Il talento di Carrara ha terminato il lungo e difficile percorso dei fenomeni, con de Minaur in un grande torneo e dopo una prova straordinaria fa il salto di qualità al top ed entra comunque in un’altra dimensione. Se ce l’ha fatta una volta…
di Vincenzo Martucci | 12 novembre 2025
E poi ci sono le boe, le svolte, il declic, come dicono i francesi. E siamo felici di annunciare, fra i testimoni dal vivo del magico martedì sera all’Inalpi di Torino, che Lorenzo Musetti è diventato davvero Magnifico, come voleva il suo talento, e ha girato finalmente l’angolo e, dalle strade secondarie - con tutto il rispetto -, ha imboccato la “main street” la strada principale dello sport, quella dei grandi successi contro i grandi avversari nei grandi tornei con grandi partite.
Quelle dove, come ha detto lui vinci solo se ti “scavi dentro”, nel profondo alla ricerca di quelle energie che non ci sono proprio più, e da tempo, dopo due settimane di passione per conquistare un posto fra i migliori 8 dell’anno e quindi accedere al viale degli eroi del Masters, oggi Nitto ATP Finals. Che, particolare non secondario, si svolgono in Italia, a Torino, nel pieno del Rinascimento del tennis azzurro caratterizzato dal Re Sole, Jannik Sinner. Che fagocita, legittimamente e meritatamente, la maggior parte delle attenzioni.
Lorenzo Musetti alle Nitto ATP Finals 2025 (Foto FITP)
Già campione agli Australian Open juniores (e finalista agli US Open) e numero 1 del mondo di categoria, già semifinalista a Wimbledon e Roland Garros da pro, già bronzo all’Olimpiade di Parigi dell’anno scorso, già autore di due urrà sull’ATP Tour, superando anche Matteo Berrettini in un delicatissimo derby a Napoli, già capace di battere Alcaraz in una finale, sulla terra di Amburgo, e poi anche Zverev e Tsitsipas, già salito al numero 6 del mondo. Tutto il tennis conosce bene Musetti. A cominciare da Novak Djokovic che l’ha appena stoppato nella finale di Atene, come altrove, ma sempre soffrendo come nelle due puntate sul rosso di Parigi.
E tutto il tennis riconosce a “Muso” le stimmate del fenomeno e non si sorprende davanti alle sue giocate “alla Federer” - il suo idolo -, peraltro spesso pennellate col rovescio a una mano. Colpo che sarà anche demodé nel mondo della essenzialità e della uniformità, ma rimane elegante, plastico, bellissimo, come la griffe di un grande designer. Però la crescita psico-fisica, ma soprattutto tattico-gestionale di questi talenti, rari, quasi unici, è più complicata.
DEAFENING. ??
— Tennis TV (@TennisTV) November 11, 2025
Two viewpoints inside the arena as Musetti whipped the crowd up into a frenzy ??#NittoATPFinals pic.twitter.com/YqOhJ35RHp