L'esibizione si svolgerà a Dubai su un campo modificato, con la metà della bielorussa più piccola. Diretta su SuperTennis il 28 dicembre dalle 17 ora italiana
di Alessandro Mastroluca | 08 dicembre 2025
"So che lo batterò, non ho bisogno di guardarlo giocare". Aryna Sabalenka ha provocato così Nick Kyrgios a venti giorni dalla Battaglia dei Sessi che li vedrà opposti a Dubai: diretta SuperTennis il 28 dicembre alle 17. La numero 1 WTA ha risposto così a una domanda dopo aver battuto Naomi Osaka in un'esibizione ad Atlanta che sarebbe continuata con un match tra l'australiano e lo statunitense Ben Shelton.
Il match di Dubai sta già facendo discutere. Lo showman australiano, finalista a Wimbledon nel 2022 ma sceso in campo solo per cinque partite nel 2025 a causa di un infortunio al polso, affronterà la dominatrice del circuito WTA degli ultimi due anni su un campo e con regole modificate. L’incontro si disputerà al meglio dei tre set, con un tie-break decisivo ai 10 punti se necessario, ma il campo di Sabalenka sarà più piccolo del 9% rispetto a quello di Kyrgios. Questo perché secondo Evolve, la società che si occupa del management dei due e organizza l''esibizione, le giocatrici si muovano in media circa il 9% più lentamente rispetto ai loro colleghi maschi. In più, si potrà servire solo una volta.
La sfida tra Sabalenka, numero 1 WTA, e Kyrgios, ex numero 13 oggi n. 672 ATP, sarà la quarta "Battaglia dei sessi" della storia. Le prime risalgono al 1973, quando Bobby Riggs pima sconfisse Margaret Court, poi venne battuto da Billie Jean King; l'ultima risale al 1992 quando Jimmy Connors superò Martina Navratilova.
Nella storia resta soprattutto il successo di Billie Jean King sull'allora 55enne Riggs, battuto 6-4, 6-3, 6-3 allo Houston Astrodome. Novanta milioni di persone la guardarono in tutto il mondo.
King aveva rifiutato il primo invito di Riggs, che sfidò allora Margaret Court, rientrata nel circuito dopo aver dato alla luce il suo primo figlio. Riggs vinse 6-2, 6-1 e la partita fu soprannominata "il Massacro della Festa della Mamma".
Così King finì per accettare di giocare contro lo statunitense, campione a Wimbledon nel 1939 e due volte allo US Open, nel 1939 e nel 1941, anno in cui è stato considerato il miglior giocatore del mondo. “Pensavo che una mia sconfitta ci avrebbe riportato indietro di 50 anni se non avessi vinto quella partita. Avrebbe rovinato il circuito femminile e influito sull’autostima di tutte le donne,” disse King a ESPN.
King vinse e rinforzò il suo ruolo di guida per il tennis femminile e la parità tra uomini e donne.

Prima donna a guadagnare 100 mila dollari in una singola stagione, al momento della partita era già presidentessa della WTA che aveva fondato qualche mese prima; e aveva convinto lo US Open a diventare quell'anno il primo Slam a garantire prize money uguali per la vincitrice del singolare femminile e il vincitore del singolare maschile.
Un segno dei tempi, negli Stati Uniti di quegli anni. Nel 1972, infatti, era stato approvato il Title IX, gli emendamenti alla costituzione che proibivano le discriminazioni tra uomini e donne nell'accesso ai programmi scolastici finanziati dallo Stato, compresi quelli per lo sport. A gennaio del 1973, poi, era stata emessa la sentenza Roe v. Wade che stabiliva il diritto costituzionale all'aborto.
Bobby Riggs lascia il campo dopo la sconfitta contro Billie Jean King al termine della "Battaglia dei Sessi" del 1973 (Getty Images)
Oggi, invece, c'è chi vede nel cambio delle regole e delle dimensioni nel campo, e nelle provocazioni tra Sabalenka e Kyrgios sui social, una banalizzazione dell'impatto che ha avuto l'originale Battaglia dei Sessi. "Che porterà al tennis femminile?" si è chiesta Rennae Stubbs.
"Mi piacerebbe che Nick giocasse una partita normale, al meglio dei tre set, con servizi normali, su un campo normale, e che desse il meglio per vincere. Ma non succederà" ha detto l’ex giocatore ATP Sam Querrey durante il podcast “Nothing Major” con altri due ex giocatori statunitensi, Steve Johnson e Jack Sock. Lo spettacolo, comunque, non si ferma. E l'attesa cresce per un evento destinato comunque a non passare inosservato.