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Anisimova in missione per Melbourne

L'americana, che nel 2025 è riuscita a salire fino alla quinta posizione del ranking, dopo due finali Slam perse è pronta per puntare al bersaglio grosso

di | 11 dicembre 2025

Amanda Anisimova (Getty)

Amanda Anisimova (Getty)

Bold prediction. Pronostico audace. E' quello lanciato dal sito ufficiale degli Australian Open, primo Slam stagionale al via il prossimo 18 gennaio, che indica in Amanda Anisimova la prossima vincitrice dell'Happy Slam. Motivi per essere felice in effetti non mancano alla ventiquattrenne americana. Su tutti un 2025 inaugurato da n.36 del mondo e chiuso da top5 (n.4 Wta). Una scalata lenta e inesorabile scandita da due titoli - Doha e Pechino - in cui non sono mancate le discese ardite e le risalite, così come le prime volte e lo stupore per i traguardi raggiunti e una crescita che ha stupito tutti gli addetti ai lavori. "E' stata una stagione surreale - ha dichiarato lei stessa al New York Post Sports pochi giorni fa - Ricca di successi e di aspetti positivi che non ero sicura di poter conseguire, per lo meno non quest'anno".

Che la ragazza sapesse colpire era chiaro fin dalla giovinezza, quando appena sedicenne si impose agli US Open juniores, exploit bissato due anni dopo a Parigi - questa volta sul circuito maggiore - dove arrivò sino in semifinale battendo lungo la sua strada la campionessa in carica Simona Halep. La prematura scomparsa del padre, avvenuta nel 2019, fu per lei un duro colpo da assorbire: il gioco cominciò a risentirne, i tre anni successivi la videro galleggiare in classifiche anonime a cavallo tra le prime quaranta giocatrici del mondo fino a che, e siamo nel 2023, fu lei stessa a dire basta, prendendosi una pausa di otto mesi per burnout col fine di recuperare un po' di energie mentali. 

Tornata in campo la cura si rivelò azzeccata, e da n.373 del mondo Anisimova avviò la sua rincorsa ritrovando intatta la sua abilità nel colpire la palla, ora sorretta però da una più che affidabile diagonale di rovescio, un servizio sempre più efficace, movimenti collaudati e una tenuta mentale pressoché inscalfibile. Il mix non tardò a rivelare la sua bontà e grazie alla finale giocata e persa a Toronto contro Jessica Pegula (un nome che tornerà) la stagione per lei si concluse lì dove si era issata tre anni: prima nei dintorni di una top40.

Ed eccoci al 2025, l'anno della svolta. Più del suo primo titolo in un WTA1000, il clik lo innescò una sconfitta, quella rimediata da Aryna Sabalenka agli ottavi del Roland Garros. Da quel momento in poi, Anisimova collezionò un parziale di 28 vittorie e 8 sconfitte, presentandosi per ben due volte consecutive al cospetto di una finale Slam: a Wimbledon, dove si prese la rivincita contro la bielorussa per poi cedere in finale a Swiatek con un doppio 6-0, e poi agli US Open, dove prima di arrendersi ad Aryna fece in tempo a prendersi la sua rivincita contro la polacca. Vittorie che, sommate a quelle ottenute a Pechino contro Coco Gauff e quella delle WTA Finals ai danni di Madison Keys, fanno di lei l'unica giocatrice capace di battere tutte e quattro le campionesse Slam nell'arco della stessa stagione. 

Ecco allora spiegato il pronostico lanciato dagli Australian Open. Se tre indizi fanno una prova, Anisimova ha ben quattro motivi a sostegno della sua candidatura. Se non bastasse, il quinto se lo è costruito di recente nel corso di un paio di esibizioni giocate recentemente contro la connazionale Jessica Pegula, da lei mai battuta in carriera in tre confronti, e uscendo vincitrice dall'ultimo di scena a Miami. Forte di un record di 10-5 contro le top10, Jess è una delle due giocatrici di questa classifica da lei ancora mai battute in carriera. L'altra è Elena Rybakina, autrice di un formidabile epilogo di stagione sublimatosi con il titolo vinto alle WTA Finals con tanto di vittoria contro Anisimova nella fase a gironi. Se ad azzardo occorre rispondere con altrettanto azzardo, si direbbe che il nome della prossima campionessa di Melbourne possa uscire da questo trittico di candidate. 

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