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Casper Ruud

I Numeri

2019
L'ingresso fra i top-100
1
Il titolo Challenger vinto
39
Il best ranking da superare
Match
Figlio d'arte

Casper è figlio di Christian Ruud, il miglior tennista norvegese di sempre. Nel 1995 è stato numero 39 ATP, grazie alla finale a Bastad. Due anni dopo è arrivato agli ottavi all'Australian Open.

Match
Primo (e unico) Challenger

Nel 2016 Casper ha vinto a Siviglia il primo torneo Challenger al quale ha partecipato, partendo dalle qualificazioni e vincendo otto incontri. Curiosamente, a tre anni di distanza è rimasto il suo unico titolo Challenger.

Vittoria
Next Gen ATP Finals

Ruud è uno dei principali candidati per un posto alle prossime Next Gen ATP Finals. Da quando è entrato fra i primi 100 del mondo si è guadagnato la qualificazione provvisoria (e ormai probabile).

Il Profilo

Papà Christian, ex n.39 al mondo, è stato il più forte tennista norvegese di tutti i tempi, ma il figlio Casper ha tutte le carte in regola per superarlo. Nato nel dicembre del 1998, adora la terra rossa ed è cresciuto nel mito di Rafael Nadal, tanto da essersi anche allenato nella sua accademia di Manacor. Nel 2016 ha vinto a Siviglia il primo Challenger al quale avesse mai partecipato e si è portato vicino i top-100, ma per ultimare l’aggancio ha dovuto attendere fino al marzo del 2019, grazie ai quarti a Rio e alla semifinale a San Paolo.

Da allora è andato sempre più su, giocando la prima finale a Houston e arrivando al terzo turno del Roland Garros. Risultati che l’hanno portato a un passo dai primi 50 ATP, non così lontano dal record del padre-coach, che resiste dal 1995, tre anni prima della sua nascita. Malgrado la scarsa tradizione tennistica, in Norvegia il ventenne di Oslo è diventato molto popolare e sta dando lustro al mondo del tennis, da lui approcciato a 4 anni ma sposato definitivamente solo a 12, quando ha mollato calcio, golf e hockey.

Il suo colpo migliore è il diritto, col quale prova a costruire il punto, mentre – sorpresa – il torneo dei sogni non è uno Slam ma il Masters 1000 di Monte Carlo, dove ha giocato solamente nel 2017, perdendo all’esordio. Di questo passo, tuttavia, sulla terra del Principato più famoso al mondo ci tornerà spesso e con obiettivi sempre più ambiziosi, perché nel suo tennis ci sono i mezzi per fare tanta strada. Magari con una tappa a Milano, per quelle Next Gen ATP Finals che a due mesi dal via sembrano un traguardo quasi certo.