Al Guardian, la n.2 del mondo è tornata a parlare del trionfo ai Championships: "Non mi aspettavo di vincere, prima del torneo ho cambiato un po' il mio gioco". E per il 2026 il piano è simile: "Voglio saltare qualche torneo e prendermi più tempo per lavorare sulla tecnica"
di Samuele Diodato | 29 novembre 2025
Per il quarto anno consecutivo, Iga Swiatek ha chiuso la stagione tra le prime due giocatrici al mondo. Già n.1 a fine 2022 e 2023, quest’anno ha tentato un nuovo sorpasso – nella seconda parte di stagione – su Aryna Sabalenka, che ha però respinto al mittente l’assalto, soprattutto col trionfo allo US Open.
La bielorussa, d’altronde, ha avuto il merito di essere più costante, arrivando in finale anche all’Australian Open, al Roland Garros e alle WTA Finals. Swiatek, n.2 ad inizio anno, ha però vissuto il suo momento di svolta a Wimbledon. In un’intervista al “Guardian”, la polacca – sei volte campione Slam – ha infatti raccontato quanto inaspettato fosse quel successo dopo diverse difficoltà. E quanto, anche guardando ai risultati dopo quel trionfo, oggi sia di nuovo in fiducia e pronta restare al top nel 2026.

Swiatek campionessa... in bicicletta: è storia a Wimbledon
“Vincere a Wimbledon ha cambiato tutto – ha detto -. Pensavo che avrei avuto bisogno di qualche anno in più per adattarmi all’erba, sono super orgogliosa di aver raggiunto quel traguardo”. In cinque partecipazioni tra il 2019 ed il 2024, la nativa di Varsavia aveva raggiunto al massimo i quarti di finale.
Negli ultimi anni, peraltro, era sempre arrivata a Wimbledon dopo un gran filotto di vittorie sulla terra battuta. Senza titoli dal Roland Garros del 2024, invece, nel 2025 Swiatek è scesa al n.8 del mondo dopo la mancata difesa del titolo a Parigi. “Abbiamo lavorato duro prima di Wimbledon – ha quindi raccontato – e ho dovuto cambiare alcuni schemi che avevo in testa”.
A Bad Homburg è uscita sconfitta in finale da Jessica Pegula, ma poi – tra la semifinale e la finale ai Championships – ha perso appena due game. “Volevo solamente vincere”, ha chiarito. Senza neanche aver dato troppo peso allo score più pesante vinto in una finale a Londra dal 1911 ad oggi, un doppio 6-0 rifilato ad Amanda Anisimova: “Non volevo lasciare punti gratuiti. Dopo la finale, tutti parlavano di quanto Amanda fosse sotto stress a livello mentale, ma la verità è che lo ero anche io, e sono felice di aver gestito il tutto: “Giocare una finale sul Centre Court è un’esperienza surreale”.
Un'esperienza che ha cambiato, appunto, la prospettiva di Swiatek sul resto della stagione, e anche sul futuro. In estate, la tennista classe 2001 si è imposta anche nel WTA 1000 di Cincinnati, e poi nel “500” di Seoul, dove il padre aveva gareggiato come canottiere nei Giochi Olimpici del 1988.
La premiazione di Cincinnati 2025 con la finalista Jasmine Paolini e la vincitrice Iga Swiatek (Getty Images)
“Quest’anno ho imparato cose nuove che non sono riuscita però ad integrare al meglio col resto del mio gioco delle stagioni passate – ha continuato -. Il mio prossimo obiettivo è trovare un equilibrio tra il mio gioco sulle superfici più lente e la varietà sulla quale ho lavorato”. Per farlo, insieme a coach Wim Fissette, molto passa anche da una migliore programmazione: “Penso di saltare alcuni dei tornei obbligatori – ha concluso Swiatek – così da poter usare quel tempo per lavorare sulla tecnica. Inoltre, può servirmi anche mentalmente, perché quando si giocano tutti i tornei obbligatori, poi c’è la possibilità di non essere pronti al 100%”.