

Il nuovo decennio si apre con il 16° titolo dello Slam per Roger Federer che trionfa in Australia. Ma il resto della stagione è tutto per Rafa Nadal che vince in successione Parigi, Wimbledon e l'Open degli Stati Uniti.
di Luca Marianantoni | 12 novembre 2023
Il successo di Parigi lo riporta in vetta alla classifica perché Federer, dopo 23 semifinali Slam di fila, perde ai quarti da Soderling. Piove per gran parte del match e il campo è lento: lo svizzero fatica, i colpi gli rimangono sulla racchetta, manca un set point sul 5-4 per salire due set e uno e finisce in panne battuto 6-4 al quarto contro quello stesso avversario che 12 mesi prima gli aveva consegnato, su di un piatto d'argento, la vittoria più desiderata della carriera. E' comunque un torneo mediocre che promuove alle semifinali il mancino austriaco Jurgen Melzer (vincitore di Djokovic nei quarti) e il poderoso Berdych (facile vincitore su Murray negli ottavi).
Con l'arrivo dell'erba la situazione non muta. Al Queen's sono tutti alle prese con una fase involutiva: Nadal, dopo i fasti di Parigi, è battuto da Feliciano Lopez, Djokovic si dimostra impotente contro Xavier Malisse e Murray è freddato al tie-break decisivo da Mardy Fish. La sconfitta che fa più scalpore però è quella di Federer che in finale ad Halle cede a Lleyton Hewitt. Lo svizzero non perdeva con l'australiano da 15 partite di fila e dalla semifinale di coppa Davis del settembre 2003.
A Wimbledon la situazione di Federer non cambia e per 3 ore e 18 minuti il Magnifico vive un primo turno che da scontato si trasforma in incubo contro Alejandro Falla. Il colombiano vince i primi due set e sul 4 pari del terzo si procura quattro palle per andare a servire per il match. Federer si scuote ma nel quarto set il colombiano arriva davvero a servire per il match. Per due volte Falla è a tre punti dalla vittoria, poi le gambe gli tremano, Federer ringrazia, tiene il tie-break per 7 punti a 1 e chiude 6-0 al quinto. E' la vittoria Slam numero 200. Lo svizzero tocca quota 203, poi contro il primo avversario vero ci lascia le penne. Dopo 13 finali di fila giocate sull'erba (da Halle 2003), Federer perde da Tomas Berdych nei quarti al termine di una prova incolore. In semifinale, oltre a Berdych, ci sono gli altri Fab Four. Il più provato, ma anche il più in palla, è Rafa che per due volte ricorre al quinto set per arginare le fughe di Robin Haase e Philipp Petzschner, senza contare il quarto di finale combattuto contro il feroce Soderling. Senza più Federer e con un Nadal incontenibile, il torneo va incontro a tre partite ultime partite scialbe: Rafa stende Murray in semifinale (6-4 7-6 6-4), Berdych fa l'identica cosa con Djokovic (6-3 7-6 6-3) consegnandosi domenica nelle mani del maiorchino vincitore per la seconda volta di Wimbledon.
Il torneo tuttavia passa alla storia anche per la sfida del secolo tra John Isner e Nicolas Mahut: 11 ore e 5 minuti spalmati tra il 22 e il 24 giugno, sul campo numero 18 su cui viene posta una lapide in ricordo della più lunga partita nella storia del tennis: 6-4 3-6 6-7 7-6 70-68 lo score per Isner.
I Masters 1000 del Nord America servono a Nadal per tirare il fiato. Il raccolto del maiorchino è una semifinale in Canada (battuto da Murray) e un quarto di finale a Cincinnati (superato da Baghdatis). Per un Nadal in calo, c'è sempre un Federer in risalita. Lo svizzero batte Berdych e Djokovic in Canada, poi perde in finale con Murray, ma si rifà immediatamente conquistando Cincinnati sulla wild card Mardy Fish.
Per completare la collezione Slam e arrivare alla laurea, a Nadal serve la vittoria a Flushing Meadows, torneo che lo ha sempre respinto senza troppi complimenti. Questa volta però è diverso e lo spagnolo arriva alla finale senza concedere set. Dall'altra parte del tabellone invece c'è la sfida titanica tra Federer (percorso netto) e Djokovic (due set ceduti in avvio al connazionale Troicki). Viene fuori un match elettrizzante con Federer sempre avanti nel punteggio e Djokovic sempre pronto al recupero. Come sul 4-5 del quinto set quando Federer arriva a giocarsi un doppio match point sul servizio del serbo, il quale è bravo a sparare due vincenti spettacolari. Federer rimane con la gola secca e Djokovic trionfa 7-5 al quinto. La pioggia fa slittare la finale a lunedì, ma non impedisce a Rafa di cogliere una vittoria strameritata. Lo spagnolo è aggressivo su ogni punto, arriva per 25 volte alla balla break e gli sono sufficienti 5 break per scrollarsi di dosso il rivale. A 24 anni e 3 mesi Rafa diventa il più giovane dei sette Slammer della storia.
Non sazio, Rafa vince anche sul cemento di Tokyo, Murray trionfa a Shanghai, Federer va a segno a Stoccolma e Basilea, e Soderling consolida una classifica importante (numero 5) con la vittoria di prestigio a Bercy. A Londra, per le Atp World Tour Finals (il Masters), Federer e Nadal vincono i due gironi e mani basse e si ritrovano in finale. E' la prima finale dal 1986 (Lendl-Becker) con in campo i primi due giocatori del mondo. La superficie da una mano a Federer che mette in mostra un gran rovescio. Lo svizzero cala leggermente nel secondo, ma torna ad aggredire nel terzo con la risposta. A quota cinque Masters, oltre a Lendl e Sampras, ora c'è anche Federer.
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