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Fonseca: “Baires primo passo verso un sogno ancora più grande”

Il primo titolo ATP conquistato sulla terra del Buenos Aires Lawn Tennis Club per il 18enne brasiliano rappresenta una conferma ma anche un trampolino di lancio verso un obiettivo svelato con naturalezza: diventare numero uno del mondo

di | 17 febbraio 2025

Tutta la gioia di Joao Fonseca (foto Getty Images)

Tutta la gioia di Joao Fonseca (foto Getty Images)

La “Cattedrale del tennis argentino”: mica male come palcoscenico da “prima volta”. Questo è infatti il soprannome del Centrale del Buenos Aires Lawn Tennis Club dove domenica Joao Fonseca ha alzato al cielo il suo primo trofeo ATP. Il 18enne di Rio è il più giovane campione nella storia del torneo e uno dei più giovani dell'intero tour.

Joao ha raccontato le sue sensazioni e i suoi obiettivi dopo questo successo, assolutamente non preventivato alla vigilia del torneo. Il giovane brasiliano era infatti arrivato a Buenos Aires con grandi speranze, ma queste si erano decisamente ridimensionate dopo aver visto il tabellone: “Quando ho visto il sorteggio pensavo che fosse impossibile vincere ed invece eccoci qua - ha detto -. Ho vinto il mio primo titolo. L’Argentina resterà sempre nel mio cuore e spero di venire qui anche il prossimo anno, vedremo se sarà possibile. Mi sono sentito a casa ed è una cosa molto bella visto che sono brasiliano”.

L'esultanza di Joao Fonseca (foto Getty Images)

L'esultanza di Joao Fonseca (foto Getty Images)

Il suo stile di gioco inconfondibile, basato su potenza, versatilità e personalità gli sta permettendo di bruciare le tappe. A Baires ha messo in fila Tomás Martín Etcheverry, Federico Coria, Mariano Navone, Laslo Djere ed in finale Francisco Cerúndolo mostrando la freddezza di un campione consumato: “Vincere il mio primo titolo è un sogno. Giocare una finale lontano da casa e per di più in Argentina è difficile. È un successo molto speciale per me, un grande passo nella mia carriera per raggiungere il mio sogno, che è quello di diventare numero uno al mondo - ha confessato -. Del resto ogni bambino vuole essere il migliore del mondo nello sport che ama. Ho iniziato a giocare a tennis all'età di 4 anni, spinto da mio padre e mio fratello. Quando avevo 8 o 9 anni ho cominciato a giocare più tornei ed ho capito che volevo dedicarmi al tennis. Giocavo anche a calcio ma avevo la speranza di poter diventare un professionista nel tennis, sto ancora crescendo e il mio sogno è ancora lì”.

Dedicarsi al tennis ha implicato scelte importanti. Un anno fa Joao ha rinunciato a frequentare l'Università della Virginia, nonostante avesse già firmato un accordo: “Un anno fa ho deciso di non andare al college. Tutti i giovani giocatori devono prendere in considerazione l'idea di andarci, è molto importante per il futuro. Sarebbe stata un'opportunità per studiare negli Stati Uniti come brasiliano e per quello avevo firmato con un'università, ma ora non rimpiango nulla e ringrazio il cielo di non esserci andato”, ha concluso con un sorriso.


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