Il norvegese che nessuno si filava perché troppo “normale” è arrivato a giocarsi la prima posizione mondiale. Andiamo a scoprire non solo che cosa mangia prima del match ma anche le sue doti di cuoco e i suoi gusti culinari: l’Italia c’entra
di Enzo Anderloni | 11 settembre 2022
Prima era Casper, il campioncino fantasma che nessuno si filava perché aveva un gioco troppo lineare e una presenza sul campo troppo normale, senza guizzi. “Piuttosto che seguire una tua partita preferisco guardare la vernice che si asciuga” lo sfotteva Nick Kyrgios.
Ora è Ruud il n.2 del mondo. Uno che al Roland Garros, sulla strada della prima finale Slam, ha entusiasmato per le sue doti di combattente, evocando dagli spalti quell’incitazione “Ruud, Ruud” che ricordava un po’ il “Bruce, Bruce” dei concerti di Springsteen.
Ecco che di colpo anche Casper Ruud è diventato un personaggio interessante, al punto che i colleghi di ATP Tour lo hanno intervistato per la loro rubrica Food Court, nella quale vanno a scoprire abitudini e gusti culinari dei protagonisti del circuito.
Lo statunitense Michael Chang, quando gli chiesero, dopo l’ennesima sconfitta contro il vincitore di 14 Slam, che cosa Pete Sampras non sapeva fare, rispose: “Non sa cucinare”. Non potrebbe dire lo stesso del norvegese a giudicare dalle risposte che ha dato ad Andrew Eichenholz.
Diciamo che stasera devi cucinare, per te o per gli amici. Cosa cucineresti e perché?
“Farei degli spaghetti alle vongole. È un piatto di pasta italiana con le vongole di mare. Mi piace molto e non è troppo difficile da preparare, in realtà. Suona un po' particolare, ma non è affatto difficile”.
Come valuteresti le tue abilità culinarie? Sei vicino a una stella Michelin?
“No, non valgo una stella Michelin (ride). Sono lontano, molto lontano da una qualità del genere. La maggior parte dei giorni mangio al ristorante o da asporto. Vado al ristorante ovviamente quando sono fuori in viaggio. A casa cerco di cucinare qualcosa fatto in casa, ma compro anche parecchio da asporto”.
A che cosa non sai resistere?
"Mi piace il cibo asiatico, i sapori asiatici: giapponese e tailandese. Mi piace tantissimo il pad thai. Qunado sono in giro cerco sempre di trovare un posto che faccia un buon pad Thai, che è un piatto di noodles abbastanza semplice. Anche il sushi è tra i miei preferiti, ma devo anche dire che il cibo italiano è in cima alla lista”.
Cosa mangi subito prima di una partita e quante ore prima della partita lo mangi?
“Mangio sempre le stesse cose, a pranzo o a cena prima di una partita. Mangio un bel piatto di riso in bianco, molto semplice, con pollo, olio d'oliva e sale. Mi sembra la scelta più intelligente da fare: è semplice e mi dà quei buoni carboidrati che servono se devo giocare un match lungo. Ovviamente non è molto saporito, ecco perché aggiungo un po' di sale. Il sale fa anche bene se si suda molto, cosa che faccio. Cerco sempre di mangiare circa un'ora e mezza o due prima della partita in modo che il cibo abbia il tempo di scendere e non mi senta pesante gonfio quando vado in campo. Dopo le partite cerco di assumere proteine ??e cibo subito, immediatamente dopo la partita”.
Cosa mangi durante una partita? Hai cambiato qualcosa nel corso degli anni?
"Porto con me delle barrette e dei gel. E magari una banana, ma non sempre. Per le partite al meglio dei cinque set, un po’ di cibo solido può servire, ma non è indispensabile. Il fatto è che quando sudi e il tuo corpo è surriscaldato, non hai un gran appetito appetito, quindi trovo piuttosto difficile mangiare durante la partita. Al massimo qualche barretta o cose molto semplici. In generale, rispetto a quattro/cinque anni fa sono sempre più professionale. Sono diventato abbastanza bravo con le mie routine e cerco sempre di mangiare sano o il più sano possibile".