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Cincinnati, Alcaraz: "Entro la fine dell'anno voglio tornare numero uno"

Lo spagnolo arriva a Cincinnati reduce dalla sconfitta in finale a Londra: "Ma a Wimbledon ho lasciato il campo sereno e orgoglioso per quanto fatto". Con pochi punti da difendere i prossimi mesi per lui saranno cruciali in chiave ranking: "Le cose da migliorare sono molte, importante restare felici"

07 agosto 2025

Carlos Alcaraz (Getty)

Carlos Alcaraz (Getty)

Anche per Carlos Alcaraz il Masters1000 di Cincinnati segnerà il ritorno in campo a quasi un mese dalla finale persa a Wimbledon contro Jannik Sinner. Lo spagnolo, che sperava di ridurre il gap che attualmente lo separa dall'azzurro nel ranking, dovrà ora affrontare una seconda parte di stagione in cui i punti da difendere non saranno molti e le occasioni per compiere dei blitz vincenti non mancheranno di certo. A partire dall'Ohio, torneo di cui proprio Sinner è campione in carica e che l'anno scorso vide Alcaraz uscire di scena al primo turno, battuto dal francese Gael Monfils. Di questo, di obiettivi stagionali, di una rivalità che continua a crescere catalizzando l'attenzione del pubblico e di come sia riuscito a metabolizzare la sconfitta londinese contro il suo grande rivale, Alcaraz ha parlato nel corso del suo incontro con i media alla vigilia del via del torneo.

"Sono contento di quanto fatto sinora e cercherò di proseguire alla stessa maniera - ha esordito il campione in carica del Roland Garros - Ci sono tante cose che voglio ancora aggiungere al mio gioco per fare ancora meglio durante le partite, ma per ora l'obiettivo resta lo stesso: essere felice, godermi il mio tempo sia in campo che fuori in quelli che sono i tornei più belli del mondo. Poi, ovviamente, per quel che riguarda gli obiettivi in campo la volontà è quella di tornare al n.1 del ranking entro la fine dell'anno. Sarà questo l'obiettivo di questa seconda metà di stagione". 

Il gap tra il murciano e Jannik Sinner è al momento di 3.430 punti, ma nella Race per Torino è lo spagnolo a precedere l'azzurro di 1.540 punti. I prossimi mesi si configurano quindi come un testa a testa giocato su due corsie parallele destinate, forse, a incrociarsi solo nell'ultimo segmento della stagione.

"Sono davvero contento di come stia crescendo questa rivalità con Jannik. Credo che sia io che lui abbiamo fatto già fatto grandi cose destinare a rimanere nei libri di storia del tennis. Ma non sto parlando della storia che noi stiamo scrivendo nel tennis oggi, abbiamo ancora una lunga carriera davanti a noi per scoprire fin dove arriveremo e per scoprire se riusciremo o meno a scrivere questa storia, ma è una discussione che riguarda solo la gente".

Se per Sinner il successo a Wimbledon è stato qualcosa di "diverso" e "speciale", Alcaraz a Londra ha dovuto invece far esperienza per la prima volta in carriera  di cosa voglia dire perdere una finale di un Grand Slam. E' stato però lui stesso a sgombrare il campo e a dichiarare che dal punto di vista di scorie o quant'altro quella battuta d'arresto non abbia invece lasciato alcuna cicatrice visibile. Anzi.

"E' stato un qualcosa di nuovo per cui devi comunque farti trovare pronto. Io non vorrei mai perdere nessuna delle finali che gioco, ancor più se si tratta di Wimbledon o di altri Slam. Ma ho lasciato il campo sereno e orgoglioso, sorridendo e dicendomi che prima o poi avrei dovuto perderla una finale Slam, è capitato a tutti", ha commentato sorridendo il murciano.

"Dopo quel match le cose da migliorare sono ancora molte, ma mi sono bastate alcune ore, neanche giorni. Devo solo essere grato per quel che sto costruendo e quel che sto vivendo, e aver giocato una finale a Wimbledon è un qualcosa di ancora più grande. Quindi, anche se ho perso, sono uscito dal campo fiero e felice per quel che ero riuscito a fare". 

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