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La giovane russa alla sua seconda partecipazione a Indian Wells si è qualificata per i quarti battendo in due set Rybakina: "Anche io sorpresa dai miei colpi". La attende Svitolina: "La preparerò come fatto con le altre partite"
12 marzo 2025
Mirra Andreeva (Getty)
Sedicesima vittoria in stagione a fronte di sole tre sconfitte. E' un 2025 sin qui quasi perfetto quello disputato da Mirra Andreeva, di anni 17, ma dal gioco spavaldo e affilato come una veterana. Ieri la russa ha battuto per la seconda volta in stagione la kazaka Elena Rybakina: se a Dubai erano serviti tre set (in un torneo poi vinto dalla stessa Andreeva), ieri due parziali sono stati sufficienti per staccare il pass per il suo primo quarto di finale nel deserto della California: "Oggi ho giocato una gran partita, sapevo sarebbe stata dura ma sono scesa in campo cercando solo di fare il massimo e sono davvero felice per questa vittoria. Ora non vedo l'ora di giocare il mio prossimo turno".
Rybakina, n.7 del mondo, ha vinto appena tre game, surclassata nel gioco e nel ritmo dai colpi della sua rivale, apparsa sempre più in forma e sempre più cosciente dei mezzi a sua disposizione: "Sì, a volte mi sorprendo ancora per i colpi che riesco a tirare, e dà una bella sensazione perché a volte nemmeno io mi aspetto di riuscire a tirare colpi così - ha raccontato in conferenza stampa la n.11 del ranking - La maggior parte delle volte so cosa aspettarmi da me stessa, ma altre volte ci sono partite in cui riesco a mettere a segno dei colpi stupendi e anche io mi dico 'wow, lo so fare!'"
The streak continues ??
— wta (@WTA) March 12, 2025
Mirra Andreeva moves through to the Indian Wells quarterfinals and extends her match winning streak after defeating Rybakina 6-1, 6-2.#TennisParadise pic.twitter.com/VShT161GWC
Taking charge ??
— wta (@WTA) March 12, 2025
Mirra Andreeva takes the first set 6-1.#TennisParadise pic.twitter.com/vOveiAP1to
Diciassette anni e una carriera davanti a sé. Una condizione mai vissuta sino ad ora. E una gioventù, sinonimo di energie da vendere, con cui fare i conti: emozioni, certo, ma anche un freno da mordere quando invece l'istinto suggerirebbe di continuare a spingere sull'acceleratore: "Sono contenta che ci siano tornei che durano due settimane - ha risposto Andreeva a chi le chiedeva se fosse o meno dispiaciuta di dover attendere un giorno intero prima di poter scendere nuovamente in campo - Fa piacere avere un giorno libero tra un match e l'altro, adesso ad esempio è molto tardi, non tornerò in albergo prima di mezzanotte e poi ci vorrà tempo prima che prenda sonno. Il giorno libero mi consentirà di recuperare, fare qualche massaggio, allenarmi e fare tutto senza fretta. Mi piace. Certo, ci sono anche tornei dove si gioca tutti i giorni e io sono giovane e le energie non mi mancano, ma anche avere un giorno libero non è male".
Lo spenderà studiando la sua prossima rivale, Elina Svitolina, cercando di capire quale potrebbe essere il piano di gioco più efficace da adottare contro di lei: "Non l'ho mai affrontata ma ho visto tante sue partite sul circuito Wta e nei Grand Slam quando io ancora non ci ero arrivata: so che è una giocatrice che non molla mai, che rincorre ogni palla e che ora sta giocando in modo ancora più aggressivo. A tutto il resto dei dettagli ci penserà Conchita e spero che li prepari bene, è l'unica cosa che so, per il resto chiederò a lei".
Seppur non da avversaria, c'è un incrocio particolare che lega la sua carriera a quella dell'attuale n.23 del mondo: "Ricordo quando nel 2019, 2020 o 2021, agli US Open, lei giocava contro Simona Halep e quello fu il primo match che vidi dal vivo. Mi dissi: 'sì, un giorno giocherò in questo stadio'. Però non avevo mai pensato che un giorno avrei potuto affrontarla, ricordo solo che desideravo giocare in quello stadio, ancora non ci sono riuscita e chissà che non ci riesca quest'anno".
Ad aggiungere ulteriore significato alla sfida sarà anche il carico extra sportivo che il match porterà con sé: non generazionale, ma politico con il conflitto russo ucraino sullo sfondo: "So che non è facile, penso di aver già giocato 4 o 5 partite contro giocatrici ucraine - ha riflettuto prima di congedarsi Andreeva - Cerco di non pensarci e di concentrarmi sul mio gioco e sulla mia routine, cosa che non sarà semplice. Ma proverò a preparare questo match come tutti gli altri, pensando a quel che devo fare e facendo quello che ho fatto durante tutta questa settimana".