

Spesso dimentichiamo l’età dei protagonisti del Rinascimento azzurro, a cominciare dal 23enne Sinner e del coetaneo Matteo che ha appena eliminato Tsitsipas a Parigi. Così come giovanissimi sono i loro coach, ex giocatori che sanno esattamente che cosa è mancato loro
di Vincenzo Martucci | 29 maggio 2025
Il Rinascimento del tennis italiano non è solo sensazionale nei continui risultati, non è solo estremamente ricco di protagonisti diversi, ma è anche straordinariamente giovane. Questo ci dicono le ultime imprese, del 17enne Jacopo Vasamì, che riporta un nome italiano nel prestigioso trofeo mondiale juniores Bonfiglio e del 23enne Matteo Gigante che, partendo dalle qualificazioni, da 167 del mondo, elimina nel secondo turno del Roland Garros un veterano di qualità come Stefanos Tsitsipas, finalista della prova nel 2021.
Tutto questo mentre, sempre a Parigi, che sulla terra rossa esalta le migliori e più svariate qualità di un tennista, dalla tecnica di base al fisico alla duttilità tattica, brilla la veemente personalità del numero 1 della classifica, il 23enne Jannik Sinner che sprinta dall’1-4 al 7-5 contro un beniamino di casa, Rinderknech, il braccio d’oro del coetaneo Lorenzo Musetti si sposa alla maturità e alla concretezza e, dopo qualche scossa di assestamento nel tennis di primo livello, il 24enne Matteo Arnaldi e il 23enne Flavio Cobolli si fronteggiano in un derby dai contorni elettrizzanti.
Senza dimenticare che il 23enne Mattia Bellucci dà spettacolo per un set e poi ancora con alcuni bagliori di classe contro uno dei più giocatori più in forma, come Jack Draper, e l’altro 23enne Luciano Darderi e il 21enne Luca Nardi pagano l’inesperienza, soprattutto quella, come il 24enne Francesco Passaro che crolla di fisico quand’è avanti due set a zero e il 23enne Giulio Zeppieri che - nell’ennesimo dribbling contro gli infortuni - supera ancora le qualificazioni e poi regge due set alla pari contro Alcaraz, pronto a sfoderare al più presto con continuità i meravigliosi colpi mancini che sta completando con tutte le altre armi alla Sartori Academy di Vicenza.
CINA’ & COMPAGNI
Presente e futuro sono assicurati. Ma, illuminata dalla cometa-Jannik, brilla anche il futuro prossimo, grazie alla fortunata classe 2007, nel nome di Federico Cinà, che bussa alla porta dei top 300, ma anche di Vasamì che, dopo Parigi e Wimbledon juniores passerà stabilmente ai Challenger per affacciarsi più decisamente sull’ATP Tour.
Mentre incalzano i coetanei Pierluigi Basile ed Andrea De Marchi, il capofila del 2008, Darderi junior, Vito Antonio, e quello del 2009, Filippo Garbero, di scuola Piatti.
MAESTRI DOC
Non dimentichiamo: il tecnico comasco è stato proprio quello che ha aperto un fronte di maestri giovani - ugualmente importante degli allievi -, spesso ex giocatori come la guida di Gigante, Marco Gulisano, e i suoi colleghi, tutti bravi, appassionati e sempre estremamente aggiornati. Tutti con la straordinaria motivazione di non far mancare ai loro ragazzi quello che, prima del 2000, quando la dirigenza condotta da Angelo Binaghi ha cominciato a trasformare la Federtennis in una azienda moderna e vincente ed il tennis in un autentico miracolo. Che, oltre ai risultati si riconosce proprio nella giovanissima età dei suoi protagonisti.
Nessun’altra nazione può vantare oggi, nel tennis, simili caratteristiche di qualità, quantità ed età. Ecco, non perdiamo mai di vista questa caratteristica dei ragazzi e dei loro coach che vediamo all’opera e di cui leggiamo i nomi nei risultati. Stiamo parlando di giovanissimi che, se paragonati ai nostri figli, scopriamo già estremamente maturi, decisi, ricchi di esperienza e personalità, in anticipo sull’età biologica. Un altro fattore decisivo in uno sport così esasperatamente individuale come il tennis.
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