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Racchette e corde

Area test - Le Nuove Gravity di Zverev: bicolori a confronto

La prova sul campo (e in laboratorio) della versione definitiva delle nuove Head di Alexander Zverev. La più versatile e maneggevole faccia a faccia con la più pesante e potente; piatto da 104 e sweetspot ampio da un lato, selettività e cattiveria dall’altro

di | 10 ottobre 2019

In principio era il black. Quello del prototipo top-secret che avevamo testato in estate. Adesso è il verde e il rosso il segno distintivo cromatico delle nuove, attesissime Head Gravity. Si tratta della versione definitiva dell’attrezzo impugnato da Alexander Zverev, ambassador di questa collezione della famiglia Head. L’estetica bicolore, molto particolare, resta identica in tutti i telai Gravity: nero di fondo con un lato rosso e un lato verde acqua. Sono le sigle - Pro, S, Mp o Tour - a marcare le differenze.
Altro denominatore comune per tutte le racchette della famiglia gli inserimenti tecnologici: il nuovo Graphene 360+ è posizionato a ore 3, ore 9 e ore 12 dell’ovale, ma anche nei due steli del cuore. In più, la cosiddetta lavorazione Spiral Fibers, applicata a ore 5 e ore 7 sempre del piatto corde. Questa permette alle fibre di allungarsi all’impatto con la palla, per poi restituire l’energia con una sorta di effetto “frusta”. Particolare la forma ovale, che ovale non è: c’è un arrotondamento evidente nella parte superiore, a ore 3 e ore 9, tipico dei piatti corde “a goccia” (vedi Head Extreme…). In questo modo le corde orizzontali acquistano lunghezza e lo sweetspot si sposta verso l’alto.

La più versatile e maneggevole S faccia a faccia con la più pesante e potente Pro

La famiglia al completo prevede un attrezzo pesante, selettivo e tosto, la Gravity Pro; una sorella di poco più leggera e sbilanciata in avanti, ma sempre con pattern 18-20 (la Tour), la Mp (sotto i 300 grammi di peso e con meno corde: schema 16x20), poi Mp Lite (più leggera), Gravity S (piatto corde da 104) e infine Gravity Lite. Il nostro test ha coinvolto i due “estremi” delle agonistiche: la Pro e la S.

Partiamo dall’attrezzo più accessibile, Gravity S. Dopo il montaggio dell’incordatura (Head Lynx a 23-22 kg di tensione) sulla bilancia pesa 296 grammi e ha punto di equilibrio a 33,5 centimetri. Ovale abbondante da 104 pollici quadrati e profilo da 24 millimetri, con pattern 16x20; rigidità rilevata molto bassa (59 punti Ra.) e inerzia contenuta (308). L’algoritmo del Diagnostic descrive un attrezzo di non elevata potenza (44) ma dal buon controllo (57) e una maneggevolezza fuori categoria, davvero alta (81).

Gravity S (corde Head Lynx 23-22 kg)
Ovale 104 | Peso 296 g | Profilo 24 mm | Lunghezza 68,6 cm | Bilanciamento 33,5 cm | Rigidità 59 | Inerzia 308 | potenza 44/100 | controllo 57/100 | maneggevolezza 81/100

Gravity S è un attrezzo di non elevata potenza ma dal buon controllo e ottima maneggevolezza

Gravity Pro, dopo essere stata incordata con Head Hawk Touch a 21-22 kg di tensione, pesa 326 grammi con bilanciamento a 32,7 centimetri; rigidità sempre bassa (61 Ra.) ma inerzia davvero considerevole (336) per una racchetta in sintesi potente (53) ma anche di controllo (46) con una maneggevolezza abbastanza bassa, ma tipica della categoria (63).

Gravity Pro (corde Head Hawk Touch 21-22 kg)
Ovale 100 | Peso 326 g | Profilo 20 mm | Lunghezza 68,6 cm | Bilanciamento 32,7 cm | Rigidità 61 | Inerzia 336 | potenza 53/100 | controllo 46/100 | maneggevolezza 63/100

Gravity S è la racchetta che non c’era, un telaio che può mettere d’accordo tantissimi giocatori di medio/buon livello che cercano un attrezzo facile, confortevole ma votato a un gioco classico

IN CAMPO

Il campo ha restituito esiti differenti per due racchette che in termini di prestazione non sembrano appartenere alla stessa categoria, anche se sono parte della stessa famiglia.

Partendo dalla più leggera, Gravity S: è un telaio permissivo, accessibile e polivalente. Lo sweetspot è davvero ampio e aiuta in caso di sbavature tecniche o in situazioni di difficoltà; la palla esce facilmente dal piatto corde, prendendo bene anche le rotazioni. Il top soprattutto (anche se a volte scostante nella resa), ma anche il back.

In questo senso dà una mano anche il pattern così come la flessibilità del telaio. Il feeling è buonissimo, “si sente” la palla anche quando si prova a giocare di fino, pure sotto rete, una zona di campo in cui la racchetta si disimpegna bene, rendendo facili giocate non banali. Anche al servizio si tratta di una racchetta completa, con cui spingere la prima palla piatta, ma anche variare con i tagli in slice o in kick.

Gravity Pro è tutta un’altra cosa, una racchetta impegnativa anche per un Terza Categoria. Non facile da manovrare, perché il peso si sente e il bilanciamento non è contenuto (spostato comunque in testa). Ma anche perché ‘si sente' il pattern fitto da 18 corde verticali e 20 orizzontali, da cui la palla esce con fatica, a meno che non si spinga a tutto braccio. Risulta difficile anche imprimere rotazioni efficaci.

Stesso marchio, stessa collezione inedita, stessi materiali, stessa forma dell’ovale, stessa “bicolorazione”, ma racchette di due mondi diversi

Ci vogliono competenze e livello di gioco adeguato, oltre a una buona preparazione fisica a supporto. Le maggiori difficoltà a rete, per la manovrabilità, e al servizio, esecuzione nella quale riuscire a trasferire peso e precisione è davvero complicato.

In conclusione una racchetta selettiva, complessa, che può rendere solo se nelle mani giuste: esperte, robuste.

Stesso marchio, stessa collezione inedita, stessi materiali, stessa forma dell’ovale, stessa bicolorazione, ma racchette di due mondi diversi

Il parere del Quarta Categoria

Stesso marchio, stessa collezione inedita, stessi materiali, stessa forma dell’ovale, stessa “bicolorazione”, ma racchette di due mondi diversi. Gravity Pro la affronti con il rispetto di un attrezzo con peso e pattern corde da professionista e in effetti non sbagli l’approccio. Confortevole all’impatto ma molto impegnativa da manovrare: troppo per chi non ha adeguata preparazione sul piano atletico o anche semplicemente tecnico.

Può piacere a chi picchia a tutto braccio da fondo con i bicipiti torniti e la pancia a tartaruga. Nel mondo dei “quarta” non sono tanti quelli così.

Gravity S è l’esatta antitesi: piatto di dimensioni generose senza essere troppo grande (104 pollici quadrati), maneggevole grazie al peso contenuto ma più potete di quanto dicano le misure del laboratorio. Spinge, arrota ma aiuta anche nel controllo. E il back è gestibilissimo: rimane basso e non è difficile piazzarlo profondo e preciso. La vera libidine è sotto rete: piatto ampio, buona stabilità, maneggevolezza sono ingredienti che messi insieme garantiscono un gusto unico alle volée e agli smash. È il gusto del tocco ma anche della facilità.

Gravity S è la racchetta che non c’era, un telaio che può mettere d’accordo tantissimi giocatori di medio/buon livello che cercano un attrezzo facile, confortevole ma votato a un gioco classico e completo che va oltre la solita battaglia da fondocampo basata sulla corsa e la resistenza.

GUARDA I DETTAGLI DELLE HEAD GRAVITY

I PAGELLONI

GRAVITY S 80/100

  • Potenza 8
  • Controllo 8
  • Maneggevolezza 8
  • Fondo 8
  • Rete 8
  • Servizio 8
  • Top 8
  • Back 8
  • Estetica 8
  • Comfort 8

 

GRAVITY PRO 75/100

  • Potenza 8
  • Controllo 8
  • Maneggevolezza 6
  • Fondo 7
  • Rete 8
  • Servizio 7
  • Top 7
  • Back 8
  • Estetica 8
  • Comfort 8
È una compagna di gioco che aiuta senza banalizzare, valorizza la giocata di tocco e classe, aiuta chi ha buoni contenuti tecnici ma magari non più la pienezza atletica o il tempo per allenarla. Provarla per credere. (Enzo Anderloni)
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