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Tutto sull'ATP al Queen's Club di Londra. I campioni più vincenti, i risultati migliori degli italiani, la storia di uno dei tornei su erba di maggior tradizione nel circuito
di Alessandro Mastroluca | 21 maggio 2025
Il Queen's Club Championships, giocato sui campi in erba del Queen's Club di Londra, è uno dei tornei di più lunga tradizione sull'erba. Dal 2015 fa parte degli ATP 500 e i giocatori lo hanno votato come miglior torneo della categoria nel 2015, 2016, 2018, 2022 e 2023. In passato si giocava la settimana dopo il Roland Garros, ora nella seconda delle tre che separano lo Slam parigino da Wimbledon.
La sede
Fondato nel 1886 e intitolato alla regina Vittoria, il Queen's Club è il secondo club polifunzionale mai costruito ed è rimasto presto l'unico dopo che il Prince Club si è trasferito a Knightsbridge rinunciando alle strutture per lo sport all'aperto. Situato a Baron's Court, West Kensington, ha ospitato anche i Campionati Mondiali di racquets e di real tennis, le finali ATCO SuperSeries di squash tra il 2009 e il 2013, oltre a eventi di pattinaggio su ghiaccio, baseball, atletica leggera e rugby. Nel maggio 2007, i Soci del Queen’s Club hanno acquisito con successo un contratto di locazione di 120 anni dalla Lawn Tennis Association. Oggi i Soci possiedono e gestiscono il club tramite un Consiglio Direttivo eletto.
Storia e albo d'oro
La prima edizione del torneo risale al 1884, allo Stamford Bridge. Nel 1890 il torneo si trasferì nella sede attuale, e all'epoca si giocavano un torneo maschile e uno femminile: oggi lo definiremmo un evento combined. Nel 1903 venne introdotta la gara del doppio maschile, seguita nel 1905 dal doppio misto. Nel 1915 l'aggiunta del torneo del doppio femminile completò il programma. Il torneo femminile però è stato interrotto dopo l'edizione del 1973. Inoltre non si è disputato l'evento durante le due guerre mondiali, dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1946, dal 1974 al 1976, e infine nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19.
L'albo d'oro è di grande prestigio. Otto giocatori hanno realizzato la doppietta Queen's Club-Wimbledon nello stesso anno, tra cui Andy Murray (2013, 2016), John McEnroe (1981 e 1984) e, più recentemente, Carlos Alcaraz nel 2023. Il campione più titolato in singolare è Andy che nel 2016 è diventato il primo giocatore a vincere cinque titoli nel prestigioso Queen’s Club. Lo scozzese, che si è ritirato dopo le Olimpiadi di Parigi, è stato onorato in modo permanente dalla LTA, che ha intitolato lo stadio del Queen’s Club “The Andy Murray Arena”.
Murray ha trionfato al Queen's per la prima volta nel 2009: è diventato allora il primo britannico nell'albo d'oro dai tempi di Henry Austin nel 1938. Imbattuto nelle cinque finali giocate, ha vinto il titolo nel 2011, 2013, 2015 e 2016 e in tre di queste occasioni rimontando un set di svantaggio in finale: contro Jo-Wilfried Tsonga (2011), Marin Cilic (2013) e Milos Raonic (2016). Nel 2019 ha aggiunto anche un titolo in doppio, in coppia con Feliciano López.
Seguono nell'albo d'oro con quattro trionfi Andy Roddick (2003-05, 2007) che ha portato avanti l’eredità dei grandi campioni USA al Queen’s Club seguendo le orme di Stan Smith, Jimmy Connors, McEnroe e Pete Sampras; Lleyton Hewitt, l'altro grande protagonista del torneo negli anni 2000 (2000-2002, 2006), che ha chiuso qui la sua carriera con una sconfitta ai quarti contro Novak Djokovic nel 2008; Boris Becker (1985, 1987-88, 1996) che si annunciò nel 1985 prima di diventare a 17 anni, pochi mesi dopo, il più giovane campione di Wimbledon; e John McEnroe (1979-81, 1984).
Cinque anche i titoli dei campioni con più successi in doppio, i gemelli Bob e Mike Bryan. Quattro invece i trofei conquistati dai "Woodies", le leggende australiane Todd Woodbridge e Mark Woodforede, e dal canadese Daniel Nestor.
I migliori risultati degli italiani al Queen's
Due i titoli italiani al Queen's, tutti a firma di Matteo Berrettini. Nel 2021, alla prima partecipazione, ha sconfitto Stefano Travaglia, Andy Murray, due Top 25 come Daniel Evans e Alex De Minaur, poi in finale ha battuto in tre set Cameron Norrie.
Nel 2022, allora numero 10 del mondo, ha ottenuto il secondo titolo consecutivo nel torneo, una settimana dopo essersi laureato campione anche sull'erba di Stoccarda, battendo in finale Filip Krajinovic. Al Queen’s ha iniziato sconfiggendo all’esordio il britannico Evans. Al secondo turno il match più sofferto, una vittoria in tre set sullo statunitense Kudla, ripescato in tabellone come lucky loser. Scampato il pericolo, ha poi eliminato nei quarti lo statunitense Paul, e in semifinale l’olandese Van de Zandschulp.
Berrettini bacia il trofeo del Queen's (Getty Images)
Due gli italiani che si sono fermati a un passo dal titolo. Il primo finalista, protagonista di un'edizione decisamente particolare, è Henri August Laurence Tieleman, un francofono a suo agio sull'erba, di mamma romana e padre olandese, con la erre francese e la Juventus nel cuore. Nel 1998, partito dalle qualificazioni, in manin draw elimina l'australiano Jason Stoltenberg, testa di serie numero 16 e il canadese Lareau, che sarebbe diventato il primo canadese a vincere uno Slam. Negli ottavi approfitta del ritiro del britannico Greg Rudesdski sul 2-2 nel primo set. Nei quarti vince in rimonta su Tim Henman, che avrebbe giocato di lì a poco la prima delle sue quattro semifinali a Wimbledon. In semifinale si ripete ancora, contro l'icona dello Zimbabwe Byron Black. In finale affronta Scott Draper, cche ha combattuto con una una forma di disordine ossessivo-compulsivo dopo il titolo junior a Wimbledon nel 1992. Al Queen's vincerà il suo unico titolo in carriera in singolare pur nascondendo un segreto: sua moglie Kellie è affetta da fibrosi cistica, malattia che la porterà alla morte un anno dopo.
Nel 2024 arriva in finale Lorenzo Musetti, dopo quella che definisce "una delle settimane più belle della mia carriera". Nel corso del torneo elimina la testa di serie numero 2, l'australiano Alex De Minaur; poi Brandon Nakashima, Billy Harris e Jordan Thompson, ma in finale cede in duye set contro Tommy Paul che per la prima volta sarebbe diventato n.1 USA. "Complimenti al mio team, alla mia famiglia che non era qui ma so che mi hanno sostenuto alla tv. Fanno sempre di tutto per sostenermi. Dedico questa settimana speciale al mio piccolo Ludovico".
Nel 2000 si registrano le semifinali di Gianluca Pozzi, che ha beneficiato del ritiro di Andre Agassi, allora numero 1, negli ottavi, e Davide Sanguinetti, fermati rispettivamente da Lleyton Hewitt e Pete Sampras.
Una sola finale, infine, con un italiano in campo in doppio. L'hanno persa nel 1992 Diego Nargiso e Goran Ivanisevic.