alcaraz, 250esima vittoria ATP e seconda finale al Queen's: sfiderà Lehecka

Lo spagnolo porta a 17 le sue vittorie consecutive, siglando anche 15 ace nel successo contro Bautista Agut: in finale lo aspetta Jiri Lehecka, che ha posto fine al torneo del beniamino di casa Jack Draper. Il ceco, inoltre, ha vinto l'ultima sfida con Alcaraz a febbraio

di | 21 giugno 2025

La gioia di Alcaraz (Getty Images)

La gioia di Alcaraz (Getty Images)

E sono (già) 250. A soli 22 anni e un mese, Carlos Alcaraz (n. 2 al mondo) tocca un altro importante traguardo per numero di vittorie a livello ATP e lo fa nel giorno in cui - battendo il connazionale Roberto Bautista Agut (n. 51) per 64 64 - si assicura anche la seconda finale in carriera (la 27esima complessiva) all'HSBC Championships lo storico ATP 500 che si svolge nel Queen's Club di Londra. L'iberico, già campione due anni fa nel torneo, raggiunge così per la prima volta in carriera la striscia di cinque finali consecutive, aperta nel Masters 1000 di Monte-Carlo e allunga anche la striscia di partite vinte, portandola a 17.

Alcaraz ha gestito la contesa senza grossi problemi con un break per set, e domenica giocherà la sua sesta finale del 2025, a caccia del quinto trofeo (che sarebbe il 21esimo in assoluto). "Roberto si adatta bene all'erba, e si stava trovando molto bene in questo torneo. Ha battuto Rune, che non è mai facile da affrontare", ha detto, il ragazzo di Murcia, che ha vinto anche il 15esimo "derby" consecutivo a livello ATP. "Sapevo di dover essere concentrato fin dall'inizio, e sono contento della mia performance. Il mio obiettivo, quest'anno, era di migliorare ancora, partita per partita, e ci sto riuscendo, sono pronto per un'altra finale".

"Dopo il match con Munar (in ottavi di finale, durato tre ore e 29 minuti) sapevo di dover migliorare il rendimento al servizio", ha aggiunto, mostrandosi felice per 37 vincenti messi a segno, di cui 15 proprio alla battuta. "Ci ho messo molta attenzione nelle sessioni di allenamento, mi sento in fiducia e sono veramente felice di aver statistiche del genere anche al servizio"

Il suo avversario sarà Jiri Lehecka, n. 30 del mondo, che ha sconfitto col punteggio di 64 46 75 il beniamino di casa e n. 6 al mondo Jack Draper, nonché la seconda testa di serie del torneo. Per lui, vittorioso nell'ultimo precedente all'ATP 250 di Doha (1-1 il bilancio complessivo), sarà invece la quinta finale (la prima in un torneo di categoria superiore ai 250) della sua carriera. Col successo odierno, intanto, diventa il secondo giocatore della Repubblica Ceca - nell'Era Open - a raggiungere una finale al Queen's da Ivan Lendl (campione nel 1989 e nel 1990) e il primo a giocarne una su erba da Tomas Berdych a Wimbledon 2010.

"Questa finale significa molto. Non si incontra un giocatore come Jack tutti i giorni, è un avversario straordinario", ha detto del britannico, che era in vantaggio 2-1 nei precedenti. "So che il vostro preferito non ha vinto oggi - ha aggiunto, rivolgendosi al pubblico - ma apprezzo che voi siate stati corretti con me".

Reduce da tre vittorie in due set nel torneo, il nativo di Mlada Boleslav è partito nel migliore dei modi, sfruttando un passaggio a vuoto di Draper - con tanto di doppio fallo sulla palla break - nel primo game. Un episodio decisivo, per il primo parziale, concluso senza grossi problemi in battuta. "Ho lavorato molto sul servizio nelle ultime settimane. Sapevo che con il passaggio dalla terra battuta all'erba avrei dovuto usarlo. Sono contento del risultato".

Il tasso tecnico del match, in effetti, è cresciuto ancor di più negli ultimi due set, in cui Lehecka si è visto costretto a salvare cinque palle break tra quinto e settimo gioco, mancandone a sua volta due nel sesto. Il suo braccio, in fondo, ha tremato solo nell'ultimo gioco del secondo parziale, quello dell'unico break subito, dopo uno strepitoso passante di rovescio di Draper che aveva momentaneamente galvanizzato il pubblico.

In battuta, per la verità, entrambi chiuderanno con ottime percentuali sulla prima (77% di punti vinti per il ceco, 82% per il londinese), ed il picco più importante è l'88% raggiunto proprio dal n. 30 nel set decisivo. Qui, Lehecka ha marcato la differenza incidendo maggiormente negli scambi chiusi entro i primi 4 colpi (27 a 21), una statistica che invece aveva sorriso a Draper nei due match precedenti. Quando la posta in palio si è fatta pesante, però, il n. 6 non ha retto, rompendo anche la racchetta (e ferendosi) dopo il break subito nell'undicesimo gioco. Niente da fare, per lui, contro un avversario lucidissimo oggi, e coraggioso anche sul 30-30, al servizio per il match, con gli ultimi due punti vinti grazie sulla seconda.


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