-
L'attrezzatura del campione

Le racchette di Sinner &co: gli incordatori si fanno in… cinque

Nella pancia del Pala Alpitour c’è una stanza dove passano tutti i campioni e i loro coach: è il laboratorio deve il team degli Stringer ufficiali Wilson, guidato da Marco Rossani, prepara tutti gli attrezzi per il match. Tranne quelle di Djokjovic e Zverev…

di | 18 novembre 2021

Il team ufficiale degli stringers alle Nitto ATP Finals: da sin. Andrea Candusso, Paolo Facci, Marco Rossani, Giancarlo Sparla e Paolo Aramini

Il team ufficiale degli stringers alle Nitto ATP Finals: da sin. Andrea Candusso, Paolo Facci, Marco Rossani, Giancarlo Sparla e Paolo Aramini

Cinque per otto. Cinque stringer professionisti italiani per gli otto migliori giocatori e le otto migliori coppie del mondo. Il team ufficiale degli incordatori Wilson presidia un locale strategico a livello -2, nel sottosuolo del Pala Alpitour. Da lì passano tutti quelli che vogliono vincere il torneo perché sono il milanese Marco Rossani, il bolognese Paolo Aramini, Paolo Facci di Arzignano, il cuneese Giancarlo Sparla e il torinese Andrea Candusso a mettere a punti tutti gli attrezzi, montando i filamenti scelti da ciascuno giocatore alla tensione desiderata.

Con due eccezioni: Novak Djokovic e Alexander Zverev, che hanno incordatori personali, impegnati a tempo pieno con loro.

Questo fa capire quanto importante sia il lavoro di professionisti dell’incordatura (e taratura) a questo livello, gente che per buona parte dell’anno lavora nel proprio laboratorio all’interno di un negozio specializzato, a vantaggio dei tennisti dei circoli italiani, e nei momenti importanti della stagione (Internazionali d’Italia, Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, Nitto ATP finals e tutti gli altri tornei del circuto maggiore ATP e WTA in Italia) viene chiamata per garantire un servizio all’altezza dei più forti giocatori del mondo. Chi se lo può permettere, come il n.1 e il n.3 del mondo, ne assume uno tutto per sé.

Perché con le incordature non si scherza, non si può sbagliare: perdere il controllo della palla, anche solo per pochi game, può costare il match. E, giusto per capirci, vincere o perdere un qualsiasi match del girone alle Nitto ATP Finals fa la differenza di ben 173.000 dollari e 200 punti ATP. Meglio dunque avere un’incordatura ben fatta.

Il team guidato da Marco Rossani gode ormai di fiducia ai massimi livelli. A Roma lavora da sempre anche sulle racchette di Rafael Nadal. Così tutti passano dalla stanza dei quattro e, con il loro aiuto, abbiamo potuto ricostruire la griglia con tutti i dati dell’attrezzatura di singolaristi e doppisti impegnati al Pala Alpitour. Una curiosità che può tornare utile per ragionare sulle nostre scelte di giocatori al club, confrontandole con quelle dei professionisti migliori del mondo.

Tre Head Speed di Jannik Sinner

Il dettaglio del piombo all'interno del piatto corde di Sinner

E, sempre a livello di curiosità, osservando i dati nel loro complesso, possiamo notare che Jannik Sinner è il giocatore che utilizza la tensione più elevata in assoluto: solo lui, per il suo sintetico monofilamento Head Hawk, calibro 1,30 mm, richiede ben 28 kg, da impostare sulla Wilson Baiardo al momento in cui il motore mette in trazione la corda. La media degli altri singolaristi

E’ una specie di tavola il piatto corde del 20enne azzurro, che chiuderà la stagione da n.10 del mondo. Quando si allena all’Academy di Bordighera l’allievo di Riccardo Piatti è famoso per incordarsi le racchetta da solo con una piccola macchina incordatrice personale.

Qui le sue Head Speed (lo stesso attrezzo di Novak Djokovic con una cosmesi diversa) sono state affidate a Paolo Facci (è abitudine che sulle racchette di un giocatore operi sempre lo stesso stringer, proprio per massimizzare l’uniformità delle tarature), consegnate tre per volta. Gli ultimi, in vista dell’ultimo match del girone contro Daniil Medvedev, sono stati preparati nel primo pomeriggio.

Osservandoli da vicino si nota solo una personalizzazione post-produzione: una strisciolina di piombo all’interno dell’ovale, ad “ore 3” e “ore 9”, per aggiungere un pizzico di peso in testa, come se le “botte” da fondocampo del ‘rosso’ della Val Pusteria non fossero già sufficientemente devastanti.

Paolo Facci, l'incordatore che si è occupato delle racchette di Sinner

Sempre a titolo di curiosità Daniil Medvedev, n.2 del mondo e suo avversario nel match che chiude il girone, è abituato a un piatto molto più morbido: per la sua Tecnifibre T-Fight 305, incordata con sintetico Tecnifibre Razor Code calibro 1,25 mm, chiede una tensione di soli 22/21 Kg (il primo dato si riferisce ai passaggi di corda verticali).

Un valore adatto anche al medio tennista di club che sarebbe ancora troppo elevato invece per Jamie Murray, fratello di Andy, impegnato in doppio con il brasiliano Bruno Soares: il figlio maggiore della signora Judy ha le corde tese a soli 16,5 chilogrammi. Un retino da pesca, direbbero al circolo. Sì, ma con quello è stato n.1 del mondo nella specialità.

Ma veniamo al prospetto completo dei dati, marca e modello di racchetta, marca e modello di corda (ne sono indicate due nel caso di incordatura ibrida. La prima è quella montata sulle verticali n.d.r.), calibro e tensione richiesta.

Gli stringer hanno segnato anche l’eventuale richiesta di pre-stretch, cioè di pre-tensionamento della corda a vuoto in modo che, una volta montata, perda meno tensione: tra i singolaristi l’ha voluto solo il polacco Hurkacz, un pre-stretch del 10%.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti