

La numero uno italiana, attualmente sesta nella Race, è tra le poche ad esser riuscita ad abbinare continuità di risultati e rendimento tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024. La scommessa ora è provare a farlo per altri otto mesi
di Ronald Giammò | 28 febbraio 2024
Con i 1000 punti guadagnati grazie alla vittoria a Dubai, Jasmine Paolini ha compiuto un notevole balzo in avanti nel ranking issandosi fino alla quattordicesima posizione e attestandosi al 6° posto della Race per le Finals di fine stagione. Del futur non v'é certezza, e se la sede del "Masters" finale è ancora ignota di certo due soli mesi di stagione non bastano per ipotizzare come la Race andrà modulandosi nelle prossime settimane, caratterizzate dallo swing americano e da quello successivo sulla terra rossa d'Europa.
Riavvolgendo però il nastro a quanto fatto dalle protagoniste del circuito femminile nell'ultima parte del 2023, con riferimento ai mesi successivi agli US Open, si riescono ad ottenere dati un po' più robusti che pur non spendibili in chiave Race aiutano a inquadrarne con maggiore profondità la continuità di rendimento.
Sommando i punti corrispondenti ai risultati ottenuti dopo lo US Open, Paolini ha il sesto miglior rendimento fra le attuali Top 15 con 1832 punti: un dato in linea con la Race attuale (guida Sabalenka con 2.535, WTA Finals a parte).
Nel 2023 la numero uno azzurra, uscita di scena al primo turno nello Slam newyorkese, nei cinque successivi tornei giocati ha collezionato 545 punti: un bottino frutto prevalentemente della semifinale persa a Zhengzhou contro la cinese Zheng e della sconfitta per mano di Elise Mertens patita nell'ultimo atto del Wta250 di Monastir.
Tra le attuali Top 15 eccezion fatta per Maria Sakkari, autrice negli ultimi tre mesi della scorsa stagione di un rush finale che le permise di conquistare ben 1.400 punti - e la conseguente qualificazione alle WTA Finals di Cancun - e Iga Swiatek, campionessa del China Open (Wta1000), il rendimento di Jas è secondo solo a quelli di Jessica Pegula (705) e Liudmilla Samsonova (760), giocatrici che in questo avvio di 2024 a causa di infortuni hanno però giocato poco racimolando poco più di 300 punti. Uno scenario identico a quello offerto dalla greca, che alle soddisfazioni di fine 2023 non è riuscita ad abbinare altrettanta consistenza in avvio di 2024, e che contribuisce a mantenere tutte e tre ben distanti dalla soglia d'ingresso fissata a oggi dai 1.237 punti di Anna Kalinskaya, attuale n.8 della Race.
Se lo sguardo si allarga anche ad altre pretendenti che in passato hanno già preso parte all'ultimo atto della stagione, anche Ons Jabeur offre un'identica fotografia di rendimento: leggermente meno brillante di quello offerto da Paolini in chiusura di 2023 - con 550 punti all'attivo -, decisamente opaco nei primi mesi del 2024 con soli 188 punti aggiunti al suo ranking. Discorso inverso è quello che invece riguarda Pavlyuchenkova, Pliskova e Noskova, tutte in scia dell'ottavo posto disponibile grazie quasi esclusivamente a quanto fatto nel 2024, a fronte di un finale di 2023 per loro avaro di soddisfazioni.
Paolini story, dal primo punto al primo trionfo a Roma
Sovrapponendo quindi la fotografia della Race attuale a quella con i risultati maturati negli ultimi tre mesi dell'anno scorso, e comparando i rendimenti mantenuti, il risultato finale pur non differendo di molto porta in superficie due evidenze. La prima, più lampante, è l'avvicendamento in classifica tra Sakkari e Kalinskaya: tanto continua la greca nel segmento finale del 2023 quanto lo è stata invece la russa in queste prime uscite del 2024. La seconda, logica conseguenza dei numeri, è vedere come anche in questo caso sia la continuità la parola chiave da ricercare responsabile dei gap più o meno ampi che separano le aspiranti protagoniste.
Per questo se fino a pochi mesi fa era impensabile poter immaginare di vedere Jasmine Paolini in corsa per il sogno Finals, oggi quell'affermazione contiene una quota minore d'azzardo rilanciando una scommessa che confortata dai numeri potrebbe assumere i contorni di un'equazione: se Jas dovesse davvero riuscire a confermare il rendimento dei suoi ultimi sei mesi anche per i prossimi otto, allora la sua presenza lì dove la Wta deciderà di mandare in scena il suo gran finale di stagione diverrebbe qualcosa in più di una semplice ipotesi.
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