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Racchette e corde

Nuova Babolat Pure Drive: il test

A 26 anni dalla prima, ecco la nuova edizione della racchetta più venduta: nuovo look, spinta, stabilità e comfort potenziati. Ideale per chi vuole sfondare da fondocampo o comunque ottenere profondità senza troppa fatica. Devastante di piatto richiede buon timing per il back. Servizi e volée molto incisivi

di | 06 settembre 2020

L’impatto più forte, dal punto di vista dell’innovazione, è quello visivo. Ed è giusto che sia così. Ci mancherebbe altro: la racchetta che più di ogni altra nell’ultimo ventennio ha incontrato il favore del pubblico in modo trasversale, dal professionista al giocatore di club, non poteva stravolgere il suo DNA. Sarebbe stato un clamoroso autogol e un tradimento nei confronti del suo pubblico.

Dunque la nuova Babolat Pure Drive, che vi abbiamo mostrato in anteprima un paio di settimane fa, si stacca dalla versione precedente soprattutto sul piano estetico: grafica aggressiva, un mix di blu e azzurro metallizzati come colori base a trasferire un’immagine giovane e tecnica e tempo stesso.

Le caratteristiche base restano quelle dell’attrezzo che tutti considerano il più generoso in termini di spinta tra i telai agonistici: piatto da 100 pollici quadrati, 300 grammi di peso e bilanciamento a 32 centimetri dall’estremità del manico (senza corde), schema corde 16x19.

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Il nuovo look della Pure Drive

Tra le nuove tecnologie applicate, per aumentare la rigidità torsionale del telaio e di conseguenza l’esplosività nelle soluzioni “a tutto braccio”, Babolat presenta l’HTR System (che sta per High Torsional Rigidity).

Particolare attenzione è stata riservata anche al comfort, con un nuovo sistema di ammortizzazione, denominato SWX Pure Feel, basato su un elastomero inserito negli steli e mirato a tagliare le vibrazioni per migliorare la sensibilità.

Per andare sul concreto mancavano però ancora il passaggio dei rilevamenti sulla macchina test, il Diagnostic center e la prova sul campo. Eccoli.

I rilevamenti del Diagnostic nel test di laboratorio

Il Lab

Abbiamo fatto incordare l’esemplare di Pure Drive del nostro test (manico n.3) con sintetico monofilamento Babolat RPM Blast, calibro 1,25, la stessa corda utilizzata da Fabio Fognini, alla tensione di 21 Kg per le verticali e 20 per le orizzontali.

Sulla bilancia ha fatto segnare 324 grammi con un punto di equilibrio a 32,7 cm dall’estremità del manico (dunque il bilanciamento è leggermente verso la testa dell’attrezzo). La rigidità statica è elevata ma non troppo (62 punti RA) e l’inerzia, cioè l’attitudine alla spinta, molto buona (321). In base a questi dati l’algoritmo del Diagnostic fotografa questa racchetta come decisamente più potente (58 punti su 100) che votata al controllo (39 punti su 100) ma comunque molto maneggevole (73 punti su 100).

Il cuore della racchetta da una diversa angolazione

In campo

In un’epoca in cui si sono sono fatte strada le racchette iper-leggere, prendere in mano questa nuova Pure Drive riporta a una sensazione di pienezza, di consistenza. Bella la livrea, dove la scritta Pure Drive si è trasformata in un motivo grafico di bell’impatto che non abbiamo più bisogno di leggere: a un tennista maturo trasmette tecnicità (dati tecnici riportati all’interno dell’ovale, tecnologie specificate con indicazioni grafiche), a un giovane di sicuro si propone con un bel tono aggressivo.

La sensazione immediata, ai primi scambi da fondo, è la pienezza dell’impatto e l’assenza totale di vibrazioni, contraccolpi, disturbi. 

Lo sweet spot è ampio (dunque anche sui colpi leggermente decentrati la stabilità è ottimale) e per ottenere una palla pesante e profonda non serve disporre di super muscoli: basta un buon timing.

La potenza prevale sul controllo, proprio come anticipato dal nostro Lab. Ma anche quest’ultimo è buono, favorito dal confort che aiuta a “sentire” bene la palla. 

 

I colpi da fondo, giocati di piatto o con quella leggera rotazione superiore che serve solo ad aggiungere un tocco di controllo, escono devastanti se si spinge con decisione. Basta però un gesto breve e raccolto (e il tempo giusto nell’appoggiarsi sul colpo dell’avversario) per trovare un’insidiosa profondità.

Il back è efficace ma richiede il giusto timing: impatti appena ritardati non garantiscono che la palla, anche se colpita con molto taglio, resti bassa.

Al volo è tutto facile, a patto di non subire, in termini di assetto e maneggevolezza, il leggero bilanciamento verso la testa dell’attrezzo. Basta stare attenti a non sbracciare, concentrandosi su un impatto ben centrato e una chiara idea di dove si vuole indirizzare il colpo: l’esito è quasi sempre vincente.

Lo stesso si può dire per il servizio e le altre giocate sopra la testa. La potenza è generosa e il piatto da 300 pollici quadrati con un reticolo corde 16x19, permette di imprimere alla palla tutte le rotazioni desiderate: oltre al ‘piattone’ si è moto efficaci anche con il kick e lo slice.

La nuova versione della Babolat Pure Drive esalta tutte le doti positive che hanno fatto di questo attrezzo il best seller dell’ultimo ventennio

La nuova grafica della Babolat Pure Drive

Il giudizio finale

La nuova versione della Babolat Pure Drive esalta tutte le doti positive che hanno fatto di questo attrezzo il best seller dell’ultimo ventennio: potenza generosa per tutti, unita a un confort assoluto. E rispetto alle prime versioni, quelle fino ai primi anni Duemila, anche un buon controllo. 

Certo, dal 1994, gli standard delle racchette sono cambiati parecchio. Allora i 300 grammi di peso e il piatto da 100 pollici quadrati erano misure adatte ai più, considerate facilitanti, perché si era abituati a ovali più piccoli e pesi superiori. 

Oggi un attrezzo come quello che abbiamo provato trova, nel segmento dedicato ai giocatori di club, ai fighter del mondo Fit-Tpra o ai quarta categoria, varie rivali, ancora più facili e leggere ma comunque in grado di supportare bene l’impegno del match, guadagnando qualcosa in termini di maneggevolezza. 

Difficile, anzi impossibile, però che riescano a garantire la potenza e il peso di palla di questa Pure Drive. 

Una racchetta ideale per chi vuole spingere da fondo aprendosi progressivamente il campo e mandando sempre più indietro l’avversario per poi giocare il “vincente” alla prima occasione utile. Adatta però anche a chi vuole andare per le spicce, sparando il servizio e cercando subito di chiudere con l’eventuale, successivo diritto. Avete presente Fognini? Ecco, non è un caso che la sua racchetta sia una Pure Drive.

Le schede

Babolat Pure Drive

  • Piatto corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 23-26-23 cm
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 300 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 229,00 euro

 

Il Lab (i dati si riferiscono a un telaio incordato con Babolat RPM Blast calibro 1,25 alla tensione di 21-20 kg)

  • Peso: g. 324
  • Deflessione corde: 42
  • Rigidità: 68 RA
  • Inerzia: 321
  • Bilanciamento cm 32,7
  • Potenza: 58 punti su 100
  • Controllo: 39 punti su 100
  • Maneggevolezza: 73 punti su 100

Il cuore della racchetta con la grafica Pure Drive

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