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Coco si scopre Gauff 5 anni dopo: “La vita non finisce col tennis, ora so essere più rilassata”

L’erede annunciata delle Williams vince il “1000” di Pechino giocando finalmente libera, a cominciare dal super-servizio. L’addio a coach Gilbert l’ha aiutata. “Fino al prossimo su e giù”, puntualizza, saggia, a 20 anni

di | 07 ottobre 2024

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Vincere una finale “1000” battendo in finale per 6-1 6-3 un talento di ritorno come Karolina Muchova che ha appena eliminato la favorita, Aryna Sabalenka, vale triplo. Perché Coco Gauff, attesa e pubblicizzata erede delle sorelle Williams, ci riesce, a Pechino, dopo aver salutato il super-coach di nome, Brad Gilbert, ancora tremendamente appesantita da dubbi ed errori tecno-tattici che partono dal servizio e dal dritto e si tramutano in doppi falli a raffica, gratuiti e insicurezza. E quindi, all’improvviso, nella capitale cinese, riscopre la fantastica sensazione di giocare col braccio libero, correndo per tutto il campo con la forza dei suoi 20 anni e di uno strapotere da grande atleta. Un’arma in più che le dà estremo coraggio per il futuro dopo aver sbattuto spesso, ultimamente, contro la porta dei quartieri alti. 

SEGRETO

Per una volta, Coco è andata in campo con l’attitudine giusta: “Ero super rilassata, mi sono detta che  questo match non mi avrebbe cambiato la vita e ho avuto un bell’aiuto dall’aver già vinto un “1000”, l’anno scorso a Cincinnati (sempre superando Muchova), quando ancora non mi cambiò la vita ma mi diede grande fiducia. Sapevo che, indipendentemente dal risultato, sarei stata orgogliosa. Me lo sono ripetuta per tutta la partita, ricordandomi di come sono stata in grado di superare e lavorare ancora su cose su cui mi sono allenata, e di mantenerlo fedele in partita” .

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LEZIONE PER COCO

E’ successo a molti talenti precoci di essere superati dalle proprie grandi promesse, senza riuscire a confermarle. E poteva essere il destino anche di Coco dopo l’esplosione del 2019 ad appena 15 anni, quand’HA battuto Venus Williams nel primo turno di Wimbledon, arrivando fra le prime 16 del torneo più famoso.

Perché poi, dopo la finale del Roland Garros 2022, ha dovuto attendere l’anno scorso per salire in prima classe, fra alti e bassi per tutta la stagione, transitando per la bocciatura dei quarti contro Swiatek al Roland Garros, e poi esplodendo con la triplice Washington-Cincinnati-US Open.

Epperò, quest’anno non ha insistito come si pensava: agli Australian Open s’è fermata in semifinale contro Sabalenka, come a Indian Wells con Sakkari, come a Roma e al Roland Garros con Swiatek, cedendo quindi al quarto turno contro la regolarità di Emma Navarro sia a Wimbledon che agli US Open. Finché non ha staccato il cordone ombelicale con Gilbert e ha ricominciato a volare a Pechino.

La gioia di Coco Gauff (Getty Images)

La gioia di Coco Gauff (Getty Images)

GAUFF, QUESTIONE DI TESTA

Spesso scopriamo solo molto più avanti e magari in modo drammatico che cosa succede nella teste di questi ragazzi davanti alle enormi difficoltà, alle massime ribalte, alle incredibili pressioni che devono affrontare sui campi più grandi e famosi, e davanti ai pubblici più importanti.

“Penso che si tratti semplicemente di rilassarsi”, rivela 5 anni dopo Coco.  “La mia prima finale, quando avevo 15 anni, è stata una delle peggiori perché pensi che non avrai mai più quell’opportunità, che non è assolutamente vero. Ma è così che mi sono sentita anche due anni fa, alla mia prima finale del Grande Slam. Adesso la mia attitudine è diversa: penso all’esperienza delle vittorie passate, mi rendo conto che, sì, vincere è fantastico, ma è legato a quel momento, ma il giorno dopo, quando mi sveglio e è un giorno diverso. E il 70% del mondo, forse anche di più, non sa se ho vinto o perso”.

Tutto, col passare degli anni, diventa relativo, anche se Gauff è orgogliosa di essere la prima donna ad aggiudicarsi otto delle prime nove finali, ma la vita non è solo tennis: “Questo è un fantastico risultato personale. Ma penso anche di rendermi conto ogni giorno, sempre di più, che il tennis non è una misura del mio valore come persona. Anche se sperimenterò ancora la pressione e sono sicura che in un altro torneo dirò: “Oggi ho sentito così tanta pressione…  E’ sempre tutto su e giù”.

Coraggio, Coco: benvenuta nella vita dei comuni mortali.


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