A Hangzhou il kazako supera Royer in finale e chiude il torneo senza mai perdere il servizio. Solo Alcaraz nel 2025 ha vinto più titoli di lui: intanto, si accende la corsa alle Nitto ATP Finals
di Samuele Diodato | 23 settembre 2025
Alexander Bublik vince ancora. Il kazako, n. 19 al mondo, si è aggiudicato il Lynk & Co Hangzhou Open (ATP 250) battendo in finale Valentin Royer (n. 88) col punteggio di 76(4) 76(4). Per lui si tratta dell’ottavo titolo in carriera, il quarto stagionale dopo quelli di Halle (ATP 500), Gstaad e Kitzbuhel (entrambi ATP 250): nel 2025, solo Carlos Alcaraz ne ha vinti di più (sette).
Extending his incredible 2025 so far ??
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Alexander Bublik's four titles is the second best on tour this season #HangzhouOpen pic.twitter.com/R96OJBqwO1
Continua così lo straordinario momento iniziato per Bublik dal Challenger di Torino, con un parziale di 25 vittorie e cinque sconfitte, impreziosito anche dai quarti di finale raggiunti al Roland Garros. In Piemonte, lo scorso maggio, era n. 76 della classifica e ora, dopo il successo in Cina, firmerà il suo nuovo best ranking salendo al n. 16. Quello odierno, per il tennista classe 1997, è anche il primo sigillo sul cemento outdoor. Soltanto lui ed Alcaraz possono vantare almeno un titolo sulle tre superficie, in questa stagione: un’impresa che dal 2015 ad oggi è riuscita solo ad altri cinque giocatori (Novak Djokovic, Lucas Pouille, Andy Murray, Dominic Thiem e Roger Federer).
D’altronde, “Sasha” Bublik, oggi, non è più solamente un animale per i grandi palcoscenici. A 28 anni, pur rimanendo apparentemente tutt’altro che ossessionato dal gioco, ha trovato una continuità ed una “fame” mai vista prima. Ad Hangzhou ha perso soltanto il primo set del match d’esordio, vincendo i successivi dieci. In tutta la settimana, a riprova del grande livello di concentrazione, non ha però mai perso il servizio.
The winning moment ??#HangzhouOpen https://t.co/V1CEwZNyCm pic.twitter.com/9vxiGY0EuW
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“Non sono il tipo che si monta la testa dopo partite del genere, né quello che si abbatte dopo una sconfitta – ha detto al microfono dell’ATP dopo la finale -. In ogni caso, è sempre una finale, e le finali vanno vinte, perché non si sa mai quante altre ne giocherai nella tua vita. Per ora sono semplicemente contento di viaggiare e di poter giocare stando in salute”. Una lucidità ed un attaccamento che ora delineando uno scenario impensabile per Bublik all’inizio del 2025.
Con 2.395, infatti, è ora al 12esimo posto della Race, quindi ancora in corsa per un’incredibile qualificazione alle prossime Nitto ATP Finals di Torino. L’ultimo posto disponibile, al momento, è ancora lontano, con Alex De Minaur a quota 3.145. Eppure, forse nessuno più di Bublik è pericoloso quando c’è la concreta possibilità di giocare con ben poco da perdere. Accusare un po’ di stanchezza, dopo una rincorsa del genere, sarebbe anche fisiologico, ma intanto l’ultimo scorcio di stagione sembra sorridergli, con condizioni di gioco veloci che favoriscono sulla carta il suo servizio e le sue accelerazioni folgoranti.
E le parole dopo la vittoria su Draper agli ottavi del Roland Garros sembrano profetiche: “Vado avanti per la mia strada, facendo di tutto per competere con i migliori, ma senza compromettere la mia salute, Ognuno è diverso, ognuno deve decidere se i sacrifici che fa per stare al livello più alto valgono la pena”. L’appetito, però, vien mangiando, e Bublik sembra potersi e (volersi) spingere oltre.