

La serba in due set batte un'affaticata Dolehide, conquista il suo seconda titolo in carriera e arriva a un passo dall'ingresso in top50
di Ronald Giammò | 27 ottobre 2024
Un set per prendere le misure, e un secondo per prendere il largo. Olga Danilovic è la nuova campionessa del “Guangzhou Open” grazie al successo arrivato in finale contro l'americana Caroline Dolehide col punteggio di 63 61. Festeggia la serba a fine match, e ne ha ragione, dopo un bis atteso sei anni dal primo successo ottenuto a Mosca. Troppo stanca l'americana, arrivata in main draw dalle qualificazioni e reduce da una semifinale contro Lucia Bronzetti molto dispendiosa sia sul piano fisico che su quello mentale. Più centrata invece Danilovic, che in semifinale ha beneficiato del ritiro della testa di serie n.1 Katerina Siniakova sul finire della partita, un forfait che deve averle liberato braccia e testa consentendole di affrontare l'ultimo atto del torneo con la consapevolezza di chi sa di aver superato già l'ostacolo più duro della sua settimana.
Gioca forte Dolehide, cerca di accorciare lo scambio, forza gli angoli e le traiettorie nella speranza di inceppare il piano di gioco altrui e dare al match il copione che più l'aggrada. Ma Danilovic stupisce per la fluidità del suo gioco, la pesantezza dei suoi colpi - lei che a guardarla sembra uno scricciolo - e la reattività con cui è stata in grado di eseguire colpi complicati, fuori tempo, fuori equilibrio, cogliendo spesso di sorpresa la sua rivale. Brava a costruirsi due chance da break ma incapace di fronteggiare le sei a cui è andata incontro complici i gratuiti che continuavano a inquinarne le trame.
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Danilovic wins her first Hologic WTA Tour title since 2018! ??#GuangzhouOpen pic.twitter.com/3g5GK2yQDW
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"Congratulazioni a Caroline per il suo gran torneo. Grazie al mio team per essere rimasto con me anche nei momento meno facili, allo staff della Wta", ha dichiarato a caldo Danilovic a fine match.
In avvio di secondo set, con l'arrivo del tanto atteso break, per un attimo si è creduto che la partita potesse cambiare volto. Invano. Perché Danilovic ha ripreso a martellare dal fondo, e Dolehide a complicarsi la vita attaccando la rete in condizioni precarie esponendosi così ai passanti della serba. Un'aggressione tanto feroce quanto breve, una mezz'ora a senso unico costruita game dopo game. Alla fine saranno sei giochi vinti consecutivamente, con le emozioni riservate per la coda del match e ai tre match di cui la serba ha avuto bisogno prima di sdraiarsi in terra, felice, per un bis a lungo atteso.
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