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Pechino, ai quarti Cobolli vs Medvedev atto II

Battuto il francese Mannarino, Daniil prosegue nella difesa della finale qui raggiunta l'anno scorso. Ora lo attende l'azzurro, anch'egli reduce da una bella vittoria e desideroso di far alzare le sue quotazioni

29 settembre 2024

cobolli

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Due vittorie nette in due set per garantirsi l'accessi ai quarti di finale e rinnovare una rivalità - rivalità, un confronto piuttosto - che quest'anno li aveva già visti opposti questa estate al terzo turno degli US Open. Allora vinse Medvedev in tre set, ma quasi due mesi dopo condizioni, forma e fiducia potrebbero dare un'altra piega alla contesa.

I due ci arrivano reduci da una Laver Cup vissuta in tono minore. Meddy nei due singolari giocati ha racimolato altrettante sconfitte contro Tiafoe e Shelton; Flavio, al suo esordio nella competizioni, seppur come alternate, ha attirato le attenzioni per la discrezione con cui ha cercato di calarsi in un contesto - per ora - ancora più grande di lui.

Se per il n.5 del mondo quello raggiunto a Pechino è il 75° quarto di finale in carriera sul circuito ATP, per Cobolli si tratterà invece del sesto stagionale dopo quelli già giocati a Montpellier, Delray Beach, Ginvra, Eastbourne e Washington. Risultati che hanno contribuito a far lui scalare posizioni nel ranking fino a renderlo il n.3 italiano alle spalle di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. 

"I titoli sono più importanti delle finali - ha dichiarato a caldo Medvedev - ma certo che 75 quarti di finale sono davvero tanti. quando raggiunsi il primo a Mosca ricordo che fui molto contento e adesso eccomi arrivato a 75. Sono ancora felice, ma in modo diverso. Certo, se si vuol vincere un torneo bisogna passare dai quarti di finale".

Medvedev inoltre, venti titoli in carriera in venti tornei diversi, quest'anno è ancora a caccia del primo acuto e il "China Open" è perla che manca alla sua collana di prodezze. La condizione è sembrata in crescendo, l'obiettivo delle 40 vittorie stagionali è stato già raggiunto così come quello della qualificazione alle Nitto ATP Finals, il cui pass per lui è ormai solo una questione di tempo. Sciolto quindi da obblighi e pressioni legate al ranking e privo della chiamata che a fine stagione vedrà invece coinvolti molti suoi rivali nelle Finals di Coppa Davis, il russo giocherà libero di testa e di braccio - come fatto contro Mannarino - in cerca di quelle rifiniture con cui rafforzare la sua candidatura negli eventi che lo separano dal finale di stagione. 

Per Cobolli si tratterà quindi di un test importante: in primis perché lo riporterà al cospetto di un top10, categoria di giocatori da lui ancora mai battuti in carriera (l'ultimo affrontato fu proprio Medvedev a New York), e in secondo luogo perché consentirà lui di verificare progressi e tenuta dopo due mesi bagnati dall'esordio in Davis e dall'uscita berlinese in compagnia di altri big. Le prime volte p raro che si annuncino, e se in Laver Cup la chiamata è stata per lui una sorpresa, a Pechino gli si offre ora la possibilità di provare invece a costruirsela con le proprie mani.


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