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Aryna Sabalenka

I Numeri

2017
L’anno del debutto fra le top-100
8
Le top-10 battute solamente nel 2018
64
Record di winner in un solo match
Match
NEWCOMER OF THE YEAR

Il premio della WTA vinto nel 2018, come miglior giocatrice emergente dell’anno. Un giusto riconoscimento per una stagione iniziata da n.78 e chiusa in undicesima piazza, con due titoli WTA.

Match
WUHAN OPEN

Il torneo più importante vinto in carriera. L’ha conquistato nel 2018, battendo in finale Anett Kontaveit per 6-3 6-3. In doppio, invece, ha vinto due Premier Mandatory con Elise Mertens: Indian Wells e Miami.

Vittoria
DMITRY TURSUNOV

Il coach che l’ha iniziata a seguire a tempo pieno nell’estate del 2018, accompagnandola nei suoi traguardi più prestigiosi. “Il segreto? Ha smesso di voler tirare il vincente con ogni singolo colpo”, ha detto lui.

Il Profilo

Si è fatta notare per la prima volta nel 2017 in Fed Cup, quando da semi sconosciuta trascinò la sua Bielorussia fino alla finale contro gli Stati Uniti, e da allora Aryna Sabalenka è diventata a tutti gli effetti una big del tour femminile. Nata a Minsk, e figlia di un ex hockeista, ha iniziato a giocare per caso imbattendosi un giorno in un campo da tennis, e ha svolto un’attività juniores molto ridotta, iniziando già da giovanissima ad affacciarsi al tennis delle grandi. Una scelta che ha pagato dopo, aiutandola in una crescita repentina .

Da quando ha messo piede per la prima volta fra le top-100 (ottobre 2017) a quando si è guadagnata la top-10 (gennaio 2019) sono passati appena una quindicina di mesi, nei quali ha vinto tre titoli WTA (il più prestigioso a Wuhan), raggiunto gli ottavi di finale allo Us Open e battuto svariate big. Risultati che le sono valsi il premio di Newcomer of The Year, come rivelazione della stagione 2018. Merito anche della partnership con l’ex “pro” russo Dmitry Tursonov, che l’ha aiutata a mettere un po’ di ordine nel suo tennis.

Cresciuta nel mito di Serena Williams e Maria Sharapova, Aryna ha un gioco aggressivo che ricorda di più la prima. Grazie a un fisico imponente e un servizio fra i migliori del Tour va spessissimo alla ricerca della soluzione vincente: può arrivare a colpire 64 winner nello stesso incontro (l’ha fatto: nel 2018 contro Caroline Wozniacki), ma anche altrettanti errori. È anche un’ottima doppista: nel 2019, in coppia con Elise Mertens, ha vinto prima a Indian Wells e poi a Miami, completando il prestigioso Sunshine Double.