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Racchette e corde

Prima visione: le nuove Pure Aero VS e Ultra

Immagini e caratteristiche di base delle novità Babolat e Wilson che stanno per arrivare nei negozi: una serie di telai per “superagonisti” dalla casa Francese e una collezione invece di racchette “che aiutano” dagli americani. La sfida è apertissima

di | 20 febbraio 2020

Per ora abbiamo solo il colpo d’occhio ma già quello dice molto: stanno per arrivare due racchette molto interessanti per due segmenti molto caratterizzati del mercato tennistico. Le aree sono: le racchette “di spinta” a vocazione universale e gli attrezzi per gli agonisti duri e puri, di livello medio-alto.

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La nuova gamma di Wilson Ultra, con 5 versioni, si rivolge al pubblico molto ampio dei tennisti che hanno bisogno di un contributo di spinta

Wilson Ultra: potenza per tutti

Nel primo caso la novità viene da Wilson che in questi giorni ha diffuso le prime immagini della nuova Ultra, un telaio che avrà come testimonial principe un top player come il giapponese Kei Nishikori, ma che in realtà si rivolge (nelle sue 5 versioni) al pubblico molto ampio dei tennisti che hanno bisogno di un contributo di spinta da parte del loro attrezzo.

È il segmento delle Babolat Pure Drive, delle Head Instinct, delle Yonex Ezone, delle Dunlop SX.

Con la nuova versione della Ultra, verniciatura lucida, look fresco ed elegante al tempo stesso (con la combinazione di nero, grigio e azzurro) Wilson guarda al tennista “urbi et orbi” e la comunicazione mirata parla chiarissimo.

Non c’è infatti l’immagine di Nishikori a fare da traino ma un gruppo di giocatori che potrebbe essere una superfamiglia di agonisti con la figlia grande all’assalto del circuito Wta, il figlio che spinge forte tra gli Juniores, la piccolina un bel peperino under 12, mentre mamma e papà (ex giocatori di vaglia) vanno in giro “a fare danni” nel circuito Veterani.

Lo Sweet Spot Channel consiste in una scanalatura all’interno dell’ovale, da entrambi i lati, che consente di allungare le corde orizzontali centrali di 3,5 millimetri

Il modello centrale della collezione è Ultra 100 che ha i parametri classici della categoria: piatto corde da 100 pollici quadrati, peso a nudo di 300 grammi, bilanciamento a 32 cm, cioè appena appena verso la testa della racchetta.

Tra le scelte tecniche applicate alla nuova versione di questa racchetta storica, portata al successo anche dallo spagnolo Feliciano Lopez, ci sono due nuove soluzioni entrambe applicate alla zona mediana del piatto corde, quella contraddistinta dal colore grigio, per intenderci.

La prima è denominata Sweet Spot Channel e consiste in una scanalatura all’interno dell’ovale, da entrambi i lati, che consente di allungare le corde orizzontali centrali di 3,5 millimetri, aumentando così leggermente spinta e tolleranza agli impatti non perfettamente centrati. Allo stesso scopo la nuova Ultra è dotata anche del classico brevetto PWS di Wilson, il Power Weight System, in un’inedita versione PWS Integrated. Il sistema è quello che abbiamo visto sulle racchette agonistiche più classiche di Wilson, le Pro Staff: due piccole masse squadrate che sporgono verso l’interno, a ore 3 e ore 9 dell’ovale, con effetto stabilizzatore all’impatto di palla.

In questa nuova edizione il PWS, non sporge più, è integrato nella struttura del telaio; si amplia all’intera zona grigia, mantenendo la stessa funzione: aumentare la stabilità e quindi l’area di impatto ottimale della racchetta.

L’obiettivo è fornire un attrezzo che dia una mano in termini di spinta a chi ha swing non troppo ampi e non troppo veloci: stiamo parlando della gran massa dei giocatori, dunque non vediamo l’ora di andarla a provare sul campo.

Dettaglio del cuore e del profilo della nuova Wilson Ultra

Babolat Pure Aero VS: controllo come pochi

Quelli che picchiano forte, con gesti ampi e veloci probabilmente non vedono l’ora invece di poter provare la nuova Babolat Pure Aero VS, il telaio superagonistico che l’azienda francese sta per lanciare dandogli finalmente una veste grafica propria, che si stacca dal classico look ‘Pure Aero” legato alla racchetta di Rafael Nadal.

Pure Aero Vs ha una storia particolare: è figlia di quella Aeerostrom che a un certo punto uscì dai cataloghi Babolat ma continuò ad essere molto apprezzata in campo professionistico.

Pure Aero Vs ha una storia particolare: è figlia di quella Aerostrom che a un certo punto uscì dai cataloghi Babolat ma continuò ad essere molto apprezzata in campo professionistico. Un esempio su tutti: il nostro grande doppista di Davis Simone Bolelli.
Il concetto venne recuperato con la nascita di Pure Aero VS, che nel look riprendeva però molto da vicino la Pure Aero di Rafa, come dicevamo. È la racchetta con cui Marco Cecchinato ha raggiunto la semifinale al Roland Garros e che ancora lo accompagna lungo il circuito.

Non tutti però si erano accorti che anche campioni come Jo Wilfried Tsonga o Felix Auger Aliassime avevano puntato su questo attrezzo molto particolare, dotato di buona spinta ma anche di un controllo importante. Una racchetta impegnativa ma anche molto precisa, capace di supportare chi picchia la palla molto forte.

Si tratta di un attrezzo molto particolare, dotato di buona spinta ma anche di un controllo importante

Rispetto alla Pure Aero, nelle passate versioni, Pure Aero VS era leggermente più piccola di ovale (98 pollici quadrati anziché 100), più contenuta nello spessore (21 mm costanti anziché 23-26 23 mm come l’attrezzo di Nadal) e dotata di uno schema corde diverso (16x20 invece di 16x19).

Non sappiamo ancora le specifiche della nuova versione ma di sicuro Babolat ha dato un’immagine molto tecnica all’attrezzo, aiutandone l’identificazione in tutti i sensi. E questo di sicuro la valorizzerà.

Le immagini che abbiamo non sono istituzionali ma prese in diretta dal campo di gioco visto che Felix Auger Aliassime l’ha portata anticipatamente sul campo per un paio di tornei a inizio anno, in Australia. Poi è rientrato nei ranghi e attenderà il lancio ufficiale per adottarla con continuità.

Gli scatti di Getty Images ci permetto però di apprezzare il telaio a base nera, verniciato lucido, dove il giallo resiste ma non è più il protagonista assoluto.

I dettagli confermano la presenza della tecnologia FSI Spin, cioè un pattern d’incordatura a maglia larga e passacorde allargati a ore 6 e ore 12, per aumentare il gioco delle corde verticali e di conseguenza la presa sulla palla per generare spin, in questo caso soprattutto ‘top spin’, rotazione superiore.

Aspettiamo i primi esemplari per saggiarle sul campo.

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