Il Profilo
Dopo sette lunghi anni di attesa ha restituito un Top-100 alla Svezia, e non ha intenzione di accontentarsi. Curioso che a riuscirci sia stato un 21enne di genitori etiopi, emigrati in Svezia in cerca di un futuro migliore e arrivati nel tennis quasi per caso, quando il figlio maggiore Elias (anche lui “pro”, arrivato a un soffio dai primi 100) andò a chiedere un aiuto a Magnus Norman. L’ex numero 3 del mondo disse di sì ed entrambi gli Ymer sono diventati ottimi giocatori, col più giovane – di due anni – che nel 2019 ha superato il fratello maggiore.
L’ascesa di Mikael, finalista nel 2015 a Wimbledon juniores, si è fatta via via più insistente col passare dei mesi, fino a quando due titoli Challenger consecutivi in Francia (a Orleans e Mouilleron Le Captif, il terzo e il quarto della sua stagione) gli hanno consegnato l’atteso ingresso fra i primi 100, tornando a far respirare tennis di alto livello a una nazione che ha prodotto alcuni dei più grandi campioni della storia, come Borg, Wilander ed Edberg. Eppure, l’idolo di Ymer è sempre stato Zlatan Ibrahimovic, fenomeno del calcio che col tennis ha ben poco a che vedere.
Lui avrebbe scelto il calcio se non fosse andata bene col tennis, invece si è capito subito che era portato e via via è cresciuto fino a diventare uno dei migliori Next Gen al mondo, grazie a un tennis che combina potenza e solidità, col rovescio come colpo migliore. Il suo miglior risultato in un torneo del Grande Slam è il secondo turno al Roland Garros 2019, l’unico al quale ha partecipato. Dopo aver battuto Blaz Rola si è arreso in tre set ad Alexander Zverev.