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Aggiornamento dal management dello scozzese dopo il consulto con un team di specialisti sulle condizioni della sua caviglia: "Salterà il Rolex Masters e il BMW Open, ma i tempi del suo recupero sono ancora incerti"
29 marzo 2024
Andy Murray (Getty Images)
Dopo essersi infortunato alla caviglia nel corso delle ultime fasi del match giocato e perso a Miami contro Tomas Machac, Andy Murray è rientrato in Europa dove si è sottoposto a degli accertamenti per cercare di stabilire i tempi di recupero in vista di quella che con molta probabilità sarà anche la sua ultima passerella da professionista sul circuito.
Il management del britannico ha rilasciato una dichiarazione in cui si legge che "dopo un consulto tra il team e gli specialisti cui si è rivolto, Andy Murray ha deciso di non prendere parte al Rolex Monte Carlo Masters e al BMW Open di Monaco. In questo momento non è ancora chiaro per quanto tempo Andy resterà fermo, e per questo continuerà a valutare tutte le opzioni con il suo staff medico. Ovviamente si tratta di una notizia molto dolorosa, vista l'intenzione da lui manifestata di voler tornare in azione il prima possibile. Ci tiene a ringraziare tutti i suoi tifosi per i loro messaggi di sostegno e continuerà ad aggiornare tutti sull'evoluzione della sua situazione".
Dopo esser riuscito proprio a Miami a vincere le sue prime due partite consecutive del 2024, Murray poche settimane fa aveva aperto all'ipotesi del ritiro traguardandola all'estate: "Non penso che giocherò oltre quest'estate", aveva detto l'ex n.1 del mondo, incerto invece circa la sua partecipazione alle Olimpiadi, il cui torneo in singolare è riuscito a vincere per due edizioni consecutive: "Andrò ai Giochi solo se in condizioni di poter vincere una medaglia".
Wimbledon, Slam in cui lo scozzese ha collezionato due titoli, era sembrato a tutti il palcoscenico ideale da cui salutare la sua carriera. L'ennesimo infortunio complica adesso anche il progetto di ritiro di sir Andy, il cui desiderio di congedarsi in casa e di fronte al suo pubblico è stato definito da Martina Navratilova "una corsa contro il tempo".