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L'attrezzatura del campione

Il kit perfetto del tennista agonista

Dal giocatore professionista al quarta categoria fino al ‘fighter’ Fit-Tpra chi gioca tornei (e si allena per competere) deve dotarsi dell’equipaggiamento necessario a supportare la sua performance. Andiamo a vedere che cosa è indispensabile avere nel borsone con il supporto di Brad Gilbert, ex Top 10 e coach di Andre Agassi, un perfezionista

di | 18 luglio 2019

Che cosa serve per giocare a tennis in termini di attrezzatura? L’essenziale per scendere in campo è semplice da definire, anche osservando da fuori qualcuno impegnato nel gioco: un paio di scarpe sportive adatte, calze, pantaloncini o gonnellino, maglietta e… racchetta. Servono ovviamente anche le paline, ma basta che le abbia portate con sé uno dei giocatori.

Il discorso si fa più specifico, tecnico e articolato, quando si parla dell’attrezzatura di un tennista agonista.

Le racchette e l'attrezzatura di Roger Federer durante la finale di Wimbledon 2019

Un giocatore che partecipa a tornei individuali e/o gare a squadre e si allena con continuità per poter dare il meglio di sé in queste competizioni. Ecco che allora l’attrezzatura diventa elemento fondamentale della performance, va pensata e allestita in funzione di essa, si tratti di un semplice allenamento o di una partita di torneo.

Il borsone del tennista agonista diventa come l’officina degli attrezzi di un meccanico di Formula 1: deve contenere tutto ciò che serve per fare in modo che si possa dare il meglio di sé per tutta la durata dell’impegno, affrontando adeguatamente la fatica, le condizioni atmosferiche e i piccoli imprevisti che potrebbero verificarsi sul campo.

L’attrezzatura di base

Dunque, ripartendo dalle basi, cioè i piedi, possiamo dire che l’attrezzatura di un agonista che va ad allenarsi o a giocare un match dovrebbe comprendere:

Un paio di scarpe adatte alla superficie (ogni modello di calzatura da tennis di qualità è disponibile nella versione “clay”, cioè con suola da terra battuta, o “all court”, suola adatta a tutte le superfici specialmente quelle dure, sintetiche. I più smaliziati consigliano di non usare mai scarpe nuove di zecca per una partita di torneo: meglio rodarle qualche ora in allenamento.

  1. Due paia di calze, meglio se specifiche, con rinforzi nelle zone più sottoposte a sfregamento.
  2. Pantaloncini, con o senza 'mutanda' incorporata a seconda dei gusti individuali.
  3. Magliette, più di una, da sostituire al bisogno, quando troppo intrise di sudore.
  4. Tuta (d’estate almeno la giacca della tuta) per il pre e post-match
  5. Due (almeno) racchette identiche, possibilmente customizzate in modo che peso e bilanciamento siano i medesimi per entrambi i telai.

Che cosa non può mancare nel borsone

Finora abbiamo parlato dell’attrezzatura base di un agonista. Ma nella sua borsa non possono mancare altri fondamentali ausili sia per l’allenamento che per la gara. A questi dettagli fondamentali l’ex Top 10, poi coach Brad Gilbert, vero perfezionista in materia, ha dedicato un intero capito del suo “Winning Ugly”, libro di riferimento per il competitore incallito.

A titolo di indicazione di massima ecco una check-list per preparare il borsone da tennis ispirata alla sua esperienza:

  • Acqua. Fondamentale: bisogna bere continuamente. Prima durante e dopo il match o l’allenamento. Mai aspettare di avere sete.
  • Racchette extra. Sarebbe bene avere altri due telai (sempre identici) uno con l’incordatura leggermente più tirata, l’altro con una tensione leggermente inferiore a quella utilizzata sulla prima coppia di racchette, in modo da potersi adattare a condizioni di gioco particolari che richiedano più o mena spinta o controllo.
  • Energia di riserva. Qualcosa da mangiare che ci supporti sul piano energetico: frutta (la classica banana), uno snack o barrette specifiche. Non potete sapere se troverete qualcosa con cui recuperare qualche caloria nel luogo in cui andrete a giocare.
  • Ghiaccio istantaneo. Avere nella borsa una di quelle buste monouso che si trasformano in una borsa del giacchio può aiutare in caso di qualunque tipo di infortunio. Prima si riesce a mettere il ghiaccio sulla zona traumatizzata, più veloce sarà il recupero.

  • Asciugamani. Indispensabile, specie se uno suda molto, può essere anche utilmente utilizzato per isolarsi al cambio di campo (coprendosi con il telo la testa e il viso) come fanno molti professionisti.
  • Polsini tergisudore. Sempre nel caso si sudi molto.
  • Cappellino con visiera. Non si può mai sapere in quali condizioni di luce, temperatura ci troveremo a giocare.
  • Occhiali da sole. Per lo stesso motivo per cui è utile avere sempre con sé un cappellino con visiera.
  • Cerotti, pomate, antidolorifici. Portare con se qualche cerotto (o garza e tape) può essere fondamentale nel caso del formarsi di una vescica o per prevenirla. Gilbert poisuggerisce di avere sempre con se pomate per i muscoli e antidolorifici (tipo il classico ibuprofene) per provare a risolvere piccoli fastidi fisici che possono limitare durante il match, ma questi sono aspetti che vanno eventualmente definiti con il proprio medico di fiducia.
  • Stringhe di ricambio. L’ultimo dettaglio. Probabilmente il più banale. Ma se un giorno doveste perdere una partita importante perché vi si rompe una stringa e la scarpa non vi avvolge e sostiene più il piede come dovrebbe? Siete agonisti, giocate per vincere, decidete voi se vale la pena avere o no una stringa di ricambio nel borsone…
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