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Donati racconta Tyra Grant: "Gran potenziale. Vuole imparare e mettersi in gioco"

L’ex giocatore alessandrino, ora coach di Tyra Grant, racconta in esclusiva il suo rapporto con la giovane stella azzurra, già Top-300 Wta a soli diciassette anni

19 luglio 2025

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Da qualche settimana c’è Matteo Donati nel box di Tyra Caterina Grant, una delle giocatrici più interessanti del panorama nazionale e internazionale. L’ex tennista alessandrino, costretto a ritirarsi dall’attività nel 2023 a causa di una lunga serie di infortuni e arrivato come best ranking al numero 159 del ranking Atp, ha scelto di affiancare la giovane stella azzurra, classe 2008, dopo l’interruzione di una lunga e proficua collaborazione con la kazaka Yulia Putintseva.

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Com’è nata la sua collaborazione con Tyra Grant?

Ho interrotto il rapporto con Yulia Putintseva dopo il Roland Garros e qualche settimana più tardi sono stato contattato dal manager di Tyra, Edoardo Artaldi. Conoscevo già la ragazza e sapevo del grande interessamento della FITP nei suoi confronti, poi da italiano e da persona da sempre legata al tricolore avevo sempre sognato di poter allenare un connazionale. Quando Artaldi mi ha proposto di seguire Tyra, ho accettato subito: è una ragazza giovane e con un grande potenziale, quindi non mi sono lasciato scappare l’opportunità. Il nostro rapporto è ancora agli inizi, ma ho già visto tante cose buone”.

Quali sono gli aspetti in cui la sua allieva può migliorare?

Nel circuito Juniores ha ottenuto ottimi risultati e lo stesso si può dire per i primi risultati tra le professioniste, se si considera che ha iniziato a giocare questo tipo di tornei da meno di un anno. Prima di collaborare con lei, avevo già avuto modo di notare il suo agonismo, la sua voglia di imparare e la costante volontà di mettersi in gioco e accettare la fatica: queste sono tutte caratteristiche necessarie a chi vuole provare ad arrivare il più in alto possibile”.

L’evoluzione di Donati, da grande promessa a giovane coach

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La precedente esperienza ad alto livello con Putintseva può aiutare nel suo lavoro con Tyra Grant?

Yulia è una giocatrice completamente diversa da Tyra per età, esperienza, gioco e struttura fisica, ma grazie a lei ho frequentato i tornei del circuito maggiore per un anno e mezzo, imparando tantissimo. Sono sicuro che questo periodo al fianco della Putintseva mi potrà aiutare a impostare il lavoro con la Grant”.

Sono passati ormai due anni dal suo ritiro. Ci racconta quel momento?

Il ritiro è stato forzato, non era ovviamente nei miei piani ma sono stato perseguitato dagli infortuni per molti anni: i problemi al gomito mi hanno portato a giocare sempre meno a partire dal 2019. A un certo punto ho capito che non si poteva più andare avanti: ho impiegato diversi mesi per digerire questo ritiro, la famiglia mi ha aiutato a cercare nuovi stimoli. Per fortuna sono riuscito a rientrare subito nel Tour con altri obiettivi, in me è tornata la voglia di mettersi in gioco e adesso penso solo al futuro. Ho sempre detto che nel post-carriera mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore per trasmettere le mie esperienze ai giocatori più giovani: anche se ben prima del previsto, sono già entrato in questa fase”.

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Ricorda ancora le partite con Giraldo e Berdych agli Internazionali BNL d’Italia 2015?

Certo, le emozioni provate al Foro Italico sono irripetibili e difficili da descrivere: giocare quel torneo è il sogno di ogni tennista italiano. Tra i ricordi più belli c’è anche il doppio giocato, sempre a Roma, con Stefano Napolitano, con cui sono cresciuto: è stato meraviglioso ritrovarsi in un Masters 1000 e battere Isner-Querrey davanti a tantissimi tifosi e alle nostre famiglie”.

Tornando a Tyra Grant, il vostro prossimo obiettivo è la partecipazione agli Us Open?

Tyra non ha ancora la classifica per accedere al torneo, ma si può pensare di far bene nelle prossime settimane: ad ora mi viene difficile porre degli obiettivi, l’importante è continuare a crescere in modo costante. Ne ho parlato sia con la ragazza che con il resto del team, non ci interessano gli exploit ma soltanto i progressi a lungo termine, sia dentro che fuori dal campo”.

Si è parlato anche di Renzo Furlan.

Avevo già avuto la fortuna di condividere il campo con Furlan durante la mia avventura da Junior, è una persona che ho sempre ammirato e che ha fatto grandi cose sia da giocatore che da allenatore. Sono contento che sia capitata questa occasione con Tyra, con la quale farà ancora qualche altra settimana di prova: dopo questo periodo, prenderà una decisione definitiva”.


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