Il tennista classe 2003 approda per la seconda volta al terzo turno di un Masters 1000, alla prima partecipazione a Cincinnati. Al terzo turno lo attende Mensik, n. 16 del tabellone
di Samuele Diodato | 11 agosto 2025
A distanza di un anno e mezzo da Indian Wells 2024, Luca Nardi (n. 98 ATP) ha appena strappato per la seconda volta il pass per il terzo turno di un Masters 1000. L’ha fatto esattamente come in California (dove, vittorioso anche su Novak Djokovic, si fermò solo agli ottavi), da lucky loser, battendo al Cincinnati Open la testa di serie n. 24 Denis Shapovalov (n. 30 del mondo) col punteggio di 67(5) 63 64.
Una prestazione molto incoraggiante per Nardi che, al rientro dopo la sconfitta al primo turno di Wimbledon per mano di Jannik Sinner, non vinceva due partite consecutive sul circuito maggiore dallo scorso febbraio, all’ATP 500 di Dubai. Nel complesso, si tratta dell’ottava vittoria a livello ATP nel 2025 per lui, che al terzo turno se la vedrà contro Jakub Mensik, n. 17 al mondo e 16 del seeding.
A posteriori, Nardi avrebbe oggi anche potuto chiudere ben prima la partita, avendo perso il primo set nonostante una chance per chiuderlo sul 5-3 ed un turno di servizio sciupato sul 5-4. Poi, però, è stato proprio il servizio (zero break subiti) a fare la differenza tra lui e l’avversario, estremamente più falloso (59 gratuiti a differenza dei 35 di Nardi) e nel terzo set anche condizionato da un problema muscolare alla gamba.
Big win... @luca___nardi takes out 24th seed Shapovalov 6-7 6-3 6-4#CincyTennis pic.twitter.com/Um2uSHyNbI
— Tennis TV (@TennisTV) August 10, 2025
IL MATCH
Dopo 59 minuti, il primo parziale si chiude con un totale di 44 errori gratuiti fra i due giocatori, a dimostrazione di un livello di gioco abbastanza altalenante. Per la verità, è Nardi a partire meglio, sfruttando un passaggio a vuoto dell’avversario nel terzo game (due gratuiti ed un doppio fallo) per piazzare il primo break e poi consolidarlo sul 3-1.
Il servizio dell’azzurro è difficilmente leggibile per Shapovalov all’inizio del match, tanto che il n. 98 del mondo si issa sul 5-3 senza dover fare miracoli. Il primo snodo del set, però, è proprio il game successivo, in cui il canadese salva anche un set point (con un servizio vincente) e chiude dopo 16 punti.
La ferita più grande, per Nardi, sono tuttavia i due gratuiti sul 5-4 30-30, che cambiano definitivamente l’inerzia del parziale. All’italiano, non basta neanche una brillante risposta per iniziare il tie-break con un minibreak, né tantomeno un minibreak recuperato sul 5-3 per il canadese. Poco dopo, difatti, è il dritto a tradirlo, mentre sul 6-5 Shapovalov non perdona: piazza la curva esterna con la seconda e poi il dritto, imprendibile, nell’angolo opposto.
Shapovalov esegue un dritto (Getty Images)
Per fortuna di Nardi, Shapovalov continua ad avere problemi di solidità dal punto di vista mentale, e quando – nel quarto game del secondo – l’azzurro piazza un vincente di dritto e sorprende il n. 30 uscita dal servizio per il 15-40, è proprio un suo doppio fallo a rimettere tutto in discussione.
Nardi è ancora perfetto nel consolidare il vantaggio, con tre vincenti consecutivi per il 4-1. E poco dopo, finalmente, riesce a completare l’opera, portando la partita al terzo forte di un 84% di punti vinti con la prima oltre che di 14 vincenti a fronte di otto gratuiti in chiusura di set. Shapovalov ci prova giusto nel finale, annullandogli una chance, ma sulla seconda stecca col dritto e torna sommessamente a sedersi in panchina.
Il terzo set si presenta invece con uno scenario totalmente inedito per Nardi, sotto 15-40 nel secondo gioco. Il servizio prima e la collaborazione di Shapovalov poi, lo aiutano ad uscirne, in un momento del match che si rivelerà fondamentale.
Nel terzo game, d’altronde, è il giocatore classe 1999 ad incappare in una serie di errori: nel suo caso, tuttavia, lo svantaggio si fa irrecuperabile, con Nardi che indovina una bella risposta sulla terza occasione (30-40) e lo costringe all’errore. Il tutto mentre Shapovalov stesso comincia ad accusare un fastidio all’adduttore.
Nardi, dall’altro lato della rete, non si fa condizionare, anzi dimostra nervi saldi. Sul 3-2 salva la battuta ai vantaggi, e sul 4-3 si ripete rimontando da 0-40 per salire sul 5-3 e regalarsi, pochi minuti dopo, quella che senz’altro è una delle vittorie più importanti dopo la storica impresa sull’allora n. 1 al mondo Djokovic.