Khachanov ha annullato anche un match point alla testa di serie n. 1 Zverev, tornando così in finale in un "1000" dopo quasi sette anni. Primissima volta invece per Shelton, vittorioso in due set su Fritz (tds n. 2). L'americano ha vinto a marzo l'unico precedente col il russo
di Samuele Diodato | 07 agosto 2025
Si è chiusa con un doppio verdetto a sorpresa la serata delle semifinali al National Bank Open Presented by Rogers. Dopo aver rispettivamente battuto Alexander Zverev e Taylor Fritz, prime due teste di serie del torneo, saranno infatti Karen Khachanov (n. 11 del seeding) e Ben Shelton (n. 4) a giocarsi il titolo del sesto Masters 1000 della stagione.
Se per l’americano, n. 7 al mondo, sarà la prima finale di questo calibro, per Khachanov si tratta invece di un gradito ritorno, a sette di distanza dalla prima e unica, vinta a Parigi-Bercy contro Novak Djokovic. Il russo, n. 16 al mondo, veniva da tre sconfitte consecutive contro Zverev (n. 3 al mondo), sconfitto oggi col punteggio finale di 63 46 76(4), annullando anche un match point nel dodicesimo game del terzo parziale.
"Ho dovuto scavare a fondo e alzare il mio livello - ha detto dopo le due ore e 53 minuti di partita - È stato un match molto impegnativo, sia mentalmente che fisicamente. Sono molto felice di aver ottenuto la vittoria dopo aver perso alcune partite facili contro di lui negli ultimi anni," ha detto Khachanov, riferendosi alle tre sconfitte consecutive contro Zverev. "Ero sotto match point, se la palla avesse superato il nastro, non saremmo qui a parlare ora".
Dream run continues ?
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Karen Khachanov Alex Zverev 6-3 4-6 7-6 to reach his second Masters 1000 Final ??#NBO25 pic.twitter.com/vDBU7KfG0x
Dopo i primi due set decisi da un break per parte, si è arrivati ad un tie-break, nel terzo, in cui Khachanov ha vinto ben quattro punti contro il servizio del tedesco (subendone due), sfatando così anche un piccolo tabù. Il 29enne – che da lunedì salirà almeno fino al n. 12 ATP – aveva infatti perso entrambe le due semifinali giocate nel 1000 canadese, nel 2018 e nel 2019. Per lui si tratta dell’11esima finale in carriera (7-3 il bilancio), della prima vittoria stagione su un Top 10 e della terza in carriera contro un Top 3 (l’ultimo “scalpo” era arrivato a Miami, nel 2023).
Dalla sua prima finale "1000", inoltre, sono passati sei anni e 276 giorni, il più grande gap temporale tra due finali per un singolo giocatore. A dimostrazione di una sceneggiatura che dietro Jannik Sinner e Carlos Alcaraz lascia spazio a diversi elementi, il giocatore classe 1996 è anche il sesto nel 2025 a raggiungere una finale così prestigiosa partendo da fuori della Top 10.
In finale, come detto, toccherà al russo il ruolo dell’esperto, contro uno Shelton che ha la stessa età, 22 anni, della sua finale a Parigi-Bercy. Il talento di Atlanta, classe 2002, è riuscito a sbrigare la pratica Fritz senza mai concedere palla break, e concretizzandone a sua volta tre per il 64 63 finale.
Una giornata non certo brillante per il n. 4 ATP, che è comunque reduce da un ottimo parziale di 19-4 dall’inizio di giugno ad oggi. Oggi, infatti, oltre a procurarsi solo due palle break, ne ha concesse ben 10 proprio turni di battuta, perso in maniera fatale nel nono game del primo parziale, e poi ancora nel quinto e nell’ultimo game del secondo, chiuso da un doppio fallo eloquente.
First Masters 1000 Final ?
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Ben Shelton breaks new ground as he beats Taylor Frtiz 6-4 6-3 ??#NBO25 pic.twitter.com/y1GPdUEWU4
Ha però di che festeggiare Shelton, con due piccoli dati che lo legano anche al n. 1 al mondo Jannik Sinner. Quella giunta nella nottata italiana, difatti, è la vittoria più pesante della sua carriera a parimerito con quella giunta sull’azzurro nel Masters 1000 di Shanghai del 2023, dove lo stesso Sinner – come Fritz – era al n. 4 del ranking.
"Ho visto molti grandi miglioramenti nel mio gioco questa settimana, è di questo che sono più felice, di come sto colpendo, di quanto poco sto esitando, di come sto rispondendo," ha detto Shelton. "Ci sono molte cose di cui essere orgogliosi e battere due Top 10 di fila è enorme per me - ha aggiunto parlando della vittoria nei quarti di finale contro il n. 9 Alex De Minaur - . Quando è in un angolo, è uno dei migliori al mondo a stare dietro la palla e colpirla sempre più forte ogni volta. Sapevo che dovevo far muovere Fritz e ho fatto un ottimo lavoro in questo... mi sembrava di controllare la palla con un filo".
La quarta vittoria in carriera su un Top 10, dunque, gli porta in dote anche la quinta finale in carriera. Nei Masters 1000, è il più giovane americano a raggiungere tale traguardo dalla finale raggiunta da Andy Roddick a Toronto nel 2004. Limitatamente al torneo canadese, invece, Shelton è il secondo giocatore nato dopo il 2000 a presentarsi in finale: il primo è stato proprio Sinner, vittorioso due anni fa contro Alex De Minaur.
Un traguardo che spera evidentemente di emulare, forte anche dell’unico precedente vinto contro Khachanov. I due si sono incontrati pochi mesi fa, nei sedicesimi di finale del torneo di Indian Wells, dove Shelton aveva firmato la vittoria con lo score di 63 75, recuperando anche da uno svantaggio di 3-5 nel secondo set.