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Chengdu, la maledizione di Musetti continua

L'italiano, già sconfitto in finale l'anno scorso, perde la finale dell'ATP250 cinese facendo così sfumare l'occasione di rinsaldare la sua candidatura per un posto alle Nitto ATP Finals. Ma nulla è ancora perduto

di | 23 settembre 2025

Lorenzo Musetti (Chengdu Facebook Official Account)

Lorenzo Musetti (Chengdu Facebook Official Account)

Fatica per sgranchirsi in avvio e la beffa in prossimità del traguardo. Alla fine a Lorenzo Musetti non è riuscita l'impresa di vendicare la sconfitta patita a Chengdu l'anno scorso finendo corto quando ormai si trovava a un passo dall'ambito trofeo. A laurearsi campione è stato il cileno Alejandro Tabilo, dimostratosi tanto in forma nel primo parziale quanto solido nel terzo, e soprattutto nel corso di un tie-break che lo ha visto rincorrere dal 4-1.

63 26 76(5) il punteggio finale per Tabilo che grazie al successo guadagna così 40 posizione nel ranking attestandosi al n.72. Per il n.9 del mondo invece la rincorsa per un posto alle NItto ATP Finals proseguirà ora con i due tornei su terra cinese - Pechino e Shanghai - dove proverà a far meglio rispetto all'anno scorso quando fu eliminato precocemente in entrambi gli eventi, tenendo però bene in vista sul suo specchietto retrovisore quell'Alex De Minaur con cui da tempo ha ingaggiato un testa in vista del gran ballo di fine stagione.

Dopo aver perso un set nell'esordio contro Prizmic, Musetti ha concesso il bis nel primo parziale della finale contro Tabilo. E rintracciarne il motivo non è semplice. Il toscano ha messo a segno più ace (3-0),  siglato più vincenti (9-7) e commesso meno errori (3-6), ma il suo rendimento con la prima non è stato proficuo (solo il 52% di palle messo in campo) e la sua seconda è stata spesso aggredita dal volenteroso cileno che alla fine è riuscito a chiudere il set con ben sei punti a referto in più del suo rivale (27-33).

Bilanci simili, quando incassati, posso produrre due scenari diversi: arrendersi alla frustrazione incolpando il cielo per la giornata storta, oppure provare a capire dove e come stringere i bulloni del proprio gioco per iniziare a risalire la china. La risposta Musetti l'ha offerta in avvio di secondo set aggiudicandosi i primi tre game e sciupando tre occasioni per incrementare il suo vantaggio sul 4-0. Ribadendola nei minuti successivi e non rallentando una progressione che, tra variazioni e prodezze, in breve gli ha consentito di ottenere un secondo break con cui ripristinare la parità.

Stava a Tabilo ora decidere del suo destino. Se ribellarsi o meno a un copione che sembrava già scritto. Perché Musetti ha insistito nella sua aggressione, producendo nel secondo game (il più lungo del match, ben 14 punti compresa una palla break annullata dal cileno) lo sforzo maggiore e continuando a incamerare giochi con relativa semplicità concentrandosi così su quelli in risposta incappando tuttavia in un rendimento in battuta del suo avversario tale da non poterne scalfire le certezze. E così si è andati avanti fino al tie-break, con i due totalmente assorbiti in un corpo a corpo che il toscano era sembrato poter spezzare in suo favore grazie ai due match point costruiti e vanamente sciupati. Non è bastato a Musetti il record di vittorie ottenute nella storia del torneo, né essersi ritrovato in vantaggio 4-1. Paziente e mai domo, Tabilo è riuscito a costruirsi la sua strada verso un successo insperato e per questo per lui ancora più dolce: è il terzo della sua carriera, il primo indoor. Per un futuro che ora sta a lui continuare a scrivere.

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