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WTA Londra su Supertennis: Maria, finale da record a 37 anni. Sfiderà Anisimova

A 37 anni e 312 giorni, Maria è diventata la più anziana finalista della storia dei WTA 500. In finale sfiderà Anisimova, che va a caccia del primo titolo in carriera sull'erba

di | 14 giugno 2025

L'esultanza di Tatjana Maria (Foto X HSBC Championships)

L'esultanza di Tatjana Maria (Foto X HSBC Championships)

Prima di arrivare all’HSBC Championships del 2025 (WTA 500 – 1.415.000) la tedesca Tatjana Maria non batteva una giocatrice tra le prime 20 al mondo da Wimbledon 2022, quando raggiunse la semifinale. Sull’erba del Queen’s Club di Londra, però, la 37enne n. 86 al mondo ha scritto oggi un pezzo di storia di tennis al femminile.

Battendo la n. 8 Madison Keys col punteggio di 63 76(6), Maria non ha solo sconfitto la terza Top-20 nello stesso torneo (dopo Karolina Muchova, n. 19, ed Elena Rybakina, n. 11), ma è anche diventata la più anziana tennista a raggiungere la finale in un WTA 500, a 37 anni e 312 giorni (il record precedente era di Venus Williams, finalista a Stanford nel 2016, a 36 anni).

Proprio sull’erba, sette anni fa, aveva vinto il suo unico titolo in quel di Maiorca, e ora potrà giocarsi il secondo dopo un’altra performance di altissimo livello, in cui spicca il dato dei zero break subiti oltre all’89% dei punti vinti sulla prima di servizio (42/47) contro la campionessa dell’Australian Open e seconda testa di serie del torneo (che aveva vinto i tre scontri diretti). Nel primo parziale le è bastato il break nel quarto gioco, mentre nel tie-break del secondo ha preso subito il largo sul 3-1, controllando poi il vantaggio.

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Dopo Keys, però, la tedesca non dovrà affrontare anche la testa di serie n. 1, Zheng Qinwen (n. 5 al mondo), che - a caccia della sua prima finale in carriera sull’erba - ha ceduto il passo alla statunitense Amanda Anisimova (n. 15 e 8 del torneo), vittoriosa col punteggio di 62 46 64. Anche per la tennista classe 2001 è la prima finale di sempre sui prati, ma è anche la seconda del suo 2025 dopo quella vinta nel “1000” di Doha.

Nei quarti, Anisimova aveva già battuto la n. 10 Emma Navarro, e contro Zheng ha collezionato la seconda vittoria consecutiva su una Top 10, nonché la prima contro la cinese, che aveva vinto tutti e due i precedenti. Dopo un primo set amministrato dall’inizio alla fine, l’americana avrebbe potuto anche chiudere più agevolmente la contesa, se non avesse “sprecato” per tre volte il vantaggio di un break nel secondo (poi perso con un break nel decimo gioco).

A riprova della grande stagione, che la vedeva già al n. 11 della Race prima di questo torneo, Anisimova ha però mostrato tutta la sua forza mentale: perso ancora una volta un break di vantaggio, ha conservato fino in fondo quello ottenuto nel settimo gioco, incidendo – per tutto il set decisivo – sulla seconda di servizio dell’asiatica (29% di punti vinti).

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