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Toronto, Musetti si ferma al terzo turno: Michelsen vince in rimonta

L'azzurro non sfrutta un vantaggio di 2-0 nel set decisivo e si arrende dopo aver annullato anche sei match point all'americano. Per Michelsen è la prima qualificazioni in carriera agli ottavi di un Masters 1000

di | 31 luglio 2025

Musetti colpisce un dritto (Getty Images)

Musetti colpisce un dritto (Getty Images)

Alex Michelsen, n. 34 del mondo, firma la prima grande sorpresa del National Bank Open presented by Rogers (ATP Masters 1000 - montepremi 9.193 540 dollari) eliminando al terzo turno la testa di serie n. 3 Lorenzo Musetti. Non è bastato all’azzurro, n. 10 al mondo, un ottimo set d’apertura, con l’americano (n. 26 del seeding) impostosi per 36 76(4) 64.

Si ferma così a quattro la striscia di ottavi di finale consecutivi nei “1000” per Musetti, che ci era sempre riuscito tra il Miami Open e gli Internazionali BNL d’Italia. Per Michelsen, che ha ottenuto la seconda vittoria in carriera su un Top 10, sarà invece la prima apparizione negli ultimi 16 in un torneo di questo livello.

I rimpianti, per Musetti, si annidano in generale nel calo al servizio, ma in particolare nel terzo set, dove si era inizialmente trovato avanti di un break sul 2-0. Poi, però, la qualità al servizio è scesa (50% di punti vinti sulla prima) ed il pesante 1/10 sulle palle break ha inciso sull'esito del match, impedendogli anche l'aggancio in extemis sul 5-5. La svolta, per Michelsen, è arrivata grazie ad una tattica maggiormente aggressiva a partire dal secondo parziale, con ben 38 discese a rete e 26 punti vinti.

Sia al servizio che in risposta, l’intento di Musetti è perfettamente logico: mettere il prima possibile fuori posizione il proprio avversario e – soprattutto nel secondo caso – impedirgli di poter accelerare col colpo in uscita dalla battuta.  Non caso, dei primi sei punti giocati con più di cinque colpi, Musetti ne perde solo uno.

Simone Tartarini, dal box, gli chiede di bloccare la risposta contro la prima e di scegliere invece traiettorie più liftate sulla seconda. Michelsen d’altro canto è frettoloso nel quarto gioco, e - dopo due errori dell’americano – il n. 10 al mondo si procura la prima palla break con un gran dritto inside-in. Tanto basta per firmare il primo break del match, concretizzato con un doppio fallo dello statunitense e poi consolidato con due ace nel turno del momentaneo 4-1.

Da lì in poi, la battuta è il principale alleato per Musetti nella strada verso il 6-3, che arriva dopo 32 minuti di gioco con uno solidissimo 89% di punti vinti sulla prima, oltre a nove vincenti (di cui quattro ace). Appena sette, invece, i gratuiti, ben cinque in meno di Michelsen.

Musetti in azione al servizio (Getty Images)

Musetti in azione al servizio (Getty Images)

Davanti agli occhi di alcuni connazionali, tra cui Brandon Nakashima e Frances Tiafoe, la testa di serie n. 26 continua a far fatica nella ricerca di palla di fronte alle variazioni di Musetti, ed è spesso costretto a forzare. Il primo scambio oltre i nove colpi si conclude ad esempio con un dritto lungolinea stampato a rete che regala subito una chance di break all’azzurro. Questa volta, però, i colpi pesanti di Michelsen piegano la racchetta di Musetti, costretto all’errore in difesa.

Arriva anche un piccolo passaggio a vuoto per il toscano, che nell’ottavo game sbaglia tre rovesci e si ritrova a fronteggiare un delicato 15-40. Ancora una volta, però, su due seconde, sceglie le traiettorie giuste e raccoglie due errori diretti di Michelsen, che manda lungo anche il rovescio sulla palla del 4-4 per Musetti.

Allo stesso tempo, il tennista californiano è molto più preciso al servizio ed aggressivo. Sul 6-6, ci si arriva con ben 17 discese a rete per lui, il doppio rispetto alle otto registrate nel primo parziale, con ben 13 punti vinti. Quando la traiettorie di Musetti diventano più leggibili, i suoi colpi diventano si fanno più ficcanti, ed è proprio un dritto a sventaglio a dargli minibreak decisivo nel tie-break, che si chiude a suo favore dopo un ultimo rovescio fuori misura del carrarino.

A contraddistinguere il terzo set, sorprendentemente, è un’instabilità al servizio da ambo le parti che rende nervosi entrambi i giocatori. Il primo a trovarsi in una situazione del genere è il n. 6 del seeding, che nel secondo game commette ben due doppi falli e cede la battuta. La reazione, comunque, è immediata, e due vincenti lo issano immediatamente sullo 0-40, da cui l’azzurro non riesce a risalire nonostante una prima occasione salvata. Occasioni che, suo malgrado, non riesce a sfruttare nel quarto game, che l’avrebbe riportato sul 3-1. Il passante di dritto per lo 0-40 è il vero “highlight” del game, ma poi l’americano è ancora coraggioso, e di palla break ne annulla anche una quarta per il 2-2.

La ferita nel match di Musetti si fa ancora più profonda poco dopo, quando è Michelsen a strappargli la battuta alla terza occasione, ai vantaggi, con un pesante rovescio bimane che non permette alla testa di serie n. 3 di difendersi a dovere. La chance per rientrare, in realtà, arriva nell’ottavo game, ma sul 30-40 la risposta è imprecisa e causa ancor più nervosismo nel suo braccio. L'orgoglio e la classe, nel finale, regalano grande spettacolo, con ben sei match point annullati. Michelsen, però, non è da meno, e dopo due palle del 5-5 cancellate con un drop vincente ed un rovescio incrociato, si aggiudica una battaglia durissima.

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