Roberto Bautista Agut

Il Profilo

Fino ai 24 anni Roberto Bautista Agut veleggiava fuori dai primi 100 e sembrava uno dei tanti, destinato a una buona carriera a livello Challenger o poco di più. Poi ha trovato la ricetta per far funzionare al meglio il suo tennis piatto, sorretto da due gambe velocissime (e instancabili), ed è diventato un punto fermo fra i primi 20 del mondo, con ambizioni da Top-10 alimentate da un 2019 di spessore nei tornei del Grande Slam, con i quarti di finale all’Australian Open e la semifinale a Wimbledon.

Figlio di un ex calciatore, Roberto si è diviso fra tennis e calcio (nelle giovanili del Villareal) fino all’età di 14 anni, quando ha optato definitivamente per la racchetta, per seguire le orme dei suoi idoli Juan Carlos Ferrero e David Ferrer. Due modelli diventati prima colleghi e poi amici dell’allievo di Tomas Carbonell e Pepe Vendrell, capace di conquistare un totale di nove titoli ATP, spalmati su tutte le quattro superfici: terra, erba, cemento e veloce indoor. Un dato simbolo della versatilità che lo rende pericoloso dappertutto.

Grande appassionato di cavalli, “Bati” ne possiede sette nella sua casa di Castellon de la Plana, città dove è nato e dove risiede tuttora. Quello di costruire una casa-maneggio dove potersi rilassare insieme ai cavalli era uno dei suoi sogni da bambino, e i guadagni del tennis gli hanno permesso di realizzarlo. Nel novembre del 2019 si sposerà con la fidanzata, Ana Bodi Tortosa. La semifinale a Wimbledon ne ha rovinato l’addio al celibato: Roberto doveva raggiungere gli amici a Ibiza, invece li ha ospitati nel suo box sul Centre Court.